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L’Italia si presenta a ITB Berlino con numeri in crescita e tendenze che confermano il suo ruolo di destinazione di punta nel turismo internazionale. I dati raccolti dall’Ufficio Studi ENIT evidenziano come sostenibilità, enogastronomia, cultura e turismo all’aria aperta siano i principali motori dell’attrattività del Paese. Con un’area espositiva di 1.391 mq, lo stand Italia, inaugurato stamattina dalla ministra del Turismo Santanché, accoglie una rappresentanza di Regioni italiane, istituzioni e operatori turistici, pronti a raccontare le meraviglie del nostro Paese.

Il mercato tedesco si conferma centrale: la Germania è il primo Paese di provenienza dei turisti internazionali in Italia, con il 14,8% degli arrivi nei primi nove mesi del 2024. Le previsioni per il 2025 indicano un aumento della propensione al viaggio, con oltre 72 milioni di vacanze programmate dai turisti tedeschi.

L’agroalimentare come volano del turismo

Il settore agroalimentare si conferma un traino fondamentale per il turismo in Italia, con prodotti tipici e tradizioni enogastronomiche che attraggono visitatori da tutto il mondo. Il valore delle esportazioni agroalimentari nei primi sei mesi del 2024 ha raggiunto i 34 miliardi di euro, segnando un incremento del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le previsioni indicano che il 2024 potrebbe chiudersi con un valore di esportazioni pari a 70 miliardi di euro.

I principali mercati di destinazione restano Germania (15,4% del totale), Stati Uniti (11,0%), Francia (11,0%), Regno Unito (6,8%) e Spagna. Questi stessi Paesi risultano anche tra i principali bacini di origine del turismo in entrata: nei primi nove mesi del 2024, la Germania si conferma al primo posto con il 14,8% dei viaggiatori internazionali, seguita da Francia (13,2%), Austria (7,9%), Regno Unito (7,5%) e Svizzera (7,4%), tutti in crescita rispetto all’anno precedente.

Enogastronomia, da nicchia a motivazione principale di viaggio

Il turismo enogastronomico ha registrato una crescita esponenziale, passando da fenomeno di nicchia a vero e proprio motore dell’industria turistica italiana. Nel 2023, la spesa per vacanze culturali in Italia ha raggiunto i 18 miliardi di euro, pari al 34,6% della spesa complessiva dei visitatori internazionali, con un incremento del 50,6% rispetto al 2013. Ancora più rilevante la crescita della vacanza enogastronomica, che ha segnato un +176% rispetto a dieci anni fa.

Nel solo turismo internazionale, la spesa per esperienze enogastronomiche ammonta a 363 milioni di euro, con 1,1 milioni di visitatori stranieri che scelgono soggiorni incentrati su cibo e vino, per un totale di 1,8 milioni di pernottamenti. Anche in questo segmento, la Germania guida la classifica con oltre 100mila viaggiatori e una spesa di 58 milioni di euro.

Cultura e sostenibilità: le nuove tendenze

L’offerta culturale italiana si adatta alle nuove esigenze dei visitatori, puntando su proposte innovative e attente all’impatto ambientale. Un esempio emblematico è il Parco Archeologico di Pompei, che ha introdotto visite serali per evitare il caldo estivo, arricchite da spettacoli teatrali, rievocazioni storiche e attività didattiche. Questa strategia ha contribuito alla crescita dei visitatori, che nel 2024 hanno superato i 4 milioni, registrando un incremento del 33,6% rispetto all’anno precedente.

Parallelamente, cresce il fenomeno del turismo rigenerativo, che coinvolge i visitatori in attività di tutela ambientale e valorizzazione del territorio. Progetti come #EnjoyRespectVenezia e #EnjoyRespectFlorence promuovono buone pratiche turistiche, mentre i dati di Booking indicano che il 44% dei viaggiatori alto-spendenti sarebbe disposto a pagare fino al 10% in più per una vacanza sostenibile.

Anche il pubblico italiano mostra un interesse crescente: il 64% considera l’ambiente e la sostenibilità fattori chiave nelle decisioni di viaggio, percentuale che sale al 71% tra gli under 35. Inoltre, il 75% degli italiani ritiene che il turismo sostenibile sia fondamentale per la transizione ecologica del Paese, mentre il 63% sceglie destinazioni locali per valorizzare i borghi.

Open air, il trend in continua crescita

Il turismo all’aria aperta continua a consolidarsi come segmento in espansione. Nel 2023, gli esercizi agrituristici in Italia hanno superato quota 20.000, con una capacità ricettiva di oltre 295mila posti letto. Il settore ha registrato 4,5 milioni di arrivi turistici, con un incremento dell’11% rispetto al 2018.

Le notti complessive trascorse in agriturismo ammontano a 16,6 milioni, con una forte incidenza dei mercati internazionali (60% del totale). Il segmento del glamping e delle vacanze multigenerazionali in famiglia continua a guadagnare popolarità, con una crescita del 62,7% negli arrivi e del 47,2% nei pernottamenti dal 2015 al 2023. La Germania resta il principale mercato di riferimento, con il 41% delle presenze internazionali, seguita da Paesi Bassi (8%), Stati Uniti (6,5%), Francia (4,5%) e Svizzera (4,8%).

Focus Germania: una destinazione chiave per l’Italia

Secondo l’indagine Reiseanalyse della Forschungsgemeinschaft Urlaub und Reisen (FUR), il turismo tedesco si avvia verso un 2025 in crescita. Le stime indicano 72 milioni di viaggi di almeno cinque giorni, superando i 65 milioni del 2023 e tornando ai livelli pre-pandemici.

La propensione a viaggiare è alta: il 76% degli intervistati ha già pianificato vacanze per il 2025, con il 42% che ha scelto una destinazione precisa. L’Italia si conferma una delle mete preferite, grazie alla sua varietà paesaggistica (68% delle preferenze), alla gastronomia (56,7%) e al patrimonio storico-culturale (50,8%).

Nei primi nove mesi del 2024, il nostro Paese ha accolto 10,6 milioni di turisti stranieri, generando oltre 55,3 milioni di pernottamenti e una spesa complessiva di 7,4 miliardi di euro. Il mercato tedesco rappresenta il 14,8% del totale degli arrivi internazionali, seguito da Francia (13,2%) e Austria (7,9%). Guardando al 2025, le prenotazioni indicano un forte afflusso dalla Germania, con 1,2 milioni di viaggiatori attesi nei primi sei mesi dell’anno.

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