Daniela Santanché sceglie il giorno di Ferragosto per fare un bilancio di questa stagione turistica e annunciare un evento di promozione dell’Italia verso l’estero: “A novembre – annuncia Santanché al TG1 – ci sarà il primo forum del turismo internazionale, vogliamo invitare tutti stakeholder e player del turismo. Il settore deve diventare la prima industria della nazione e vogliamo anche rafforzare la candidatura di Roma all’Expo”. Non sono ancora note le date e la location dell’evento, ma mancando circa tre mesi ci aspettiamo venga reso noto a breve, data la difficoltà nell’invitare stakeholder internazionali sotto data. In merito all’andamento dell’estate il ministro del turismo spiega: “I dati di quest’estate ci raccontano che c’è sempre più voglia di Italia nel mondo, e credo che questo ci debba rendere tutti più orgogliosi: registriamo un aumento del 27% degli stranieri in Italia e questo ci deve far ben sperare per il futuro. C’è anche un altro dato positivo che riguarda il settore del turismo perché ha trainato l’occupazione e in particolare quello femminile: abbiamo registrato un aumento di 100mila nuove occupate. Il governo sta anche lavorando perché le vacanze siano accessibili a tutti e dobbiamo lavorare anche sulla destagionalizzazione”.
Le iniziative messe in campo in questi mesi dal governo sembrano andare in questa direzione, come indicato dal Piano Strategico del Turismo, attraverso interventi dedicati a specifici segmenti di nicchia: investimenti sul turismo termale, 25 milioni di fondi per il turismo sostenibile che include cammini e cicloturismo, 34 milioni per i piccoli comuni a vocazione turistica, 30 milioni per il fondo appennini, oltre allo sforzo sui grandi eventi che partono dalla Ryder Cup a Roma a settembre, proseguiranno con il Giubileo del 2025 sempre nella capitale, con le Olimpiadi invernali di Milano Cortina nel 2026, e magari con l’Expo a Roma del 2030.
In una successiva intervista alla Stampa il ministro invita ad usare cautela nell’analisi dei dati della stagione: «Il 2023 andrà letto come un anno di transizione per il turismo in Italia. Non bisogna usare né iperboli per esaltarsi, né piangere per presunti flop. I dati vanno analizzati a fine stagione. Sul turismo stanno circolando molti dati: alcuni dipingono il 2023 come l’anno della svolta, altri dicono che non c’è la ripresa attesa, altri danno numeri catastrofici. Sono tutte visioni parziali. Bisogna aspettare la fine della stagione per avere i numeri giusti».