A un mese dalla splendida giornata del 22 maggio è giusto aggiornarvi su quello a cui stiamo lavorando: come annunciato a Roma, abbiamo appena partecipato all’I-teg di Lecce, ideato da Paola Puzzovio, per portare la nostra testimonianza nei principali eventi del turismo. Ora vorremmo assicurare presenza e visibilità di questo progetto nei principali eventi di ottobre e novembre, tra cui l’Hospitality Day e il TTG Travel Experience. Inoltre vorremmo ampliare la nostra lista delle 150 donne del turismo a 200. Vi invitiamo a segnalarci entro il 31 luglio chi, secondo voi, merita di essere inclusa nella nuova edizione per presentare una lista aggiornata e ampliata nel numero speciale di Qualitytravel, che verrà distribuito a ottobre.
Vi invito anche a segnalarmi la disponibilità per un’intervista sul blog Women Who Won che continueremo ad aggiornare settimanalmente con nuove storie tutti i venerdì. E proseguiamo dunque anche la serie delle interviste alle donne del turismo con una donna che il 22 maggio abbiamo potuto premiare solo a distanza: Veronica Pamio, Senior Vice President External Relations and Sustainability at Aeroporti di Roma S.p.A. Pronta per le 10 domande 10? Raccontaci la tua esperienza
Con una passione per l’amministrazione pubblica e la rappresentanza di interessi, ricopro il ruolo di Vice President per le Relazioni Esterne e la Sostenibilità di Aeroporti di Roma dal febbraio 2020, quando sono arrivata alla guida del team Relazioni Istituzionali e con il Territorio, Media relations-Press Office, Comunicazione Corporate/Eventi/Brand, Cultura, assieme a un’area materiale che connota sempre più la visione di sviluppo della nostra realtà e che rappresenta per tutti noi un ambito di sfide crescenti, ovvero la Sostenibilità. Sono inoltre Direttore Generale della Fondazione “Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo” che riunisce player industriali, stakeholder istituzionali e associazioni che, guidati da esperti del mondo accademico, intendono proporre una road map science-based, efficiente e sostenibile per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione del trasporto aereo.
Qual è stata la tua principale motivazione nell’intraprendere una carriera nel settore turistico?
Dopo esperienze sia nel pubblico sia nel privato, dal Gabinetto del Dipartimento Politiche UE della Presidenza del Consiglio a gruppi multinazionali, ho avuto l’opportunità di proseguire il mio percorso in Aeroporti di Roma e non ho avuto dubbi. Sono sempre stata un’appassionata viaggiatrice, mossa da grande curiosità per altri Paesi e culture e da frequent flyer per lavoro, ho intrapreso senza esitazione questo nuovo viaggio. In Aeroporti di Roma ho trovato competenze straordinarie e una passione ineguagliabile sia nel vertice e tra i membri del Management Team, sia tra gli oltre 4000 dipendenti.
Ogni giorno assicuriamo il nostro contributo per rendere gli scali di Roma Fiumicino e Ciampino la prima porta d’accesso dell’Italia e d’Europa e, per quanto riguarda in particolare l’aeroporto Leonardo Da Vinci, per mantenere il proprio primato di miglior aeroporto d’Europa (ndr ormai da sette anni consecutivi).
Quali sfide hai affrontato e quali difficoltà hai dovuto superare nel corso della tua carriera per raggiungere una posizione di leadership nel settore turistico e come le hai superate?
In un ecosistema articolato come un aeroporto ci sono all’ordine del giorno sfide molto complesse. Se dovessi fare un esempio, il primo pensiero va al periodo della pandemia del Covid-19: ero entrata in ADR solo da tre settimane quando venne decretato il primo lockdown per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Vedere i nostri scali pressoché vuoti, con i dipendenti in cassa integrazione, ha rappresentato da un lato un grande shock emotivo, dall’altro una formidabile spinta motivazionale per pensare al futuro e nel frattempo attenuare gli effetti di un periodo storico che tutti speriamo possa essere un lontano ricordo del passato con la sua mole di tragicità e di difficoltà.
