La prima edizione del TTG Day, tenutasi il 14 febbraio 2024 a Milano, nel giorno di San Valentino, ha riunito all’Auditorium San Fedele di Milano i protagonisti delle aziende del turismo italiano, offrendo una piattaforma unica di approfondimento e confronto per i professionisti del settore più appassionati e innamorati di questa industria. Organizzato da IEG – Italian Exhibition Group, gli stessi del TTG Travel Experience e InOut The Contract Community di Rimini, il TTG Day ha rappresentato una tappa intermedia tra le edizioni fieristiche annuali, riunendo l’intera industria del turismo e dell’ospitalità a livello nazionale per un momento di confronto di tipo ispirazionale, con contributi e contaminazioni da esperti di altri settori per riflettere su dove ci porterà un futuro in cui sempre più persone vogliono e possono viaggiare. L’evento si è aperto e chiuso con uno spettacolo di sand art (giochi di sabbia) dell’artista Erica Abelardo, per simboleggiare il turismo che cambia, si trasforma nel tempo, può sparire cancellato da un’onda alta, e di nuovo riemergere dai flutti e tornare a modellare la memoria e la cultura collettiva.
La giornata è stata caratterizzata da un focus sui “Nuovi Equilibri” del mercato turistico, con l’obiettivo di affrontare le complesse sfide attuali e future. Maurizio Ermeti, presidente di IEG, ha sottolineato l’importanza di TTG e InOut come laboratori di idee e contenuti vitali per captare tendenze e innovazioni, ispirare nuovi format turistici e delineare gli equilibri futuri di domanda e offerta. Gloria Armiri, group exhibition manager della Divisione Turismo e Ospitalità di IEG, ha evidenziato l’importanza di questo evento come parte di un più ampio sistema di supporto all’industria.
Il programma ha visto la partecipazione di illustri relatori come il filosofo Umberto Galimberti, il linguista Alessandro Lucchini e Oscar Di Montigny, presidente di Grateful foundation, che hanno guidato sessioni di grande impatto emotivo. Galimberti, in quella che è stata quasi una lectio magistralis, ci ha ricordato come siamo tutti cristiani, non nel senso religioso, ma nell’essere accomunati dall’identica speranza nel futuro che sistemerà le cose, ma senza fare qualcosa di concreto perché ciò avvenga. Partendo da questa critica, da cui discende la mancanza di fiducia nel futuro, Galimberti introduce il viandante, un turista diverso dal viaggiatore, perché al viaggiatore interessa la meta, più è veloce il viaggio più è contento. Il viandante invece non ha scopi. Cammina per fare esperienza, per incontrare gente, per confrontarsi con la differenza e non conosce confini.
Oscar di Montigny ha raccontato le proprie esperienze di viaggio per poi concentrarsi sul concetto di gratitudine quando si ritorna da un viaggio considerata l’anticamera della felicità, una condizione permanente di gioia, diversa dal piacere di aver fatto un viaggio, che è una condizione effimera. Per questo propone di spostare l’equilibrio da quello che oggi è il programma di viaggio, un mero elenco di cose da fare e da vedere a quello del progetto di viaggio, in cui partire con uno scopo, come quello di ritrovare se stessi. Di Montigny ha anche sottolineato la grande opportunità che hanno oggi le aziende nell’offrire ai viaggiatori uno scopo, in quanto sono considerate anche più credibili rispetto ai media, ma proprio per questo generano aspettative alte sulle azioni che devono intraprendere, soprattutto di responsabilità sociale e ambientale.
Lucchini è partito dall’analisi delle lettere della parola equilibrio per raccontarci di come siamo influenzati dal linguaggio, di come ognuno di noi ha delle parole chiave che accendono la sua attenzione, di come le parole possano diventare una barriera, ma anche rappresentare un valore, riscoprendo l’importanza del fare domande, il piacere dell’incontro, del rivolgersi all’altro in seconda persona per fare la differenza in un mondo che sarà dominato dall’Intelligenza artificiale.
Dopo una mattinata che ha fatto riflettere, anche per merito della scarsa connettività mobile nella location, nella seconda parte della giornata si è entrati più nel tecnico e sono stati trattati trend di domanda e offerta e presentato uno studio inedito dedicato ai nuovi paradigmi del viaggio. Esperti del settore, tra cui Benedetto Puglisi di Deloitte Financial Advisory-Real Estate & Hospitality, hanno analizzato i modelli gestionali e le tipologie di investimenti dell’hôtellerie italiana, adattandosi ai cambiamenti del settore. Puglisi ha mostrato come l’Italia sia prima in Europa per fatturato alberghiero, ma sia solo quinta per spesa dei turisti stranieri. Ha fatto vedere i dati di come gli investimenti alberghieri nel nostro paese, tornati a crescere con una spesa media di 100 milioni di euro a operazione, siano orientati per portare al livello luxury strutture già esistenti, preferendo il modello di business del management contract a quello della gestione diretta, almeno se consideriamo le operazioni di catena.
Il TTG Day ha anche offerto uno sguardo ai trend internazionali e nazionali del mercato dei viaggi, attraverso il TTG Monitor, raccogliendo le opinioni di buyer, tour operator e agenti di viaggi su tematiche come l’overtourism, la fedeltà dei viaggiatori, la sostenibilità ambientale e sociale, e la valorizzazione delle culture locali. A seguire un confronto tra Giovanna Sainaghi di Adutei e Flavio Ghiringhelli di Ibar sulle tematiche dei costi del viaggio che salgono per le destinazioni, ma soprattutto per i trasporti, a partire da quello dei carburante dove si parla molto di carburante sostenibile, ma quello prodotto copre solo una minima parte del fabbisogno a prezzi molto più alti di quello normale. A queste condizioni l’obiettivo 2050 di impatto 0 di Co2 stabilito dalla Iata è difficilmente raggiungibile.
L’evento si è concluso con un intervento del ministro del Turismo Daniela Garnero Santanchè, che ha rivolto un messaggio speciale agli operatori del settore, offrendo un bilancio della stagione in corso e prospettive per l’estate 2024 e, infine, con un confronto tra Marco Peci di Astoi e Franco Gattinoni di FTO sulla ripartenza del turismo organizzato, ormai abituato a rallentamenti della domanda dovuta a situazioni geopolitiche. Peci ha sottolineato come il turismo sia uno strumento di pace e di come il medioriente sia croce e delizia dei tour operator con improvvisi blocchi e repentine ripartenze, che, un po’ cinicamente, vanno previste e messe a budget, mentre Gattinoni ha posto l’accento sull’evoluzione delle agenzie di viaggio e sul ruolo sempre più importante che stanno avendo gli eventi per portare la gente a viaggiare.