Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico. Il decreto interviene con 1,6 miliardi complessivi a sostegno dei settori che sono stati chiusi a seguito della pandemia o ne sono stati fortemente danneggiati, primi tra tutti quelli collegati a turismo ed eventi.
Le misure sono però diverse da quelle richieste e sperate dal settore: manca il tanto sbandierato rinnovo della Cassa integrazione in deroga con validità retroattiva, annunciata come cosa fatta da diverse associazioni e dal ministro del turismo stesso. Si potrà invece beneficiare della nuova cassa integrazione evitando per i primi 3 mesi i contributi dovuti dall’azienda (o meglio, fino al 31 marzo, salvo proroghe).
Il Governo ha anche rifinanziato con 100 milioni il Fondo unico nazionale del turismo: di questi 40 milioni sono dedicati alla decontribuzione dei lavoratori stagionali che si aggiungono ai 120 milioni stanziati in legge di Bilancio.
Per contribuire agli affitti degli immobili sono stati stanziati 128 milioni di euro da riconoscere agli operatori turistici. Infine è stato prorogato il Bonus Terme fino al 31 marzo.
Nel complesso un po’ poco rispetto alle aspettative, in particolare del turismo organizzato, come rimarca la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic: “Un settore provato come quello del turismo si aspettava molto di più dal decreto sostegni appena emanato. Sicuramente la cassa integrazione scontata fino a marzo è insufficiente sia per la brevità del periodo che per la misura in sé stessa se esonera dal pagamento della contribuzione addizionale in un momento in cui il turismo è praticamente fermo. Stesso dicasi dell’incremento del Fondo Unico Nazionale Turismo che non reputiamo sufficiente. Bisognerebbe inoltre capire i bandi che usciranno e i tempi di erogazione, perché siamo allo stremo. Infine ci auguriamo che da aprile tutto ritorni normale, ma credo si tratti di una visione quantomeno ottimistica, e limitare i provvedimenti a tre mesi non ci consente di pianificare nulla per la sopravvivenza. L’incertezza è il peggiore dei mali per ogni impresa e ne abbiamo fatto le spese amaramente con questa pandemia”.
5,5 miliardi contro il caro bollette nel primo trimestre 2022
Il decreto del governo è intervenuto anche per far fronte al caro bollette. L’esecutivo era già intervenuto sul primo trimestre 2022 stanziando 3,8 miliardi al fine di mitigare il rincaro del costo dell’energia, in particolar modo per le famiglie. Con il provvedimento di oggi, il governo interviene nuovamente con un ulteriore 1,7 miliardi, un totale nel periodo gennaio/marzo 2022 di 5,5 miliardi. Questo intervento odierno è maggiormente mirato a sostenere il mondo delle imprese.
Azzeramento oneri di sistema
La disposizione prevede che l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – ARERA, al fine di ridurre ulteriormente gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, provveda ad annullare, per il primo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 Kw, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.
Contributo d’imposta per energivori
La norma è volta a garantire alle imprese energivore una parziale compensazione degli extra costi per l’eccezionale innalzamento dei costi dell’energia.
A quelle che hanno subito un incremento del costo per KWh superiore al 30 per cento al medesimo periodo dell’anno 2019, derivante dalla particolare contingenza dovuta dall’innalzamento dei costi dell’energia in questione, è riconosciuto un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti. Il beneficio è quantificato in misura pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022.
Extraprofitti rinnovabili
La norma vincola gli operatori che stanno producendo energia senza sopportare gli effetti dell’eccezionale aumento del prezzo dell’energia versino una differenza calcolata tenendo conto di prezzi equi ante-crisi.
Data la logica emergenziale a cui è ispirato, l’intervento ha una durata limitata. A partire dal 1° febbraio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, sull’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché sull’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonte idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione tariffaria per differenza, è applicato un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia affidato al GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.