Conosciuta come “la terra del fagiano e della cacciagione” che sono alcune delle piú delizione prelibatezze offerte ai loro visitatori, lo Stato dello Yucatan, che in Messico condivide l’omonima penisola con lo stato di Quintana Roo (dove si trova Cancun), offre esperienze culinarie uniche nel paese centroamericano: dal piccolo ristorante che accoglie gli ospiti e gli rivela il segreto degli ingredienti del posto, fino alla cucina d’autore di alta qualità, chef premiati a livello internazionale, angoli intimi di gran lusso, dove si esce trasformati, inebriati, dopo un’esperienza irripetibile con i sapori di questa magnifica terra. Non mancano le infrastrutture 585 hotel e oltre 15.000 rooms.

Michelle Fridman, Ministro del turismo dello Yucatán. spiega che lo stato merita una visita per scoprire il Messico più autentico, quello dove i costumi tipici sono indossati come abiti di tutti i giorni e non per fare folklore per i visitatori. D’altra parte la vicinanza di Cancun, meta sicuramente più commerciale, è utile per la presenza di un volo diretto dall’Italia, quello di Neos che può rappresentare un volano per le mire turistiche della destinazione.
“Lo Yucatan – spiega il ministro – ha registrato il +20% di arrivi dopo la pandemia. Il Messico in ogni caso, avendo avuto meno restrizioni è stato meno toccato dal crollo del turismo, arrivando negli anni di pandemia tra le top 5 destinazioni al mondo. D’altronde eravamo una delle poche destinazioni internazionali aperte ai turisti europei. Oggi i nostri mercati principali sono gli Usa seguiti da Spagna, Francia e Germania. L’Italia si piazza al quarto posto tra i mercati europei, un rapporto che vogliamo stringere ulteriormente con l’aiuto di t.o, compagnie aeree e tutto il trade”.

Ai paesaggi che offre lo Yucatan – spiagge bagnate da acque turchesi, foresta tropicale ricca di fauna locale e antiche rovine archeologiche del passato maya – si unisce un paesaggio di splendore che il suo visitatore puó osservare solo grazie al suo piatto: l’intenso arancione dell’achiote, un condimento aromatico ricavato da un trito di semi del luogo; il viola intenso della cipolla, che accompagnata con limone e peperoncino habanero, esalta le spezie e il sapore della carne; il verde vivo della foglia di chaya, mescolata con una bibita fresca all’ ananas. In questo periodo, sia le autorità regionali che i ristoratori hanno deciso di rivelare i segreti gastronomici dello Yucatán e di portare la gastronomía yucateca al livello che merita fino a trasformarlo nel fulcro ineludibile dello sviluppo turistico.
Questo 2022, l’Anno della Gastronomia Yucateca, che offre al visitatore 365 prelibatezze, una per ogni giorno dell’anno, sono state aperte nuove mete turistiche, mercati e altri prodotti turistici legati alla gastronomia in cui si offrono ai visitatori degustazioni culinarie e lezioni di cucina tradizionale, oltre ad altre esperienze che si aggiungono a quelle a cui alcuni visitatori erano già abituati, come le spettacolari spiagge e il poter sperimentare la cultura maya sulla propria pelle.


Oggi la tavola è pronta nello Yucatan per ricevere i visitatori europei che scopriranno ingredienti del luogo, un’identità ibrida che si unisce alle sue profonde radici preispaniche. Nello Yucatan sono i piatti che raccontano la storia dell’incontro fra culture: i maya, ad esempio, non conoscevano il grano ma mostrarono agli spagnoli la ricchezza del mais. Poco piú di 500 anni dopo, uno dei piatti piú simbolici dello Yucatan, la Cochinita Pibil, si prepara con carne di maiale, proveniente dall’europa, condita con con achiote e si accompagna con fagioli neri, peperoncino habanero, viola, limone e , ovviamente, tortillas.
Quando arrivarono nella penisola gli spagnoli sostituirono il pane e i prodotti fatti con il grano con gli squisiti tamales,
impararono a mangiare peperoncino, pasta di semi di zucca e salsa di pomodoro. Poco a poco la gastronomia si
trasformó in un’amalgama di ingredienti che i cuochi maya hanno continuato a perfezionalre fino a diventare prelibatezze, come il ripieno bianco – carne di maiale cucinata con pomodoro, olive, capperi, uva passa e peperoncino dolce – e il papadzul – tortillas bagnate con semi di zucca tritati e uovo – o il pesce Tikin-Xic – anche questo fatto con achiote e origano e avvolto in una foglia di platano -, solo per dirne alcuni.
Quest’anno, i colori della gastronomia dello Yucatan si faranno piú brillanti con il decimo aniversario di un prestigioso
evento culinario: la consegna dei premi ai migliori 50 restauranti dell’America Latina, che si svolgerà a novermbre a Merida, la città bianca. Fra i vari eventi di questo Anno della Gastronomia Yucateca ci saranno esperienze nei ristoranti con degustazioni speciali; il primo Festival del Taco, il Festival del Ceviche, aguachile e frutti di mare; il Festival del Miele, quello dei Semi e Spezie, quello del Queso de Bola (Formaggio Palla) e del Cocco e la Fiera del gelato quella del Mais, del peperoncino e del cacao, fra gli altri.

Dagli ultimi dati analizzati, lo Stato dello Yucatan si è posizionato come una delle mete turistiche piú interessanti del Messico. Per il visitatore la festa dei sapori va accompagnata da una meta che ha molto da offrire: gastronomia, archeologia (Chichén Itzá e Uxmal, solo per citarne alcuni considerati dall’ Unesco come patrimonio dell’umanità), spiagge e riserve naturali (Playa Progreso e Celestún), splendide città (Mérida, Izamal, Valladolid) e la sua ricchezza storica, che unisce il passato ad una viva cultura maya, che costruisce giorno dopo giorno un luogo sempre piú emblematico.

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