Negli ultimi giorni non si parla d’altro. Siamo così abituati a viaggiare con tutti i nostri device a portata di mano che il bando di Usa e Uk sui voli provenienti da alcune regioni del Medio Oriente sta provocando grande confusione, commenti e parecchie perplessità sulla sua reale efficacia.

Tant’è che c’è chi si chiede se non ci sia dietro qualcos’altro, e che il divieto di portare a bordo laptop, tablet, lettori cd, fotocamere e videogiochi per ragioni di sicurezza non nasconda invece una misura punitiva verso i vettori dell’area del Golfo che hanno messo in crisi le tre major americane – American Airlines, Delta e United – inducendole nel tempo a cancellare ogni collegamento diretto tra Usa e Medioriente.

Ma cominciamo da capo.

La TSA, Transportation Security Administration, ha determinato che era prudente innalzare il livello di sicurezza di alcuni voli provenienti da dieci aeroporti dell’area mediorientale, anche se molti ritengono che il livello di controllo di aeroporti come Doha, Istanbul, Abu Dhabi e Dubai sia molto più alto di tanti aeroporti occidentali.

Il DHS – il Dipartimento per la Sicurezza Domestica degli Stati Uniti – ha quindi notificato il 21 marzo che sui voli provenienti da dieci aeroporti e diretti negli Stati Uniti – e più precisamente da Amman (Giordania), Riyadh e Jedda (Arabia Saudita), Il Cairo (Egitto), Kuwait City (Kuwait), Casablanca (Marocco), Doha (Qatar), Istanbul (Turchia), Abu Dhabi e Dubai (Emirati Arabi Uniti) – sarebbe entrato in vigore il bando che permette di portare a bordo solamente i cellulari e dispositivi medici, escludendo dunque qualsiasi altro dispositivo elettronico, che va imbarcato in stiva, (il bando parla di tutti i dispositivi elettronici “più grandi di uno smartphone”).

I vettori coinvolti sono Royal Jordanian, Saudi Arabian Airlines, EgyptAir, Emirates, Etihad, Qatar Airways, Turkish Airlines, Kuwait Airways, Royal Air Maroc. Il bando è esecutivo dal 25 marzo, avendo avuto i vettori 96 ore per notificarlo ai passeggeri.

Per quello che riguarda la Gran Bretagna, il bando si applica ai voli provenienti da Turchia, Libano, Giordania, Egitto, Tunisia e Arabia Saudita, mentre sono esclusi Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Il bando inglese coinvolge così Turkish Airlines, Middle Eastern Airlines, Royal Jordanian, EgyptAir, Tunisair, Saudi Arabia Airlines, ma anche British Airways, easyJet, Jet2.com, Monarch, Thomas Cook e Thomson. Pare che anche Canada e Francia stiano pensando di adottare le stesse misure.

Ma qui sorge un altro problema: ma tutti questi dispositivi alimentati da batterie agli ioni di litio accumulati in stiva non sono pericolosi? Così per proteggere i passeggeri da eventuali attacchi terroristici – ragione per cui il bando è stato messo in vigore – non si rischia di esporli ad altri pericoli, come l’esplosione in volo?

Le conseguenze per i passeggeri italiani

C’è un solo volo diretto Italia-Usa operato da una delle compagnie coinvolte: è il Milano-New York di Emirates. La compagnia ha però precisato che l’electronic ban non riguarda i passeggeri che si imbarcano a Milano, né quelli provenienti da Atene per Newark.

Per gli altri passeggeri, Emirates si è adoperata per ridurre al minimo i disagi e ha comunicato che introdurrà un nuovo servizio per permettere ai viaggiatori di usare laptop e tablet fino a che non si imbarcheranno sui loro voli per gli USA. I passeggeri dovranno quindi dichiarare allo staff di sicurezza presente al gate di avere strumenti elettronici non trasportabili all’interno del velivolo che verranno quindi imballati con cura, caricati in stiva e restituiti ai proprietari una volta atterrati negli Stati Uniti. Il servizio sarà gratuito.

Tim Clark, presidente di Emirates ha sottolineato che “una volta a bordo, sarà ancora possibile essere connessi tramite telefono cellulare. I nostri dati mostrano che sui voli di Emirates per Stati Uniti, il 90% dei passeggeri che utilizzano il nostro servizio Wi-Fi lo fa attraverso gli smartphone. Questo non vuol dire che gli altri passeggeri non utilizzino i loro dispositivi in modalità offline, ma forse il lato positivo è che possono prendersi una pausa dai loro devices, usufruire del nostro servizio di intrattenimento di bordo e tenersi al passo sugli ultimi film, musica, e serie Tv che trasmettiamo”.

Autore

  • Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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