Nel 2024 il panorama dello smart working in Italia sta vivendo una significativa trasformazione. Dopo i picchi registrati durante la pandemia e le semplificazioni temporanee adottate negli ultimi anni, dal 1° aprile 2024, il lavoro agile è tornato ad essere regolato dalla legge n. 81/2017. Questo cambiamento segna il ritorno a un regime ordinario, con nuove disposizioni e priorità che le aziende e i lavoratori devono rispettare.

Il ritorno alle vecchie regole in cinque punti

  1. Accordo Individuale: A partire dal 1° aprile 2024, ogni imprenditore che intende utilizzare il lavoro agile deve stipulare un accordo individuale con ciascun dipendente. Lo smart working non è più considerato un “diritto” del lavoratore, ma una “modalità di esecuzione della prestazione”.
  2. Contratti Collettivi: Durante l’emergenza Covid, molte aziende hanno utilizzato contratti collettivi per disciplinare lo smart working. Se questi accordi sono a tempo indeterminato, le imprese possono apportare modifiche senza necessità di comunicazione al Ministero del Lavoro. Gli accordi a termine possono essere rinnovati e, in questo caso, devono essere comunicati al Ministero.
  3. Priorità per Determinate Categorie: La legge assegna una priorità alle richieste di smart working presentate da lavoratori con figli fino a 12 anni, lavoratori con figli disabili e caregiver. I datori di lavoro devono garantire questa priorità per evitare sanzioni indirette, come l’impossibilità di ottenere la certificazione della parità di genere.
  4. Dipendenti Anziani: Il Decreto Anziani del 2024 prevede che i datori di lavoro adottino iniziative per favorire lo smart working per i dipendenti over 55, promuovendo la salute e l’invecchiamento attivo nei luoghi di lavoro.
  5. Limiti alle Priorità: Rientrare tra le categorie prioritarie non garantisce il diritto al lavoro agile. Se l’azienda non prevede lo smart working, anche i lavoratori prioritari non possono richiederlo come diritto.

Tendenze dello smart working nel 2024

L’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano ha stimato che nel 2024 sono 3,65 milioni di smart worker in Italia, con una leggera crescita rispetto ai 3,585 milioni del 2023. Questo aumento riflette l’importanza crescente del lavoro agile nel mondo moderno, nonostante il ritorno alle regole tradizionali. Nel frattempo gli spazi di lavoro tradizionali stanno cambiando per adattarsi alle nuove esigenze. Le aziende riducono la dimensione degli uffici e investono in spazi di coworking che favoriscono la collaborazione e la creatività. In questo modo i benefici dello smart working sono evidenti sia per le aziende che per i dipendenti. Le aziende possono ridurre i costi operativi e aumentare la produttività, mentre i dipendenti godono di maggiore flessibilità e miglior equilibrio tra vita lavorativa e personale. Nonostante il ritorno alle regole tradizionali, lo smart working continua dunque a evolversi, sostenuto da tecnologie avanzate e nuove dinamiche di lavoro:

  1. Tecnologie Avanzate: La diffusione della fibra ottica e delle reti 5G ha migliorato la connettività, rendendo più efficiente il lavoro a distanza. Strumenti collaborativi come Microsoft Teams, Slack e Zoom sono diventati essenziali, mentre soluzioni di cloud computing facilitano la condivisione dei documenti.
  2. Sicurezza Informatica: La protezione dei dati è una priorità assoluta. Le aziende investono in soluzioni di cybersecurity avanzate, adottando VPN, autenticazione a due fattori e software di crittografia per garantire la sicurezza delle informazioni.
  3. Formazione Continua: La formazione è cruciale per adattarsi alle nuove tecnologie e modalità di lavoro. Programmi di formazione online, webinar e corsi di aggiornamento aiutano i dipendenti a sviluppare le competenze necessarie per lo smart working.

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