Ita Airways, compagnia di bandiera italiana di proprietà del Ministero dell’Economia, ha perso 486 milioni di euro nel 2022, nonostante 1,58 miliardi di ricavi, 97mila voli operati e 10 milioni di passeggeri trasportati. Sono i dati che arrivano dal bilancio societario appena approvato. È dunque una fortuna che la societá non debba anche restituire il prestito concesso dallo Stato ad Alitalia per la sua sopravvivenza e possa continuare a operare utilizzando per gran parte gli stessi aerei, in diversi casi lo stesso personale e, in futuro, magari, potrà farlo anche con il marchio Alitalia, che ha già acquisito per 90 milioni.

Proprio ieri, infatti, la Commissione europea ha annunciato che i 400 milioni del prestito ponte concesso dal governo italiano ad Alitalia nel 2019 costituiscono aiuti di Stato illegali e vanno quindi restituiti al Tesoro, maggiorati degli interessi. E quindi, è quanto meno curioso che il ministro dell’Economia Giorgetti, che in quanto titolare del dicastero dovrebbe avere interesse a recuperare 400 milioni dei contribuenti, si dica invece sollevato del fatto che la Commissione abbia riconosciuto che la restituzione non è in capo a Ita Airways perché creata in discontinuità con la precedente gestione. Il ministro riconosce indirettamente che fosse già stato messo in conto l’impossibilità di restituire il prestito, come era già successo per quello precedente di 900 milioni.

Cosí, mentre l’Europa chiede per la seconda volta all’entità ormai svuotata di Alitalia di restituire un prestito che viene considerato aiuto di Stato, la nuova Ita Airways veleggia indisturbata tra le braccia di Lufthansa, pronta a sottoscrivere l’intesa con cui i tedeschi intendono rilevare il 40% della proprietà.

L’Ebitda 2022 di Ita Airways, spiega il Corriere della Sera, è stato pari a -338 milioni di euro, mentre il patrimonio netto ammonta a 524 milioni. Al 31 dicembre in cassa c’erano 418 milioni, inclusi i 400 milioni di euro di secondo aumento di capitale da parte del Tesoro alla fine di novembre 2022: senza di questi Ita avrebbe già rischiato la prima crisi di liquidità. Nel 2021 Ita aveva chiuso con 90 milioni di euro di ricavi e una perdita di esercizio di 147,9 milioni nei due mesi e mezzo di operazioni: la compagnia, infatti, era ripartita il 15 ottobre subentrando ad Alitalia con lo stesso programma di voli e senza interruzioni di servizio.

Nella nota stampa di presentazione di questi risultati Ita Airways ha minimizzato i dati negativi sostenendo che “il risultato dell’esercizio risulta coerente con la fase di “start-up” della società in un contesto di mercato ancora debole nei primi mesi dell’esercizio per effetto del perdurare della pandemia Covid” e che le perdite sono conseguenza dello scenario macroeconomico: costi delle materie prime e dei carburanti, crisi russo ucraina, cambio sfavorevole euro dollaro. Inoltre ha messo in evidenza il dato di 99% di regolarità delle operazioni e dell’81% di puntualità, nonostante il “caos voli” dello scorso anno. La realtà però è che lo scenario macroeconomico è uguale per tutti e Ita Airways, pur col vantaggio di ereditare slot e mezzi di Alitalia, è stata tra le compagnie aeree che hanno performato peggio in Europa.

In uno scenario simile l’accordo con Lufthansa appare sempre più inevitabile: se la firma arriverà a breve, entro l’estate potrebbe arrivare il via libera dall’Antitrust europeo e Lufthansa potrebbe iniziare a settembre a gestire le operazioni.

Autore

  • Domenico Palladino è editore, consulente marketing e formatore nei settori del travel, della ristorazione e degli eventi. Dal 2019 è direttore editoriale di qualitytravel.it, web magazine trade della travel & event industry. Gestisce inoltre i progetti editoriali di extralberghiero.it, dedicato agli operatori degli affitti brevi e cicloturismo360.it, per gli amanti del turismo su due ruote. Ha pubblicato per Hoepli il manuale "Digital Marketing Extra Alberghiero". Laureato in economia aziendale in Bocconi, indirizzo web marketing, giornalista dal 2001, ha oltre 15 anni di esperienza nel travel. Dal 2009 al 2015 è stato web project manager del magazine TTG Italia e delle fiere del gruppo. Dal 2015 al 2019 è stato direttore editoriale di webitmag.it, online magazine di Fiera Milano Media dedicato a turismo e tecnologia.

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