Sono più di 200 i sindaci intervenuti alla presentazione e certificazione dei 281 comuni che hanno ottenuto la Bandiera Arancione, il riconoscimento ideato 25 anni fa dal Touring Club Italiano, su istanza della regione Liguria. Un riconoscimento – creato sulla falsariga della Bandiera Blu assegnata alle spiagge – per premiare i comuni dell’entroterra che sanno esprimere grandi eccellenze in termini ambientali, culturali, enogastronomici, di accoglienza e di innovazione sociale e che trovano nel turismo una concreta opportunità di rilancio.
Sono 277 le località confermate dopo la verifica triennale, mentre 4 sono new entry: Apecchio nelle Marche (PU), Bagnone (MS) e Sinalunga (SI) in Toscana e Roseto Valfortore (FG) in Puglia.

Seduti, da sinistra: Giuliano Ciabocco – VP Associazione Paesi Bandiera Arancione, Giulio Lattanzi -Direttore Generale TCI, On. Daniela Santanchè – Ministro del Turismo, Augusto Sartori – Assessore Turismo Regione Liguria

Dopo l’introduzione di Giulio Lattanzi, Direttore Generale del Touring, e l’intervento di Augusto Sartori, Assessore al Turismo della Regione Liguria, Isabella Andrighetti, responsabile Certificazioni e Programmi Territoriali, ha presentato i numeri di questo fenomeno, e soprattutto ha voluto sottolineare come la Bandiera Arancione sia uno stimolo per un miglioramento continuo, che porta benefici reali e tangibili per le realtà coinvolte.  
Secondo i dati emersi dall’analisi del 2023, infatti, il 67% dei comuni Bandiera Arancione ha registrato un punteggio più alto rispetto a quello del 2020. I comuni certificati hanno migliorato ulteriormente la propria accoglienza, dimostrando un impegno crescente nella tutela e nella valorizzazione del loro patrimonio storico-culturale, paesaggistico e ambientale.
Il sistema ricettivo e ristorativo, per esempio, è stato potenziato nel 50% dei comuni, con alcune località che hanno raddoppiato il numero di strutture e quasi triplicato i posti letto, principalmente di tipo extra-alberghiero.
La sostenibilità ambientale, già elemento distintivo dei borghi certificati, ha visto un ulteriore miglioramento nel 75% dei comuni. Tra questi, il 54% si è distinto per una gestione particolarmente virtuosa dei rifiuti, portandoli ad occupare i primi posti nella classifica generale italiani.
Il 90% dei borghi Bandiera Arancione, inoltre, ha sviluppato una forte vocazione green confermata anche dall’installazione di oltre 700 colonnine di ricarica per veicoli elettrici su tutto il territorio italiano (il 58% dei comuni italiani non ha nessun punto di ricarica).
Tutti questi dati testimoniano, ancora una volta, la qualità del turismo che si può vivere e ritrovare nelle Bandiere Arancioni: slow, autentico, accogliente e soprattutto rispettoso dell’ambiente e delle comunità ospitanti.
Il mantenimento di standard così elevati è sicuramente da attribuire al Modello di Analisi Territoriale, alla base dell’iniziativa, che contiene indicatori sempre più stimolanti per le piccole località che decidono di intraprendere il percorso verso la Bandiera Arancione, puntando molto su sostenibilità, innovazione sociale e sviluppo digitale, questo in totale coerenza con i 17 obiettivi (Sustainable Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.
Le 281 Bandiere Arancioni assegnate oggi rappresentano l’8% delle oltre 3.500 candidature analizzate da Touring Club Italiano negli ultimi 25 anni. Di queste, il 18% è riuscito comunque a conquistare la certificazione, dopo aver intrapreso un percorso di crescita e aumento della qualità dell’offerta suggerito dai piani di miglioramento studiati ad hoc dal Touring Club Italiano e redatti per vari comuni candidati.
L’evento ha visto la partecipazione del Ministro del Turismo Daniela Garnero Santanché che ha voluto sottolineare l’importanza dei piccoli borghi, «dei veri e propri tesori nascosti che offrono esperienze autentiche, permettendo ai visitatori di immergersi nella ricca storia, cultura e tradizione della nostra Nazione».

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  • Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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