L’imminente chiusura delle scuole rappresenta, per i giovani ragazzi italiani, l’inizio di un periodo da dedicare allo svago, alla scoperta di nuovi luoghi ed esperienze, ma non solo: tra le nuove generazioni c’è chi sceglie di sfruttare la pausa estiva come occasione di formazione per consolidare le proprie competenze linguistiche. Secondo il Rapporto EF EPI 2023 di Education First, infatti, l’Italia è ancora indietro per quanto riguarda l’apprendimento della lingua inglese, alla ventiseiesima posizione su 34 in Europa.
In vista della ripartenza estiva del programma Vacanze Studio, Education First con il suo osservatorio ha raccolto ed elaborato i dati sulla provenienza geografica dei giovani partiti con il programma nel 2023 per osservarne la distribuzione su tutto il territorio italiano.
La regione che esprime il maggior numero di studenti che partono per studiare all’estero è la Lombardia, con il 26% del totale. Al secondo gradino del podio c’è il Lazio con il 19.2%, seguito da Veneto (7.2%) e Campania (7.1%). La classifica delinea una predominanza delle regioni del nord, che prosegue con Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, prima di trovare Puglia e Sicilia, rispettivamente all’ottava e nona posizione.
Per quanto riguarda le città di provenienza, in testa si trova Roma (17.4%), seguita da Milano (15.6%). Con un importante distacco seguono Napoli (4.9%) e Torino (4%), per poi trovare Brescia (2.3%) e Bologna (2.1%). Firenze si trova al settimo posto, seguita dal trio lombardo composto da Varese, Bergamo e Como.
Nella classifica delle destinazioni preferite, invece, è Malta a guidare, accogliendo il 12% delle vacanze studio totali. Secondo posto per New York con 9.5%, immediatamente seguita da Dublino (9.4%). Seguono poi le località inglesi, quali Londra (6.25), Brighton (6%) e Oxford (5.1%).
“L’arrivo della pausa estiva porta con sé innumerevoli opportunità per i giovani studenti e lo studio delle lingue, con metodologie alternative a quelle classiche adottate dalle scuole, rappresenta uno degli investimenti migliori per il proprio futuro”, ha commentato Natalia Anguas, Amministratore Delegato di EF Italia. “L’apprendimento delle lingue straniere, in particolare l’inglese, ha un impatto reale sulla mobilità sociale e sulla riduzione delle diseguaglianze, in particolar modo nei centri meno popolati e nelle città di provincia”.