Presentati a Milano i risultati del progetto 1001 stage finalizzato all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, promosso da ACTL e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
I numeri raccontano uno scenario sopra le aspettative. La comunicazione, avvenuta anche tramite canali meno convenzionali come i social network, ha raggiunto oltre 22.300 aziende e 915mila utenti, portando più di 25mila candidature totali. Nel corso dei mesi il numero di aziende ufficialmente iscritte a 1001 stage è cresciuto raggiungendo quota 937 per 8.975 candidati, risultato di una prima selezione di utenti con requisiti in condizioni di occupazioni e inoccupazione richieste da progetto. Di questi, da evidenziare che il 25,3% sono i così detti NEET (Not in Employemetn, neither in Education or Training): hanno tra i 15 e i 29 anni, non risultano iscritti nè a scuola nè all’università, non lavorano e nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale, mentre il 18,3% sono giovani sotto i 25 anni che hanno ultimato l’struzione obbligatoria da non più di due anni.
I partecipanti: svolgere il tirocinio per acquisire competenze
La maggior parte dei candidati ritiene che il tirocinio sia un elemento utile all’interno del proprio CV. Secondo i dati raccolti, infatti, a prevalere è la volontà di acquisire competenze tecniche e trasversali (40,2%) seguita dal desiderio di individuare una possibilità di inserimento in azienda (34,3%) e dall’acquisire il più possibile mansioni coincidenti con quelle di proprio interesse (15,3%). In aggiunta, da sottolineare come il 78,6% dei tirocinanti ritenga che, per svolgere con successo uno stage, siano fondamentali impegno e motivazione oltre che curiosità e attenzione per i compiti da eseguire.
Le aree di inserimento: marketing e IT i primi classificati
Il progetto ha condotto all’attivazione di 1001 stage in svariati ambiti, in particolare i comparti commerciale – marketing – vendite (21,6%), informatica (15,1%), amministrazione – contabilità – segreteria (13,3%), turismo e ristorazione (9,1%). Da rilevare che sebbene le IT costituiscano un settore molto specifico che richiede competenze tecniche, è uno di quelli che ha generato i numeri più alti.
Lombardia, Lazio e Sicilia: le regioni dei 1001
A livello territoriale, a portare a casa il maggior numero di tirocini sono stati la Lombardia (55%), il Lazio (11%) e la Sicilia (9,8%). A sorprendere positivamente è proprio quest’ultimo dato che manifesta come anche il sud e le isole, grazie a realtà aziendali orientate al futuro, si stiano muovendo nell’aprire posti di lavoro per i giovani impegnandosi così a ridurre il tasso di disoccupazione/inoccupazione che da anni sembra affliggere il meridione.
A oggi – sul totale dei 1001 stage effettivi – 313 si sono già conclusi e 74 si sono trasformati in un contratto con esiti di spicco in Lombardia (41 contratti) e nel Lazio (16 contratti). Un dato annunciato, visto che il 55% delle aziende coinvolte ha dichiarato fin dall’inizio di non escludere la possibilità di un inserimento lavorativo post-stage e il 40,6% ha chiaramente espresso l’intenzione di proseguire il rapporto professionale con il candidato. Attualmente 349 tirocini sono ancora in corso e a fronte di questi dati, la possibilità che buona parte di essi venga convertita in contratto è elevata.
Marina Verderajme, Presidente di ACTL, ha dichiarato: “Con questo progetto raggiungiamo un altro importante obiettivo nell’inserimento lavorativo di 1001 giovani. I risultati raggiunti sono stati possibili grazie al lavoro di squadra sul territorio nazionale in tutte le sedi di Job Farm che ha garantito una capillarità ed un supporto territoriale ad aziende e candidati. Non ci fermiamo qui: nel 2020 prevediamo di avviare altri 1000 giovani con percorsi di formazione, stage e apprendistato in ambito digital, It e ristorativo-alberghiero nelle sedi di Roma, Firenze, Milano, Palermo, Varese e Vicenza”.
Domenico Fortunato, associato di Prospera, ha dichiarato: “1001 stage è stata un’ulteriore conferma per noi di Prospera di quanto sia importante offrire la nostra esperienza a chi si avvicina al mondo del lavoro, spesso per la prima volta nella sua vita. Siamo consci della delicatezza del momento, e proprio per questo offrire solidarietà tra due generazioni diventa ancora più sensato, appagante e oserei dire necessario. La collaborazione con il team di ACTL ha funzionato in maniera ottimale e più persone di Prospera hanno messo a disposizione le proprie esperienze, le proprie competenze, il proprio tempo, con i risultati del progetto che parlano da soli. Ancora una volta l’occasione di un collegamento intimo tra due associazioni italiane ci ha permesso di dare il meglio di ciascuno di noi”.