PiratinViaggio, piattaforma italiana del gruppo HolidayPirates Group, chiude in positivo la stagione estiva. Nonostante i rincari che hanno caratterizzato l’intero settore turistico durante l’estate, si è contraddistinto per ottimi risultati, registrando una crescita del fatturato del 40% nel periodo compreso tra gennaio e agosto 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A livello di prenotazioni, l’Egitto, la Grecia e la Spagna sono stati i migliori performer dell’estate 2023. L’Egitto (Sharm el-Sheikh, Marsa Alam e Hurghada in testa) ha registrato un incremento del 320% rispetto all’estate 2022, mentre Creta e le isole spagnole Tenerife e Maiorca, sono state caratterizzate rispettivamente da una crescita del 105%, dell’80% e del 60%. A livello di attività in loco predilette dai viaggiatori, uno dei trend riscontrati da PiratinViaggio è rappresentato dai tour organizzati: a tal proposito, il best-seller della stagione 2023 è stata la crociera sul Nilo, confermando così l’Egitto come una delle destinazioni più richieste, nonché una scelta ricca di attività ed esperienze da poter sperimentare. Sui social media le ricerche più popolari legate ai viaggi estivi sono state sia gli evergreen “voli economici della settimana”, sia le destinazioni ritenute più cult: menzioni speciali per la sempre apprezzata “Sardegna”, per la “Grecia” e “Disneyland” in Europa. Tra le mete al di fuori dei confini europei si distinguono “New York” e “Dubai”.
Le previsioni per i viaggi autunnali
In occasione dell’inizio dell’autunno, PiratinViaggio ha indagato la propensione delle persone a viaggiare durante questa stagione. Sebbene l’estate sia considerata la stagione per eccellenza dedicata alle vacanze, negli ultimi anni un numero sempre più elevato di persone ha scelto di concedersi fughe (anche brevi) tra settembre e novembre. Questa tendenza è confermata anche dal 75% dei rispondenti che è intenzionato a prenotare un viaggio in questo periodo e dal 17% che ha già effettuato una prenotazione, mentre solamente il 7% prevede di rimanere a casa.
La durata dei giorni di vacanza si attesterà a tre-quattro giorni per oltre la metà degli italiani (57%) – in particolar modo per Gen Z (65%) e Gen X (61%) – e a un solo weekend per il 25% dei rispondenti (percentuale che cresce a 30% per la Gen Y e i Millennials); sono meno coloro che avranno la possibilità di vivere una vacanza più lunga come una settimana (11%) o più di una settimana (6%). Proprio i Baby Boomer sono coloro che avranno modo di “vivere l’estate d’autunno” con vacanze di una settimana per il 26% dei rispondenti e di oltre una settimana per il 13%.
Se da un lato si predilige il Belpaese e il turismo di prossimità (il 27% degli intervistati viaggerà verso località nostrane), c’è tuttavia, un maggior squilibrio tra mete italiane ed estere rispetto ad altri periodi dell’anno: il 66% degli italiani sceglierà un paese europeo (a cui si aggiunge il 12% che opterà per una meta extra-europea). La Gen Z è la generazione più europea di tutte con il 74% delle preferenze.
Il dato comune in fatto di preferenze è la vittoria indiscussa della città rispetto alla campagna, alla montagna, al mare e al lago: per 8 persone su 10 sarà infatti la località prescelta. La seconda posizione è occupata dal mare che, nonostante le temperature meno miti rispetto ad altri periodo dell’anno, vince ancora il cuore dei viaggiatori di tutte le generazioni (in particolar modo quello dei Baby Boomer e della Gen X, che lo scelgono al 22% e al 16%).
Per tutti coloro che partiranno nei prossimi mesi, il budget è un fattore rilevante e le vacanze saranno all’insegna del low-cost. La spesa media (55%) si aggirerà tra i 200 e i 500 euro, mentre il 25% dei rispondenti hanno dichiarato di essere pronti a risparmiare il più possibile mantenendo i costi del viaggio sotto i 200 euro (dato che sale per la generazione più giovane: il 36% dei rispondenti della Gen Z infatti ha intenzione di rimanere al di sotto di questa cifra).
E chi ha scelto di non concedersi un break autunnale? La mancanza di budget a disposizione è al primo posto tra le motivazioni portate dagli italiani sia per chi ha già investito i propri risparmi durante le vacanze estive (38%) sia per chi non ha avuto l’opportunità di viaggiare la scorsa estate (15%). Meno rilevanti sembrerebbero il carovita e i rincari, scelti solamente dal 12% degli italiani come fattore principale per rinunciare alle partenze autunnali (12%). Invece, un maggiore peso è dato all’impossibilità di assentarsi dal lavoro a causa della mancanza di ferie a disposizione (37%) e alla volontà di risparmiare in vista dei viaggi previsti per Natale e la fine dell’anno (35%).