Secondo Repubblica la procura della Corte dei Conti del Lazio avrebbe aperto un fascicolo di inchiesta sulla campagna di comunicazione del Ministero del Turismo, Open to Meraviglia, per presunto danno erariale. L’azione non sarebbe una conseguenza degli esposti ricevuti nei mesi scorsi, dal Codacons e da Europa+, ma si tratterebbe di una istruttoria indipendente, decisa in seguito alle notizie apparse a mezzo stampa sull’interruzione della campagna social nei mesi estivi.
La campagna, realizzata da Armando Testa, era costata 138mila euro, 2000 in meno della soglia oltre la quale serve l’appalto pubblico e non è possibile fare un affidamento diretto, e poteva contare su un budget di 9 milioni di euro, di molto inferiore a quello di altri Paesi europei: è stato lo stesso ministro Santanché a ricordare come la Spagna ne spenda 40 e la Francia 25 milioni. Pertanto sarebbe molto difficile dimostrare un danno erariale su una iniziativa che ha un budget al di sotto delle aspettative e in cui le principali critiche che sono state mosse riguardano la parte realizzativa, su cui difficilmente la Corte dei Conti potrà pronunciarsi.
Per questi motivi l’istruttoria si concentrerebbe solo sulla interruzione della attività social, probabile responsabilità dell’agenzia di comunicazione, con i profili online fermi a fine giugno, ma è un’attività a cui in realtà è effettivamente dedicata una parte esigua dell’investimento in comunicazione: dei 9 milioni di budget circa la metà era destinata ad attività con aeroporti, compagnie aeree e stazioni e altri 4 milioni in advertising digitale. Sempre la Santanché aveva dichiarato che l’attività social era stata interrotta per scelta e sarebbe ripresa a settembre e, da un punto di vista strettamente operativo, ci può stare che una campagna di ispirazione resti ferma nel periodo estivo in cui i turisti sono già sul territorio o hanno già deciso la loro meta.