Dati, dati, dati. Pur consapevoli di quanto importante – e ingombrante – sia la mole di dati che dovrebbe popolare i nostri report, il punto di vista della Travel Management Company osserva che il pressapochismo sul tema “analisi del dato” regna quasi incontrastato. Per fortuna, a sostegno degli illuminati, di chi vorrebbe capirci qualcosa di più di un semplice “calcolo-della-spesa-media-e-speriamo-che-ce-la-mandi-buona” c’è una piccola schiera di player che, ormai da qualche tempo, si è lanciata nell’impresa di divulgazione di alcuni concetti e parametri statistici di base. Questi strumenti di analisi sono utili, infatti, per districarsi tra un dato che sembra avere un significato ma che, guardando sotto la superficie, è “sporcato” da tanti fattori – ambientali, perimetrali, di settore, non tenuti in considerazione ed elaborati attraverso un’analisi qualitativa manchevole, se non totalmente assente. Sì, sto esattamente dicendo che il controllo della spesa travel può (deve) prescindere dal calcolo della spesa media. Ancora increduli? Sfatiamo tre miti.
- “La spesa media è l’unico dato di cui ho bisogno”. Falso, la spesa media è un dato inutile, se non so da che parte guardarla. Esistono parametri statistici che sono in grado di descrivere in modo pertinente e facilmente trasformabile in azione la realtà effettiva della gestione travel aziendale. Cancellazioni e riemissioni, per esempio, sono importanti indicatori del costo della flessibilità organizzativa, essenziale per poter predisporre piani correttivi e formativi per ridurre i costi non necessari – elementi che non emergono in alcun modo nell’osservazione della spesa media.
- “I dati storici afferenti al travel management sono sempre confrontabili”. Falso, nel calcolo della spesa media bisogna fare attenzione ad analizzare dati effettivamente paragonabili. Così, se il costo di cinque biglietti relativi all’anno 2015 dà come risultante una spesa media X, non è detto che lo stesso dato analizzato l’anno successivo sia sufficiente per confrontare i trend e le performance. Le voci di costo possono presentare differenze ben più marcate tra loro: indicatori statistici quali la devianza (argh, lo so ma tant’è) mettono in luce la confrontabilità del dato e l’effettiva pertinenza dei risultati da trarre dagli stessi.
- “Bastano pochi minuti per avere tutte le informazioni che mi occorrono”. Vero, se ci si ferma alla spesa media. Il lavoro di analisi – come è ormai evidente – è molto più complesso di quanto potrebbe sembrare a un lettore superficiale: il supporto di uno specialista o l’investimento in un percorso di formazione che valorizzi la figura del Travel Manager in chiave strategica non possono più essere trascurati.