Quali tendenze emergenti nel turismo credi saranno cruciali per il futuro dell’industria?
Negli ultimi anni, abbiamo assistito all’ascesa del fenomeno del “revenge travel”, ovvero la tendenza a recuperare le opportunità perdute e a non lasciare nessuna occasione di viaggio. I trend del turismo di oggi indicano anche uno spostamento graduale verso un nuovo approccio al viaggio e alla vacanza, che promuove l’attenzione all’ambiente ma anche la gentilezza tra persone: sta avanzando quello che è stato appunto definito il “kind tourism”. Questa nuova tendenza va oltre il semplice turismo sostenibile, perché si tratta di un approccio che mira a migliorare il mondo attraverso il viaggio, promuovendo l’integrazione anche solo temporanea nelle comunità. Una maggiore consapevolezza dei problemi sociali e ambientali incoraggia i viaggiatori a contribuire in modo responsabile e positivo durante il loro soggiorno.
Sono convinta che, come per altre industries, le sfide cruciali per la grande filiera turismo siano la promozione della sostenibilità e in particolare degli obiettivi di riduzione/azzeramento delle emissioni di gas serra in tempi estremamente rapidi.
Come Aeroporti di Roma ci siamo posti in tal senso l’obiettivo di azzerare le emissioni derivanti dalle operazioni gestite direttamente entro il 2030, con 20 anni di anticipo rispetto alle indicazioni europee nel settore grazie anche all’utilizzo di tecnologie pulite, sfruttando l’innovazione intelligente e “umanocentrica” della tecnologia e del digitale.
Qual è stata la tua esperienza più gratificante o memorabile nel campo del turismo?
Le esperienze gratificanti ottenute in Aeroporti di Roma sono davvero tante, ma se dovessi evidenziarne una su tutte citerei con orgoglio il contributo che stiamo dando al settore del trasporto aereo con il lancio del “Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo”. Questa alleanza, promossa da ADR, con il patrocinio di ENAC, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di quello dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica coinvolge già dal 2021 istituzioni e aziende, tra cui ITA, ENI, Intesa San Paolo, Enel, Ita Airways, Boeing, Airbus, Ferrovie dello Stato e molte altre, ha l’obiettivo di definire un sentiero condiviso per raggiungere i target di decarbonizzazione imposti dalla normativa europea, per assicurare l’impegno per il settore di rispettare il target Net zero al 2050.
Quali consigli daresti alle donne che aspirano a una carriera di successo nel settore turistico?
Alle donne che aspirano a una carriera di successo nel settore turistico darei più o meno gli stessi consigli che darei a un uomo: investire sulla propria formazione e sviluppare competenze verticali, anche ottenendo certificazioni per poter essere competitive; sviluppare e allenare una propria visione internazionale, provando ad anticipare le tendenze che caratterizzano un contesto sempre più globale; compiere esperienze pratiche sul campo e fare networking con gli altri attori del settore; non rinunciare mai alle proprie aspirazioni, personali e professionali.
Sono traiettorie che sarebbero facilmente applicabili anche ad altri comparti: per l’industria del turismo, però, il segreto sta anche nel compiere l’esercizio di mettersi costantemente nei panni del passeggero, del turista e del fruitore di servizi, con l’obiettivo di immaginarne le necessità nelle diverse situazioni.
Quali sono le principali sfide che le donne affrontano nel progredire verso ruoli di leadership nel settore turistico?
