Ormai si sa, l’Oman condivide con le destinazioni del Golfo la posizione geografica nella Penisola Arabica, ma la sua offerta e la sua visione di sviluppo turistico non hanno nulla a che vedere con quella dei Paesi confinanti.
Tanto per cominciare, la sua storia è millenaria, e quando sulla costa del Golfo abitavano solo poche tribù, l’Oman faceva parte di un regno che inglobava gran parte dell’Africa orientale fino a Zanzibar.
Ma non è solo questo a porlo sulla mappa turistica in maniera assolutamente diversa dai suoi vicini, ma sono proprio i valori della sua visione.
Qui non si trovano grattacieli scintillanti o shopping mall gigantesche, né isole artificiali, perché l’Oman vuole continuare a essere un Paese che offre ai suoi visitatori una esperienza autentica, un contatto reale con la popolazione, che è sicuramente uno dei plus della destinazione, e un prodotto turistico che sappia preservare le tradizioni e la cultura dell’Oman, che il Sultano Qaboos ha traghettato nella modernità.
Un percorso che coinvolge le comunità locali e sostiene il loro sviluppo economico e che si basa su valori come sostenibilità e inclusione.

«Sono tutti elementi della Vision 2040 che punta a fare del turismo uno degli asset più importanti della destinazione, – racconta Massimo Tocchetti di Aigo, che dal 2010 rappresenta in Italia il Ministero del Turismo del Sultanato dell’Oman. – Per ora contribuisce con il 3% al Pil, ma l’obiettivo è di arrivare al 7%. Siamo soddisfatti dell’andamento del mercato italiano, che ha visto nel 2024 una crescita del 3,08% e 72.110 arrivi, posizionandosi al 3° posto dopo Germania e Regno Unito in totale, e al 2° posto per il segmento delle crociere. Nel dettaglio sono 47.626 visitatori arrivati in aereo, con un aumento del +6,5 %, e 24.484 i crocieristi (-2,97% sul 2023)».
L’obiettivo è di tornare a 76mila arrivi, e su questo gioca un ruolo importante l’aumento dei voli di Oman Air che a dicembre 2024 sono passati da 4 alla settimana, tutti da Milano, a 11 voli alla settimana, di cui 5 da Milano e 4 da Roma.
«Il Sultanato non diventerà mai una destinazione di massa, – riprende Tocchetti – ma un prodotto per un target maturo, con un’offerta segmentata che punta sulla ricerca di momenti particolari, sulla sostenibilità, sulla cultura, sull’avventura e sul lusso inteso come l’esclusività delle esperienze».
Gli obiettivi per il mercato italiano, oltre al potenziamento dei numeri, sono la diversificazione del prodotto, la diffusione della conoscenza di esperienze autentiche e l’ampliamento della stagionalità che attualmente è soprattutto da ottobre a fine aprile, anche se si intravedono segnali positivi per agosto e settembre.

IL PRODOTTO
Finora il Ministero del Turismo ha lavorato per posizionare il brand Oman insistendo su natura e cultura, ma oggi si vuole dare maggiore spazio ad altri prodotti tra cui la valorizzazione del patrimonio archeologico.
Uno dei siti da visitare è Khor Rori, che si trova in riva al mare nel governatorato del Dhofar, a soli 40 km di distanza dalla città di Salalah. Questo villaggio era in passato un’antica città dell’Arabia del Sud sulla via dell’incenso. Dal 1998 il sito è entrato a far parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. È uno degli 11 siti su cui lavorano delle missioni universitarie italiane.



Salalah dal canto suo è il luogo d’elezione del turismo balneare, con un’infinità di resort raggiungibili specialmente con i voli charter di Neos. Ma oltre alle spiagge ci sono valli e cascate e, alle spalle delle montagne, il deserto del Rub al Khali, the Empty Quarter, con dune alte fino a 300 metri. Una spedizione patrocinata dal sultano Sayyd Theyazin bin Haitham, Ministro della cultura, e dalla famiglia reale inglese, la Jewel of Arabia Expedition, ha ripercorso a piedi la rotta attraverso il deserto che fece nel 1928 l’esploratore inglese Bertram Thomas.

FOCUS SU MUSCAT
Un altro progetto è quello di posizionare la capitale Mascat come city break. A sole sei ore di volo da Roma e da Milano, Muscat è una destinazione sorprendente con un’infinità di gallerie d’arte che celebrano il dialogo tra eredità omanita e influenze contemporanee, di caffetterie moderne che reinterpretano il rito del caffè tradizionale, e locali notturni e lounge che uniscono lusso e vivacità.

Muscat è una capitale dinamica anche dal punto di vista degli eventi. Tra marzo e maggio alla Royal Opera House si può assistere a performance uniche, tra cui concerti di musica araba come “Sufi and Inshaad Praise”, e grandi spettacoli internazionali, come “Harry Potter and the Sorcerer’s Stone” con l’Orchestra Sinfonica Armena. Inoltre, sarà possibile godere di opere classiche come “La Traviata” di Verdi, diretta dal celebre Plácido Domingo, e spettacoli per famiglie come “Robin Hood” dell’Opera Petruzzelli di Bari.
Per gli appassionati di design c’è la Oman design week, dal 19 al 21 maggio, mentre per gli amanti del profumo, dal 29 maggio al 2 giugno 2025 andrà in scena l’Oman Perfume Show 2025 presso l’Oman Convention & Exhibition Centre, uno speciale evento per immergersi nel mondo delle fragranze artigianali, conoscere nuovi brand omaniti e internazionali e scoprire quanto il profumo sia parte integrante della cultura locale.

E che Muscat sia sempre più importante lo dimostra anche l’apertura nel 2025 di diversi nuovi lussuosi hotel come il St. Regis e il Mandarin, entrambi con galleria d’arte al loro interno, e della terza struttura di Anantara dopo Salalah e le montagne. Si aspetta anche l’apertura del The Chedi nel 2026 e del Four Seasons nel 2027.
Muscat è anche mare e montagna: punto di partenza per le isole Daymaniyat, riserva marina a un’ora e mezzo di barca, è anche la porta del deserto di Sharkia, da sorvolare in mongolfiera, e accesso privilegiato alla montagna. A Jabal Akhdar ci sono strutture prestigiose come l’Anantara, l’Alila o l’Indigo Jabal Akhdar, interamente dedicato al benessere in alta quota.
