Nel 1978 Mistral Tour Internazionale, brand di Quality Group, ha accompagnato il primo gruppo di viaggiatori in Cina. Da quel primo viaggio ne sono seguiti innumerevoli altri, facendo della Cina la destinazione core del tour operator che oggi, dopo la chiusura forzata della pandemia, si appresta a ripartire puntando su una rinnovata consapevolezza e con nuovi obiettivi. Gli obiettivi di crescita sulla destinazione sono ambiziosi: Mistral punta, infatti, a raggiungere 1500 passeggeri nel 2024, primo anno di ripartenza del turismo verso la Cina. Un obiettivo favorito sì dalla semplificazione delle procedure di ingresso nel Paese, ma anche da molti altri elementi chiave che rendono la Cina candidata a scalare velocemente la classifica dei travel trend degli anni a venire.
Michele Serra, amministratore delegato Mistral Tour Internazionale e Presidente Quality Group, li riassume in quattro punti: “La chiusura totale della Cina durante la pandemia ha alimentato una vivida curiosità su questa meta, diventata pressoché sconosciuta ai più e permettendole di posizionarsi tra le vere novità del turismo outgoing. In secondo luogo, questo paese che ha rifiutato di uniformarsi alla globalizzazione del mondo occidentale, si presenta con una veste e un’anima autentica, totalmente diversa dal resto del mondo. Un’unicità valorizzata ancora di più dalla capacità di puntare, da un lato, verso il futuro che ha portato alla nascita di architetture e infrastrutture tra le più moderne ed efficienti al mondo, dall’altro recuperando l’orgoglio per la sua immensa cultura e le sue radici di storia millenaria. Non da ultimo la Cina che si presenta oggi come un paese estremante all’avanguardia e con aree di incredibile bellezza, sconosciute al turismo, risponde appieno alle richieste dei nuovi viaggiatori sempre più esigenti e preparati.”.
Mistral ha rinnovato, ampliato e arricchito i suoi itinerari classici, aggiungendo nuove estensioni e toccando terre inedite. Oltre alle montagne multicolore della provincia di Gansu e alle valli e picchi scoscesi di Zhangjiajie – area scelta per le riprese di alcune scene del celebre film Avatar – i tour toccano nuove aree come la città delle lanterne di Pingyao, i santuari protetti abitati dai panda o ancora le montagne sacre per i taoisti. Oltre alle nuove mete Mistral Tour Internazionale ha cambiato la qualità delle sue proposte includendo l’opportunità per i viaggiatori di entrare in contatto con la popolazione locale.
“La popolazione cinese è molto aperta a nuove culture e nuove persone. Grazie al nostro team residente a Pechino, siamo riusciti ad inserire nei nostri itinerari momenti, anche molto semplici ma del tutto autentici, di conoscenza e scambio. Possiamo portare i nostri viaggiatori ospiti per una cena in un appartamento privato o a vivere l’esperienza di realizzare un piatto tipico o un prodotto artigianale, entrando nella quotidianità di persone che ci aprono la loro porta e che permettono di scoprire il paese partendo dal suo cuore.”. Prosegue Michele Serra
Ed ancora, Mistral, scommettendo sulla ripartenza, ha investito nella costruzione di itinerari sempre più complessi e modulabili, contenendo al massimo i costi, e offrendoli sul mercato con partenza garantita per un minimo di due persone.
“Per Mistral è giunto il momento di investire per riportare i turisti in Cina perché crediamo nelle incredibili potenzialità di questo paese. Nell’ultimo anno siamo tornati in Cina più volte ed abbiamo testato il livello di servizio offerto e abbiamo viaggiato in lungo e in largo per ampliare la nostra programmazione. Alcune novità sono già in catalogo, molte altre ne arriveranno. La ventata di ottimismo, di meraviglia e il piacere della scoperta provato ritornando in questa terra non è cambiato, da quel lontano 1978.”. Conclude Michele Serra.