I manager italiani sono fiduciosi nei confronti del futuro, dal quale si aspettano un miglioramento in termini di skill, salario e carriera. Ma il presente non soddisfa middle e top management. Questa la fotografia del Q1 2019 scattata dal “Confidence Index” di PageGroup, società leader mondiale nel recruitment con i brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel.

L’indice, che misura la percezione del mercato del lavoro – ottenuto attraverso la somministrazione di 660 questionari* ai candidati per opportunità professionali a livello di middle e top management – ha rilevato che nel primo trimestre di quest’anno i professionisti italiani ritengono precaria la situazione del mercato in cui operano (47%), così come le attuali condizioni economiche (48%). Ma le speranze sono rivolte al futuro: i candidati prevedono infatti che, nei prossimi sei mesi, mercato (45%) e situazione economica (48%) miglioreranno.

Considerando un panorama di più ampio respiro, come si vedono i manager tra un anno? Anche in questo caso vince l’ottimismo:

Skill migliorate: 62%
Mansioni migliori: 49%
Promozione: 49%
Aumento di stipendio: 44%

Solo in termini di work-life balance prevalgono i candidati che non prevedono cambiamenti (39%), tuttavia la differenza percentuale rispetto a coloro che si aspettano un miglioramento è minima (38%).

Ma quali sono le motivazioni che spingono i manager a cercare un nuovo lavoro? Al primo posto figura la speranza di acquisire nuove skill (45%). Segue l’attuale disoccupazione (31%), la ricerca di una retribuzione più elevata (28%) e un work-life balance migliore (25%).

La ricerca ha quindi indagato il livello di gradimento dei candidati rispetto alle soluzioni temporanee, prese in considerazione dal 71% dei manager. Le motivazioni sono molteplici, ma la possibilità di aumentare le proprie competenze è ancora una volta preponderante (67%). Ad attrarre il 41% dei candidati è invece la dinamicità offerta da questo tipo di contratto, mentre il 25% lo ritiene un modo per farsi assumere a tempo indeterminato.

“Dai dati emerge che la crescita personale è la priorità di middle e top management, un driver che guida nella scelta di nuovi posti di lavoro e, in molti casi, determina il grado di soddisfazione dei candidati” commenta Tomaso Mainini, Managing Director di PageGroup Italia che aggiunge – “Seppur il fattore economico rimanga un elemento importante, i manager italiani ricercano posti di lavoro in cui si tenga conto dell’equilibrio con la propria vita privata e non si tirano indietro di fronte alla possibilità di accettare soluzioni temporanee. Anzi, quest’ultime sono considerate ottime occasioni per lavorare in ambienti altamente dinamici in cui perfezionare le proprie capacità”.

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