Visit California lancia oggi una campagna globale basata sulla piattaforma Ultimate Playground. “Let’s Play”, uno spot televisivo di 30 secondi, cattura le semplici gioie di “giocare” in California, giocando a loro volta sui molteplici significati della parola play. La campagna integrata, della durata di tre mesi e del valore di 32,8 milioni di dollari, andrà in onda negli Stati Uniti, in Canada, Messico, Regno Unito, Australia e Cina. Una nuova sezione del sito VisitCalifornia.com offre ai viaggiatori un quiz per identificare il loro “stile di gioco” e mette in contatto i visitatori con le regioni della California e le attività che corrispondono a ciascuno stile.

La California invita così i visitatori di tutto il mondo a interagire con la propria destinazione nell’Ultimate Playground, il parco giochi definitivo dove un’abbondanza di opzioni per vivere avventure ed esperienze consente ai viaggiatori di vivere a modo loro con un’escursione, un viaggio in macchina o semplicemente rilassandosi su una spiaggia o degustando vino. Lanciato oggi con la campagna globale “Let’s Play”, l’Ultimate Playground rappresenta la prima evoluzione del brand in un payoff che invita il viaggiatore a divertirsi nella terra di Hollywood: poiché il desiderio di sfuggire allo stress moderno è più forte che mai, i consumatori si orientano naturalmente verso lo spirito libero della California come destinazione per le vacanze.

“Lo stile di vita giocoso della California, unito all’abbondanza di esperienze, crea qualcosa che nessun’altra destinazione può vantare: la California è l’Ultimate Playground”, ha dichiarato Caroline Beteta, presidente e CEO di Visit California. “Il potere del gioco è scientificamente provato e la maggior parte degli individui di ogni generazione non è soddisfatta della quantità di tempo che trascorre giocando. È ora che le cose cambino”.

Le ricerche di Visit California e decenni di studi forniscono una solida base per un’identità di brand giocosa. Oltre l’85% dei consumatori di sei mercati globali concorda sull’importanza di incorporare il gioco nella propria vita e il 43% ha dichiarato che le vacanze “sono l’unico momento in cui posso davvero lasciarmi andare e giocare”, secondo la ricerca sui consumatori di Visit California.

Il National Institute for Play (NIFP), fondato nel 1989 con l’obiettivo di studiare le conoscenze scientifiche sul comportamento ludico e le sue implicazioni, ha scoperto che il gioco è necessario per una vita sana e felice. Il gioco è vitale per gli esseri umani quanto il sonno, e abbracciare il gioco può avere un enorme impatto positivo sul nostro benessere fisico, mentale e sociale. Secondo il NIFP, gli otto stili di gioco – Collezionista, Competitore, Creatore, Regista, Commediante, Esploratore, Movimentatore e Cantastorie – iniziano a emergere fin dall’infanzia. Sono basati su decenni di ricerche e sull’idea che il gioco sia un bisogno umano intrinseco di tutti.

“Il National Institute for Play sostiene che il gioco è una necessità urgente per la salute pubblica”, si legge nella prefazione del documento. “La pandemia e le sue conseguenze, l’estrema polarizzazione politica della nostra nazione, i conflitti geopolitici globali e la crisi climatica, contribuiscono a livelli diffusi e senza precedenti di sentimenti di ansia, depressione, dipendenza e disperazione. Il gioco è parte della soluzione”.

Lo studio, una sintesi completa di oltre 100 fonti provenienti da studiosi di diversi settori, descrive otto stili di gioco distinti, alla base delle attività individuali che procurano alle persone il massimo piacere e appagamento. Quando giochiamo, il nostro cervello si “accende” e i percorsi neurali formati da ripetuti momenti di gioco (sia all’inizio che alla fine della vita) determinano il modo in cui ci sentiamo vivi, impariamo bene, creiamo/innoviamo con intelligenza e ci relazioniamo da quel momento in poi”, si legge nello studio.

Lo studio del NIFP traccia anche una linea retta dal viaggio al gioco. “L’intenzione di viaggiare viene abitualmente inquadrata come ‘svago’ e ‘ricreazione’, esperienze che accadono al viaggiatore”, scrive il coautore Scott G. Eberle nella postfazione dello studio. “Ma i viaggiatori possono cercare l’occasione per una ricompensa più profonda, più rotonda, più attiva, più personale e su misura, il gioco. I viaggi permettono ai viaggiatori di giocare a modo loro. I più fortunati scopriranno che il gioco stesso è la destinazione”.

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