Le Ota hanno un ruolo importante nell’aumentare la visibilità delle strutture ricettive e nell’attrarre segmenti non tipici del proprio mercato di riferimento. Ne è convinto oltre il 90% degli albergatori a capo di strutture ricettive di piccole e medie dimensioni. I trend di questo scenario sono stati elaborati da un recente studio realizzato da Booking.com in collaborazione con la società di consulenza EY-Parthenon. I dati sono stati presentati durante un incontro a cui hanno preso parte Dario Nardella, sindaco di Firenze, Alessandro Massimo Nucara, direttore generale Federalberghi, Francesco Paolo Schiavo, direttore generale ministero del Turismo, Giorgio Palmucci, presidente di Enit e Alberto Yates, regional manager della piattaforma di prenotazione online.
Secondo l’indagine – realizzata in Italia, Germania, Francia e Portogallo – le prenotazioni generate attraverso un’agenzia di viaggi online non si pongono in regime concorrenziale con i canali tradizionali. Al contrario, sembrano un effetto trainante e amplificatore a livello di mercati, tanto che in Europa il numero di pernottamenti in strutture di piccole dimensioni è cresciuto del 3% l’anno. Inoltre, dice sempre lo studio, grazie alla loro portata globale in termini di efficienza dei costi e una maggiore trasparenza del mercato, le OTA svolgono un ruolo di certificatotrre dell’esistenza stessa di una struttura, elaborando anche pagamenti tramite sistemi affidabili e rendendo disponibili le recensioni dei clienti su un alloggio.
Per il 91% degli intervistati le prenotazioni in aumento sono merito del ruolo attivo delle Ota, che per l’88% dei rispondenti, consentono anche di incrementare l’occupazione delle loro strutture durante tutto l’anno, favorendo così la destagionalizzazione delle destinazioni. Lo studio EY-Parthenon mostra come le strutture ricettive in genere utilizzano, in parallelo, molti canali di distribuzione per raggiungere i viaggiatori. Ricorrono infatti in modo sinergico a diversi canali, offrendo le stanze direttamente sul loro sito web, tramite tour operator, utilizzando le agenzie di viaggio online o la vendita attraverso i social media.
Esserci sulla piattaforma, in genere, si traduce anche in maggiori prenotazioni dirette. In quello che lo studio chiama “effetto cartellone“: i consumatori trovano un alloggio tramite le Ota, ma poi prenotano il soggiorno direttamente con la struttura ricettiva. In questo caso, la prenotazione è il risultato dell’essere presenti sulle agenzie di viaggio online e degli sforzi di marketing intrapresi dalle Online travel agency per stimolare l’interesse dei consumatori. Ma la struttura non deve pagare una commissione per queste prenotazioni poiché la transazione avviene al di fuori della piattaforma dell’agenzia di viaggio online.
La ricerca ha inoltre sottolineato come le Ota siano in grado di fornire alle strutture strumenti per gestire le prenotazioni, elaborare i pagamenti e offrire assistenza ai clienti. E fornendo loro tool di analisi e approfondimenti con l’obiettivo di ottimizzare le prestazioni aziendali, ad esempio differenziando i prezzi per migliorare l’occupazione delle strutture stesse e la visibilità o aumentando la capacità offerta in periodi di forte domanda. L’85% degli albergatori afferma di aver visto migliorare la qualità del proprio servizio ai clienti e di gradire l’opzione di prenotazione in tempo reale, considerata di grande valore per gli ospiti. Gradimento dei tool offerti dalle Ota anche alla voce “pagamenti”: il 76% degli albergatori afferma che l’opzione di pagamento anticipato e di pre-autorizzazione delle carte di credito delle piattaforme online aiuta a ridurre le cancellazioni / mancate presentazioni e protegge (in parte) le entrate.