Tutto pronto per il Travel Investor Day organizzato a Milano giovedì 31 marzo dall’Associazione Startup Turismo con l’obiettivo di far incontrare le startup del turismo e della cultura con investitori professionali e aziende innovative.
Sono 12 le startup che avranno l’onere e l’onore di presentare i loro pitch a un parterre di investitori che hanno manifestato la curiosità di vedere – in un evento (finalmente) dal vivo – cosa è successo dopo due anni in un settore fortemente colpito dalla pandemia e rimasto sinora parzialmente ai margini dei grandi deal di investimento, pur rappresentando il 13% del Pil del Paese, con importanti risvolti occupazionali su tutto il territorio italiano.
Le startup ammesse al Travel Investor Day – i nomi delle quali verranno svelati solo il 31 marzo – sono state selezionate in base a criteri di scalabilità, qualità del team, innovazione del modello di business, contesto competitivo e selling proposition. Si tratta di progetti d’impresa di marketing e digital innovation, technology provider, sostenibilità, IoT e intelligenza artificiale per il tour operating, fornitori di experience, nomadismo digitale (un fenomeno in crescita, quest’ultimo, che favorisce l’esperienza del lavoro da remoto per migliorare la qualità di vita dei lavoratori e generare un impatto socio economico positivo sui territorio italiano, a partire dai borghi a rischio abbandono, un focus di attenzione anche per il PNRR).
Alla call for application dell’Associazione hanno risposto numerosissime startup – quasi un centinaio – circa il 40% di queste non ancora associate anche perché, in alcuni casi, nate da meno di due anni, “Un ‘falso inizio’ dovuto alla crisi pandemica – dice la Presidente Karin Venneri, che commenta – Non è stato semplice scegliere tra tanti, brillanti progetti, ma non basta una buona idea per incontrare i finanziatori del livello del Travel Investor Day. Abbiamo studiato con attenzione i pitch e porteremo sul palco i business plan più meritevoli, con maggior potenziale di crescita e che sono attualmente in fasi diverse di sviluppo, scale up, early stage, seed ma anche pre-seed e bootstrap”.
Tra le tendenze più nuove sono emerse soluzioni dedicate al turismo sostenibile e accessibile, segmenti specifici (ad es. e-bike, barche, famiglie, lusso, enogastronomia), strumenti di reputation marketing, finanza, gaming, assistenza legale e assicurativa, travel fashion, social entertainment.
A esaminare le candidature è stata una giuria mista* tra figure interne ed esterne all’Associazione, tutti esperti del settore travel e con competenze nel mondo startup e innovazione: Karin Venneri, Flavio Tagliabue, Edouard Du Coudray, Massimo Caravita, Maria Rita Costanza, Pietro Ferraris, Eleonora Lorenzini, Stefano Ceci, Betty Pagnin, Valentina Parenti. Business angel e investitori – coordinati dai partner dell’iniziativa Italian Tech Alliance, InnovUp, Lazio Innova e Invitalia – sono stati specificatamente profilati per il settore travel e cultura. Tra questi anche incubatori pronti a validare le idee migliori e aziende del settore che vogliono vedere da vicino il grado di innovazione a disposizione, ad esempio, dell’industria ricettiva così come società di venture capital interessate a startup early stage e scale up, già protagoniste di investimenti di successo.
“Lo scorso anno gli investimenti di venture capital in Italia hanno raggiunto cifre record superando per la prima volta il miliardo di euro, ma hanno solo lambito il travel, toccando, semmai, lifestyle e proptech – continua Venneri. – Le aziende che hanno oggi a disposizione strumenti di finanza agevolata hanno bisogno di innovare per poter spendere i fondi loro dedicati e il nostro ruolo è proprio quello di stimolare l’incontro tra vecchi e nuovi operatori. Abbiamo invitato gli investor a prendere il polso dell’innovazione e a ‘ripensare un settore’ che è interessante anche perché ha un forte appeal per le imprese straniere dell’industria del turismo, che non a caso stanno già guardandosi intorno in Italia”.