L’Italia è la destinazione esclusiva per eccellenza. È questo uno dei principali risultati dello studio Enit realizzato da Unioncamere con il supporto tecnico di Isnart (ottobre 2023). Oltre il 20% dei turisti stranieri sceglie le destinazioni italiane, espressamente attratti dallo “stile di vita italiano”, che associa al Paese un’immagine di “esclusività”. In piena espansione, il turismo di lusso italiano intercetta il grande ritorno dei viaggiatori nel 2023 e beneficia del potere finanziario degli high spender, che risentono meno degli altri viaggiatori delle incertezze geopolitiche e macroeconomiche. Lo conferma la presenza italiana all’edizione 2023 della fiera ILTM a Cannes. “Investire nel turismo del lusso è un passo fondamentale per consolidare la nostra posizione nel mercato turistico globale e garantire uno sviluppo sostenibile a lungo termine per il nostro Paese. Il turismo di lusso non solo contribuisce in modo significativo all’economia, ma promuove anche l’immagine dell’Italia come destinazione di élite nel panorama mondiale. Le nostre ricchezze culturali, artistiche e gastronomiche sono tesori che possono essere valorizzati attraverso esperienze di lusso, attirando una clientela esigente e disposta a investire in un’ospitalità di prima classe” ha dichiarato Ivana Jelinic presidente e ceo Enit.

In uno stand di 640 mq, l’ENIT – Ente Nazionale Italiano per il Turismo – ha coordinato la presenza di 13 regioni e province – Basilicata, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Alto Adige, Trentino, Toscana, Umbria, Veneto – le città di Roma e Milano, 4 Convention Bureau, Trenitalia e un gran numero di DMC/Tour operator, Mice, Enti del Turismo, Poli Fieristici, Hotel di lusso, Meeting planner, Boutique hotel, Stabilimenti balneari per un totale di 143 operatori del settore (di cui 38 presenti nei singoli stand).

L’industria del lusso italiana offre prospettive diverse per ogni nazionalità e tipologia di cliente. Ad esempio, offre alla clientela francese un lusso discreto e raffinato, offre alla clientela olandese un lusso nascosto, mentre offre il lusso svedese che è soprattutto ecosostenibile. Tradizionalmente vista come la destinazione ideale dai clienti del segmento affluent/famiglie/luna di miele, anniversari e celebrazioni, l’Italia attrae oggi sempre più i millennial e la generazione Z, clienti più giovani alla ricerca di esperienze responsabili e originali.

La forza del turismo di lusso italiano risiede anche nella sua capacità di rinnovarsi. Nel 2024, il numero degli stabilimenti a cinque stelle – scelti in gran parte dai viaggiatori di alta gamma – salirà da 682 a 702, per arrivare a 712 nel 2025. Il turismo di lusso riguarda e abbraccia tutti i settori dell’industria turistica, assorbendo il 3% del Pil nazionale, sul 6% che rappresenta il turismo in generale, o addirittura il 13% del Pil se si considerano tutte le attività economiche che ne derivano. Nel complesso, il mercato mondiale dei viaggi di lusso stimato nel 2022 è destinato ad aumentare del +6% entro il 2032. Tra i primi anni 80 e il 2023 l’offerta alberghiera di lusso è aumentata del +191% circa e si prevede un aumento del +12% entro il 2033. Sempre a livello globale, le camere d’albergo extra lusso attive sono 197mila, in crescita del +46% sul decennio precedente. Tra il 1983 e il 2023, l’offerta alberghiera extra lusso è aumentata del +447%.

In Italia, le strutture ricettive 4 stelle, 5 stelle e 5 stelle lusso rappresentano insieme il 21,7% del complesso degli esercizi alberghieri e sono il 3,0% in più nel 2022 sul 2021. Le presenze complessive rilevate solo negli alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso, oltre 11,3 milioni, aumentano del +63,2% rispetto al 2021 e si avvicinano ai livelli del 2019 (-2,9%). La permanenza media è di 3 notti. Nel dettaglio, le presenze internazionali in queste strutture, pari a 8,2 milioni, rappresentano il 72,7% e sono quasi il doppio rispetto al 2021 (+99,1%). I pernottamenti degli italiani incidono per il 27,3% e crescono del +10,4%. Gli stessi viaggiatori, seppur in minima parte, sono anche orientati verso l’esperienza dello shopping e visitano il Paese per l’acquisto di beni di lusso/moda in cui eccelle il Made in Italy (6,3%). Questa motivazione coinvolge maggiormente la Generazione Z (18-30 anni; 9,6%) e Y (31-45 anni; 6,9%).

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