I social media si stanno mangiando pezzetto per pezzetto la televisione.

Se infatti consideriamo anche YouTube come un canale social – a dispetto del fatto che sia più propriamente un motore di ricerca -, basta dare un’occhiata all’ultimo Digital in 2017 Global Overview per rendersi conto che l’utenza online è irresistibilmente attratta da quella particolare forma di televisione on demand che YouTube ci offre.

Motivo per il quale tutti i social stanno andando dietro a questo trend, trasformandosi pian piano in canali televisivi tout court.

 

La Tv del futuro sarà sempre più “social”

Facebook, Snapchat e Twitter hanno tutti un progetto che riguarda la televisione:

  • secondo quanto pubblicato dall’agenzia di stampa britannica Reuters, Facebook ha appena siglato un accordo con Vox Media, BuzzFeed, ATTN e Group Nine Media per produrre contenuti di video-intrattenimento esclusivi da offrire ai propri utenti;
  • stando invece a quanto rivela il magazine economico Fortune, Snapchat starebbe testualmente “reinventando la televisione per i Millennials”, attraverso una serie di accordi con Discovery Network, Vice Media, ABC News, BBC e NFL
  • perfino su Twitter, che non gode certo di buona salute, girano rumors a proposito di progetti televisivi, sia in partnership con Apple (è stata appena aggiunta una nuova funzione all’interno dell’applicazione per iOS per consentire la ricezione diretta dei programmi su Apple TV), sia potenziando il canale Tv di Periscope.

Insomma, tutti i principali social media stanno investendo enormi risorse nella creazione di contenuti televisivi, su questo non ci piove.

Il motivo? Le social media company guadagnano fondamentalmente dalla pubblicità.

Come fanno soldi i big digitali

Basta guardare i fatturati di Alphabet (che possiede Google e YouTube) e di Facebook per rendersi conto che qualunque cosa facciano i big del web, gira o rigira i soldi arrivano dalla pubblicità:

  • l’88% del fatturato di Alphabet deriva dalla vendita di spazi pubblicitari;
  • mentre Facebook incassa dalla pubblicità addirittura il 97% dei suoi ricavi.

Incrociando i dati con la situazione degli investimenti in pubblicità negli Usa, sia sui canali tradizionali televisivi sia su quelli digitali, diventa immediatamente chiaro a tutti che gli inserzionisti stanno spendendo online budget via via crescenti, che hanno già superato quelli destinati alla televisione (ottima l’analisi di eMarketer).

Il Giorno della Marmotta sta per finire

Torniamo allora al punto di partenza: i social si stanno mangiando la televisione pezzetto per pezzetto. Ma che cosa interessa a noi di tutto questo ragionamento? Una cosa su tutte: il rincaro dei prezzi…

Il meccanismo che regola i prezzi della pubblicità sui social media, infatti, segue l’immarcescibile legge della domanda e dell’offerta. Non a caso, come abbiamo già visto la scorsa settimana, il rapporto fra il fatturato dei social media e la visibilità organica dei nostri post è inversamente proporzionale.

In pratica, perciò, riusciremo sempre meno a promuoverci gratuitamente e saremo sempre più costretti a pagare per pubblicizzare i nostri contenuti. Con una enorme differenza domani rispetto a oggi: e cioè che le tariffe di riferimento non saranno più quelle – piuttosto basse per la verità – a cui siamo abituati oggi, perché si allineeranno progressivamente ai listini degli spot televisivi.

Per cui, faremmo bene ad affrettarci! Siamo ancora “imprigionati” in una sorta di loop temporale, come nel film Ricomincio da Capo. Ma a ripetersi tutte le mattine non è il Giorno della Marmotta, bensì un perenne Black Friday delle tariffe adv.

Attenzione: presto o tardi il sabato arriverà.

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