Federturismo Confindustria si appella a Mattarella. In una lettera aperta pubblicata su Repubblica (come avviso a pagamento) l’associazione che comprende moltissime realtà della filiera del turismo, ultima tra le quali Federcongressi, chiede alla massima carica dello Stato maggiore attenzione per un comparto che sinora ha avuto aiuti non commisurati alle perdite e che rappresenta in soldoni la prima industria del Paese. Una richiesta pacata, ma decisa, per non essere più considerati un comparto dii Serie B.
Una prima risposta è arrivata dalla Camera dei Deputati: “Ho letto l’appello odierno di Federturismo Confindustria rivolto al presidente della Repubblica che reputa indispensabili interventi di gran rilievo su comparto turistico italiano provato dalla crisi pandemica. Ritengo che le loro ragioni siano non solo pienamente condivisibili, ma che rappresentino una lettura oggettiva di una necessità strutturale su cui la politica, ora e nel prossimo futuro, debba intervenire” così Fabio Melilli presidente della commissione Bilancio della Camera.
“Il turismo italiano è un asset di grande rilievo per la nostra economia – spiega il Presidente Melilli – sia per le aree balneari, che per le stazioni sciistiche, le nostre città d’arte, i borghi, gli agriturismi come la ristorazione. Si tratta di attività che le giuste misure di contenimento della pandemia hanno penalizzato in maniera molto forte. La prima cosa da fare è impedire che questa rete possa frantumarsi, va aiutata per stare in piedi e prepararsi al meglio quando le condizioni sanitarie consentiranno i movimenti turistici nazionali e dall’estero”.
“Sono certo che già nella legge di Bilancio ci saranno interventi a favore del settore – conclude Melilli -. Poi sarà necessario rafforzarle in maniera significativa con prossimi provvedimenti di gennaio e soprattutto con le azioni che verranno individuate nel Recovery Plan”.