Nel turismo, come in molti settori, le donne devono affrontare una serie di dinamiche legate, in molti casi, ad una mancanza di riconoscimento delle competenze (e quindi di accesso a incarichi di crescente responsabilità) e alla presenza di stereotipi di genere che portano a considerarle attraverso una lente distorta che influisce sulle percezioni delle loro capacità, portando a pregiudizi o discriminazioni che, di rimando, ostacolano la progressione professionale. Questa situazione porta in primo luogo ad una disparità retributiva: spesso le donne ricevono compensi inferiori, a volte anche molto, rispetto ai loro colleghi di sesso maschile anche per ruoli di pari livello, tenendole sempre un passo indietro nella progressione verso posizioni di leadership. A questo è legata una sottorappresentanza delle donne nei livelli decisionali più alti delle aziende, anche perché la mancanza di modelli di leadership femminili può rendere difficile per le donne visualizzare e perseguire opportunità di avanzamento, così come può non contribuire alla creazione di una profonda coscienza sociale per l’eliminazione delle disparità.
Inoltre, l’accesso limitato alle reti professionali può essere un altro fattore: le donne possono avere meno opportunità nel crearsi reti di contatti collegabili alle opportunità di sviluppo professionale che, invece, sono fondamentali per il successo nel settore turistico.
Cosa pensi sia necessario cambiare o migliorare nell’industria turistica per favorire una maggiore rappresentanza femminile nei ruoli apicali?
Coinvolgere attivamente le donne nelle decisioni strategiche e nel processo decisionale garantisce che le loro voci siano valorizzate e che si crei un’abitudine all’ascolto e all’accoglienza che spesso in passato è mancata. È necessario adottare misure concrete per combattere gli stereotipi di genere all’interno delle aziende, tra uomini e donne, promuovendo una cultura aziendale inclusiva che supporti il progresso delle donne verso ruoli di leadership.
È uno dei capisaldi della sostenibilità sociale e dovrebbe essere tra i primi obiettivi di tutte le aziende, seppure in alcuni casi siano necessarie una serie di profonde trasformazioni. È fondamentale – e Aeroporti di Roma lavora da anni con programmi di welfare all’avanguardia e KPIs specifici – assicurare politiche aziendali che favoriscano la gender equality in termini di retribuzione, avanzamento professionale e bilanciamento tra lavoro e vita personale. Tra le leve rientra la creazione di programmi di sviluppo professionale specifici per le donne, con programmi di mentoring e di networking mirati.
Serve poi un giusto supporto che aiuti le donne a superare i limiti che si pongono autonomamente, incastrate nei tanti pregiudizi più diffusi.
Quali sono le disparità di genere più evidenti che hai osservato nel settore turistico e come pensi che possano essere affrontate?
Come accennato in precedenza, le disparità possono manifestarsi in diverse forme. Una di queste può riguardare la partecipazione ai tavoli decisionali e alle posizioni di vertice delle aziende: la rappresentanza delle donne nei ruoli di leadership e nei livelli decisionali è cresciuta nel tempo, ma sembra ancora debole. Questa situazione deriva anche dalla mancata possibilità e dalla difficoltà di accesso delle donne a opportunità di formazione e sviluppo professionale. È quindi necessario e urgente garantire l’accesso equo alle risorse e alle opportunità di crescita professionale per entrambi i sessi, attraverso programmi di formazione, ma soprattutto sviluppo, inclusivi e accessibili.
Qual è la tua visione per il turismo del futuro?
Viaggiare rappresenta un’esperienza di arricchimento e contaminazione culturale che ci stimola a riflettere, ampliare i nostri orizzonti e in definitiva imparare a vivere in modo migliore.
In questo crediamo profondamente: lavoriamo affinché lo scalo di Fiumicino possa diventare anche destinazione e non solo luogo di passaggio, offrendo un ventaglio di esperienze che diano alle persone la consapevolezza di vivere un’esperienza nuova nel visitare un luogo dell’eccellenza sorprendente e innovativo, con tanti servizi di qualità e con contenuti culturali e artistici di grande valore.
Quello che auspico è che il turista cerchi in misura crescente soluzioni di viaggio che rispettino l’ambiente attraverso pratiche sostenibili, non “hit-and-run”, ma che sappiano offrire un’immersione autentica nel territorio, dove l’autenticità diventa un valore aggiunto, capace di distinguere l’offerta in un mercato sempre più affollato.