Il Carnevale di Venezia, uno dei più famosi d’Italia e del mondo, è iniziato il 16 febbraio 2025, ha nuovamente attirato una folla imponente di turisti, causando un significativo sovraffollamento nelle strette vie e sui ponti della città lagunare. Durante il primo weekend delle celebrazioni, circa 150.000 visitatori si sono riversati a Venezia, creando situazioni di congestione estrema, come testimoniano video virali che mostrano il Ponte di Rialto gremito di persone al punto da rendere difficile il movimento.

Questo afflusso massiccio di turisti durante il Carnevale evidenzia un paradosso nelle politiche di gestione del turismo della città. Nonostante l’evidente problema di overtourism in periodi di alta stagione come il Carnevale, l’implementazione del “Contributo di Accesso”, in pratica un ticket di ingresso a Venezia per chi non vi soggiorna, è prevista solo a partire dal 18 aprile 2025.

Questo contributo, introdotto per la prima volta nel 2024, mira a disincentivare il turismo giornaliero nei giorni di maggiore affluenza, applicando una tassa di ingresso ai visitatori che non pernottano in città.

Nel 2025, il contributo sarà di 10 euro per chi prenota all’ultimo momento e di 5 euro per chi effettua la prenotazione con almeno quattro giorni di anticipo. Le giornate soggette a questa tassa sono aumentate da 29 nel 2024 a 54 nel 2025, coprendo periodi dal 18 aprile fino alla fine di luglio.

La decisione di posticipare l’applicazione del contributo a dopo il Carnevale solleva interrogativi sull’efficacia delle misure adottate per gestire il flusso turistico nei periodi di massimo afflusso. Il Carnevale rappresenta uno degli eventi più attrattivi per i turisti, e l’assenza di un sistema di controllo durante questo periodo cruciale sembra contraddire l’obiettivo dichiarato di mitigare l’overtourism.

Questo ritardo nell’implementazione del contributo potrebbe essere interpretato come una mancanza di coerenza nelle strategie di gestione del turismo, lasciando la città vulnerabile agli effetti negativi del sovraffollamento proprio nei momenti di maggiore pressione.

Inoltre, l’esperienza del 2024 ha mostrato che, nonostante l’introduzione del contributo di accesso, l’impatto sul numero di visitatori è stato limitato. Nel primo anno di applicazione, circa 440.000 persone hanno pagato il contributo, generando un incasso di 2,2 milioni di euro, ma senza una significativa riduzione dell’afflusso turistico. Questo solleva ulteriori dubbi sull’efficacia di tali misure se non accompagnate da una pianificazione più ampia e integrata che consideri anche eventi di grande richiamo come il Carnevale.

Autore