Fa sorridere che nello stesso giorno in cui il ministro del turismo Garavaglia dichiara che è un momento buono per il turismo e non ci sono motivi per pensare a nuove chiusure e restrizioni, arriva l’ordinanza del Ministero della Salute che impone dal 16 dicembre 2021 fino al 31 gennaio 2022 un tampone antigenico o molecolare per tutti coloro che sono stati in un paese dell’elenco C nei 14 giorni precedenti, vale a dire principalmente l’Unione Europea. La regola vale anche per chi è vaccinato contro il covid-19, sia per turisti stranieri che arrivano in Italia, sia per connazionali che rientrano dall’estero: all’atto dell’imbarco, oltre al PLF e al Green Pass bisognerà presentare l’esito negativo di un tampone antigenico effettuato nelle 24 ore precedenti o di un tampone molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti. Chi non presenterà la certificazione verde ma ha un tampone negativo, quindi i non vaccinati o guariti, dovrà sottoporsi ad autoisolamento per 5 giorni ed effettuare un tampone alla fine.
Chi quindi non avrà modo di fare un tampone si vedrà rifiutato l’imbarco: una misura che porterà al turismo internazionale che a fatica stava ripartendo una nuova ondata di cancellazioni, l’esatto contrario di ciò che le associazioni del turismo avevano chiesto in conferenza stampa neanche una settimana fa. L’ordinazna non è stata accolta bene neanche dall’Unione Europea dato che l’Italia è l’unico paese insieme al Portogallo a inserire restrizioni aggiuntive a quello che prevedeva l’accordo per la libera circolazione con il Green pass Europeo. Secondo l’UE un provvedimento del genere va motivato con ragioni urgenti che in Italia non sussistono dato che è il Paese europeo con il più basso livello di contagi.
“L’ulteriore giro di vite su tamponi e quarantena appena deciso dal ministro Speranza in relazione ai viaggi in Europa e la conferma delle chiusure sulle mete extra Ue rappresentano un’ulteriore mazzata per il settore del Turismo organizzato che va indennizzato subito e in maniera congrua”. Lo denuncia in una nota Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio.
L’ordinanza prolunga al 31 gennaio anche il divieto di ingresso in Italia da 8 paesi africani per la temuta variante Omicron e vara un nuovo elenco D, vale a dire i paesi extraeuropei in cui si può viaggiare per turismo. Il nuovo elenco ora comprende: Argentina, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Colombia, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù, Qatar, Ruanda, Arabia Saudita, Regno unito, Corea del Sud, Stati Uniti, Emirati Arabi, Uruguay, Taiwan, Hong Kong e Macao.
Anche qui non ci sono molte novità, spicca solo l’esclusione della Giordania tra le mete visitabili per turismo e resta il problema del mancato coordinamento con le politiche locali di diversi Paesi di questo elenco ancora chiusi ai turisti, mentre altri Paesi con bassi profili di rischio e frontiere aperte continuano a essere esclusi. Come sottolinea anche Pier Ezhaya di ASTOI: “La nuova ordinanza Ministro Speranza su restrizioni viaggi porterà ad una pesante ricaduta sul turismo organizzato, già in grave crisi. Non c’è mai un limite al peggio. Persino l’Unione Europea ci richiama all’ordine e ci chiede spiegazioni per decisioni unilaterali e incomprensibili che limitano la circolazione dei cittadini comunitari. Con calma olimpica vengono tolti e aggiunti Paesi che possono essere visitati per turismo, dall’oggi al domani, senza nessun razionale e ignorando le ricadute su un comparto che solo una settimana fa ha urlato il dolore per il suo stato di crisi lungo ormai due anni. Così non è possibile andare avanti. Serve un intervento del Presidente del Consiglio e del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, affinché non si sfregi oltre e con così tanta superficialità un settore strategico per il Paese”.
Di seguito l’ordinanza completa: