Benvenuta a Carmen Bizzarri, anche a te chiederò se sei pronta per le 10 domande 10, perché oltre ad essere una delle donne che stanno lasciando un’impronta nel mondo del turismo, hai collaborato al nostro primo evento portando le conclusioni finali al panel di “Femminili e Vincenti: le donne del turismo si raccontano”. Un mio grazie particolare per il supporto, Carmen.

Chi è Carmen Bizzarri?
Carmen Bizzarri è una professoressa di geografia alla quale è sempre piaciuto viaggiare e scoprire il mondo, la mia caratteristica principale è la curiosità che mi aiuta a ricercare continuamente innovazioni e realtà diversificate

Raccontaci il tuo background professionale: la tua formazione, il contesto in cui sei cresciuta e le prime opportunità che hai avuto per dimostrare il tuo valore.
Vengo da Teramo, in Abruzzo dove mi sono laureata in Scienze politiche presso la Università G. D’Annunzio, poi ho conseguito il dottorato in geografia ambientale presso l’università di Sassari. La tesi di dottorato riguardava gli indicatori ambientali per la sostenibilità e in particolare il mio indicatore è stato scelto in un report internazionale del WWF per una pubblicazione. Poi ho avuto diverse borse di studio e quindi ho svolto varie ricerche addentrandomi sempre più nel mondo del turismo . Turismo e ambiente sono stati un connubio che sin dal 2000 ho iniziato a relazionare anche in virtù della mia borsa di post dottorato presso la cattedra di Economia dell’ambiente della facoltà di Economia della Sapienza. Ho poi avuto avari incarichi di docenze, anche presso la Sapienza, di economia del turismo e ho iniziato anche durante tali lezioni a portare operatori del turismo per un confronto con gli studenti.
Nel 2014 sono stata abilitata a professore associato e da qui è arrivato un periodo buio, nel senso che ho avuto molta difficoltà nel farmi chiamare da una università in questo ruolo, tanto che la nomina è arrivata solo il 12 maggio di quest’anno. Sono stati dieci anni difficili sotto tutti i punti di vista sia in quanto donna e sia in quanto studiosa, ma posso dire che la mia resilienza e soprattutto la mia continua voglia di conoscenza e di attività mi hanno poi fatto giustizia. Vi confesso che in mezzo ad un mare di lupi due persone e due uomini sono stati molto importanti e mi hanno aiutato a superare un momento di grande sconforto. Però poi una mia collega si è battuta per me e come sempre l’alleanza tra donne certe volte fa la differenza.

Quali tendenze emergenti nel turismo credi saranno cruciali per il futuro dell’industria?
Le tendenze del turismo emergenti si dividono in due grandi blocchi: il fenomeno dell’overtourism in alcune località sempre più crescente e con notevoli impatti e poi all’opposto la ricerca di luoghi speciali e peculiari dove si possono con tranquillità svolgere le proprie passioni e i propri sport anche in compagnia

Come credi che l’industria turistica possa contribuire in modo più significativo alla sostenibilità ambientale e sociale?
Moltissimo perché proprio dal confronto con gli altri e lo sguardo attraverso i diversi territori si possono ancora di più capire le necessità del pianeta e delle persone. L’inclusione è uno degli elementi più importanti del turismo perché se ci si sente accolti, inclusi in una comunità, significa che si sta bene e l’esperienza positiva si trasmette agli altri anche con il passaparola e con i social

Qual è stata la tua esperienza più gratificante o memorabile nel campo del turismo?
Forse tra tante esperienze quella del Master in Management delle Organizzazioni turistiche grazie al quale ho dato lavoro a tante studentesse e studenti nei vari settori del turismo. Grazie al Master, infatti, ho conosciuto molti professionisti del turismo e ho interpretato sempre più i fabbisogni formativi che il turismo aveva.

Quali sono le principali sfide che le donne affrontano nel progredire verso ruoli di leadership nel settore turistico?
La donna nel turismo vista come la persona che accoglie e amministra la “risorse” ecco sempre più non solo la donna deve essere vista in senso ancillare, ma avere ruoli al contrario manageriali in quanto proprio dalla conoscenza dell’uso delle risorse che ad esempio si possono eliminare tanti sprechi. La donna nel turismo quindi avrebbe sempre più un ruolo dominante e lo vediamo dal Ministro del turismo italiano che ha un team di donne di grande spessore al suo fianco.

Cosa pensi sia necessario cambiare o migliorare nell’industria turistica per favorire una maggiore rappresentanza femminile nei ruoli apicali?
Cambiare i propri comportamenti è la cosa più complessa, ma ecco, molte organizzazioni stanno già procedendo in tal senso, mentre altre rimangono ancora chiuse. Il compito delle donne è sempre evidenziare i gap e porre in essere nuove idee e comunicarle in modo da fare la differenza.

Cosa suggeriresti alle organizzazioni nel settore turistico per promuovere una cultura aziendale più inclusiva e favorire la crescita delle donne?
Essere vicino alle madri con benefit di ogni tipo perché i bambini crescono e il lavoro deve rimanere e anzi. passati gli anni più complessi, le donne diventano ancora più attente nel lavoro e tengono particolarmente alle innovazioni. Trovo che le donne hanno proprio questo ruolo di portare innovazioni sociali, culturali e tecnologiche perché riescono a modellare le proprie azioni senza alcun problema. Hanno una forte capacità di cambiamento e elasticità che produce entusiasmo nelle organizzazioni

Quali sono le caratteristiche personali e professionali che ritieni siano cruciali per i ruoli apicali nel turismo?
Avere delle soft skill quali quelle della mediazione, del saper relazionarsi con gli altri e capirne la cultura, saper viaggiare, conoscere le lingue straniere

Qual è la tua visione del turismo del futuro?
Il turismo si trova da un lato a gestire i grandi flussi turistici e dall’altra a valorizzare alcune aree sperdute. Ma un grande driver sarà il cambiamento climatico che necessariamente modificherà le stagioni e dunque i flussi turistici. Alcuni cluster di turismo come quello della neve saranno sempre più ristretti nei tempi e vedranno sempre più località diverse da quelle odierne. Il punto sarà anche sulle comunità locali e come la globalizzazione eserciterà una omologazione dei comportamenti e delle tradizioni.

Autore

  • Daniela Ballarini

    Professionista delle relazioni pubbliche e comunicatrice, esperta di sviluppo turistico territoriale supporta professionalmente la creazione di modelli organizzativi in ambito turistico, strutture extralberghiere, piccoli hotel di charme, per i quali crea concept e brand. È fondatrice e ceo di ready2work srl, startup innovativa che con il progetto “Palazzi Connessi” valorizza il patrimonio di palazzi, spazi non convenzionali e dimore. Dal 2023 la sua startup è tra le 103 aziende selezionate per il concorso “Best of Wine Tourism” fra le principali attività del global network Great Wine Capitals. In Qualitytravel è responsabile della rubrica: "Femminile e Vincente: le donne del turismo si raccontano"

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