Il 20 e il 21 marzo ritorna per l’undicesima volta BTO – Buy Tourism Online, principale manifestazione italiana sul turismo digitale che vede Qualitytravel come media partner, unico tra i trade magazine focalizzati sul turismo congressuale. Per raccontare meglio questa manifestazione ai nostri lettori abbiamo intervistato Robi Veltroni, volto storico dell’evento e coordinatore della parte formativa riguardante l’hospitality.
Buongiorno Robi. Undicesimo anno: inizia un nuovo ciclo per Bto. Come è evoluta in 10 anni e come sono cambiate le esigenze del pubblico che la frequenta?
I primi dieci anni di BTO sono stati esaltanti, abbiamo fatto di tutto per comprendere le nuove tendenze del mercato, abbiamo sempre guardato con entusiasmo al futuro anche quando chi ci seguiva, in particolare nelle prime cinque edizioni, stentava a comprendere di cosa si stesse parlando. BTO è sempre stata preceduta da grandi attese. Attese che spesso sono state ripagate con scenari immaginati con anticipo, con situazioni che sembravano così improbabili ma che poi si sono palesate sui mercati in maniera veloce e distruttiva.
Dalla prima edizione di BTO, alla quale partecipai come alberghiero, ne uscii con grande entusiasmo, lo stesso di oggi. I mercati sono cambiati e continueranno a cambiare sempre più velocemente, il pubblico di BTO ha sempre dimostrato grande curiosità per il domani. La paura per l’internet ormai è passata, ma ti giuro che allora si sentiva forte nell’aria.
Chi ha cercato in BTO i metodi per “uccidere” TripAdvisor o “fare lo sgambetto a Booking.com” in un primo tempo è rimasto deluso ma continuando a frequentare l’evento ha capito come gestire determinate situazioni che hanno portato ad un nuovo approccio al mercato.
Credo che l’esigenza, per coloro che arriveranno alla Stazione Leopolda per questa edizione, sia sempre la stessa: comprendere dove siamo e dove stiamo andando e magari tornare a casa con ancora più curiosità e qualche informazione in più per iniziare a lavorare con maggiore consapevolezza.
Il tema di questa edizione ruota attorno alla parola smart: come verrà declinata all’interno del cluster sull’hospitality?
Abbiamo cercato di affrontare tutti i temi più importanti: metamotori, l’intelligenza artificiale, la mutazione di TripAdvisor, le tecnologie, i budget per il digitale, le prenotazioni da mobile, il costante bivio tra rating e stelle, tutte le problematiche relative alla contrattualistica tra albergatori e OTA, dalle cancellazioni alla privacy all’indomani del GDPR, la gestione dei dati… sicuramente dimentico qualcosa.
Tornano le Cassette degli Attrezzi, molto amate da sempre dal nostro pubblico: il tema Hospitality sarà trattato con più appuntamenti nel palinsesto scientifico di BTO11 | Right here, right now con speaker, molti internazionali, coinvolti in dibattiti e presentazioni che parleranno di presente e futuro, le Cassette degli Attrezzi saranno ulteriori proposte, pratiche e più formative, che completano l’offerta del topic.
10 anni fa in Italia c’era solo BTO e oggi tanti eventi “organizzati in stile BTO”. Secondo te BTO ha avuto più influenza sugli operatori del settore o sugli organizzatori di eventi?
Lo stile BTO, mi si passi il termine, è un concetto che da sempre era condiviso con una tribù entusiasta, c’era la consapevolezza di dover e voler condividere un pensiero e un fine. Avevamo la consapevolezza di essere, come si dice, sul pezzo. Non abbiamo mai avuto il timore che qualcuno replicasse il format o l’approccio alle tematiche dell’online. Era quello che sin dall’inizio voleva il ristretto gruppo di albergatori fiorentini che fecero scattare questa scintilla. Ricordo che il primo sito di BTO incitava alla condivisione, alla contaminazione e al libero utilizzo dei contenuti. Non volevamo essere influencer, volevamo comprendere e per farlo avevamo bisogno di più gente, più eventi possibili.
Qual è il segreto per mantenere la longevità di un evento nel corso degli anni?
Con Giancarlo Carniani prima e con Francesco Tapinassi adesso BTO è sempre stata aperta a tutti i contributi possibili, spesso prestando il fianco ad attacchi anche feroci, e creando qualche mal di pancia. La curiosità di comprendere dove ci porteranno le innovazioni tecnologiche è sempre la stessa da 11 anni a questa parte.
Sì insisto. E sono convinto che uno dei segreti è la curiosità e la voglia di scoprire cosa ci riserva il futuro.
L’ospitalità è un tema chiave per il settore degli eventi: cosa può imparare chi lavora nel settore MICE partecipando a BTO?
In tutte le edizioni di BTO, abbiamo trattato l’argomento come un’offerta della destinazione, partendo dalla sua attrattività per un collegamento con il prodotto MICE. Ancora di più in BTO11 | Right here, right now il tema SMART DESTINATION avrà molti approfondimenti nel palinsesto scientifico e pensiamo che queste proposte possano essere rilevanti anche per gli operatori del segmento MICE, sollecitazioni su cui analizzare, riflettere, agire.
Come immagini l’ospitalità del futuro?
Qualcuno ha detto che il futuro inizia nel momento in cui inizi a occupartene. In BTO lo facciamo da un decennio e continueremo a farlo. Se vuoi qualche esempio ti invito a non perdere il panel di chiusura di BTO11 | Right here, right now: s’intitola Dream Hotels e parleremo proprio di come potrebbe essere l’hotel del futuro. Avremo gli ideatori della suite che si sposta mentre l’ospite dorme, avremo chi progetta colonie su Marte e che sperimenta il turismo in micro gravità, chi realizza progetti “alberghieri” da ancorare alla base spaziale internazionale per conto della Nasa.
Tre motivi per partecipare a BTO11
Perché dobbiamo continuare a occuparci del nostro futuro, perché in BTO il futuro lo costruiamo tutti insieme e perché Firenze è una delle più belle città del mondo. Sì, l’ultimo motivo è una battuta degna del più banale destination manager. In effetti il terzo motivo è che in BTO si sta bene.
Ricordiamo che per partecipare a BTO11 è possibile utilizzare il codice sconto QUALITY190 per una riduzione di 85 euro sul biglietto d’ingresso a questo link https://shop.buytourismonline.com/negotio/