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Il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi, meglio noto come ETIAS, non entrerà in vigore nel 2025 come precedentemente annunciato. La Commissione Europea ha ufficializzato il rinvio al quarto trimestre del 2026, posticipando ancora una volta l’attuazione di una misura destinata a modificare profondamente l’accesso all’area Schengen per milioni di viaggiatori provenienti da paesi terzi esenti da visto. La decisione è legata a una serie di ritardi nell’implementazione tecnica del sistema e alla necessità di coordinare il lancio con quello del nuovo Entry/Exit System (EES), previsto per ottobre 2025.
Che cos’è l’ETIAS
L’ETIAS è un sistema di pre-autorizzazione al viaggio pensato per i cittadini di circa 60 paesi che non hanno bisogno di un visto per entrare nell’Unione Europea per soggiorni di breve durata (fino a 90 giorni ogni 180 giorni). L’obiettivo principale è rafforzare i controlli di sicurezza e prevenire rischi legati all’immigrazione irregolare, al terrorismo o alla salute pubblica.
Il sistema si basa sulla raccolta preventiva di informazioni personali e di viaggio tramite una piattaforma online. Una volta operativa, l’autorizzazione ETIAS sarà obbligatoria per accedere a 30 paesi europei: tutti quelli dell’area Schengen, oltre a Cipro, Romania e Bulgaria, che pur non essendo pienamente membri dello spazio Schengen, partecipano all’accordo.
Come funzionerà
La domanda dovrà essere compilata online prima della partenza. Il modulo richiederà:
- dati anagrafici e del passaporto
- risposte a domande di sicurezza, legate a precedenti penali, viaggi in zone di conflitto, espulsioni o respingimenti precedenti
- informazioni sul viaggio previsto
Il costo dell’autorizzazione sarà di 7 euro per i richiedenti tra i 18 e i 70 anni. I minori e gli over 70 saranno esentati dal pagamento. L’autorizzazione, una volta concessa, avrà una validità di tre anni o fino alla scadenza del passaporto utilizzato per la registrazione, se anteriore.
Nella maggior parte dei casi, la procedura sarà automatica e la risposta arriverà entro pochi minuti. In situazioni particolari o se emergono segnali di rischio, la pratica potrà essere sottoposta a valutazione manuale, allungando i tempi fino a un massimo di 30 giorni.
Il nuovo rinvio al 2026
L’ETIAS avrebbe dovuto essere attivato inizialmente nel 2021. Da allora, la scadenza è slittata più volte: prima al 2022, poi al 2024, infine al 2025. Ora la nuova data è fissata al quarto trimestre del 2026, ma con la possibilità di ulteriori ritardi se non saranno risolti in tempo i problemi tecnici che ostacolano l’interoperabilità dei sistemi tra gli Stati membri.
Una delle principali cause del rinvio è legata al fatto che l’ETIAS potrà entrare in funzione solo dopo che sarà attivo il sistema EES, ovvero il nuovo Entry/Exit System che registrerà elettronicamente ingressi e uscite dei cittadini di paesi terzi alle frontiere europee. L’EES, anch’esso soggetto a ripetuti slittamenti, è ora previsto per ottobre 2025. Solo dopo la sua piena operatività si potrà avviare l’ETIAS, che necessita dell’infrastruttura dell’EES per poter funzionare correttamente.
Cosa succederà dopo il lancio
Una volta attivato, l’ETIAS non sarà obbligatorio sin da subito. La Commissione ha previsto un periodo transitorio di almeno sei mesi durante il quale l’autorizzazione sarà facoltativa. In questa fase, i viaggiatori saranno incoraggiati a richiederla, ma potranno ancora entrare senza, se in possesso dei normali requisiti di accesso. Seguirà poi un “periodo di grazia” di ulteriori sei mesi durante il quale l’ETIAS sarà formalmente obbligatorio, ma con qualche flessibilità per chi viaggia per la prima volta o ignora l’esistenza del nuovo sistema.
Implicazioni per i viaggiatori
Il rinvio offre più tempo a turisti, lavoratori stagionali e viaggiatori frequenti per prepararsi. In particolare, i cittadini di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Giappone e Corea del Sud – tra i principali paesi extra-UE esenti da visto – dovranno abituarsi all’idea di dover ottenere un’autorizzazione prima di partire.
Dal punto di vista pratico, il nuovo sistema non dovrebbe rappresentare un ostacolo, dato il costo contenuto e la rapidità nella procedura. Tuttavia, potrà generare confusione iniziale, soprattutto tra i viaggiatori meno informati o poco abituati alle pratiche digitali.
Obiettivi e criticità
Secondo la Commissione, l’ETIAS migliorerà il controllo delle frontiere e renderà più sicura l’area Schengen, senza introdurre le rigidità di un sistema di visti. Tuttavia, le critiche non mancano. Alcuni osservatori hanno sollevato dubbi sulla protezione dei dati, sulla gestione di eventuali errori nei sistemi automatici e sulle conseguenze per la libertà di circolazione.
Il vero banco di prova sarà la tenuta operativa del sistema alla sua attivazione: aeroporti e valichi di frontiera dovranno adeguarsi tecnologicamente, gli operatori dovranno essere formati, i viaggiatori correttamente informati.