È attraverso la mostra fotografica “Nessuna donna è un’isola” che VisitMalta ha voluto presentare l’unicità di Gozo, le seconda isola dell’arcipelago maltese, con un sottotitolo emblematico che ne sottolinea l’autenticità: Un viaggio in solitaria alla scoperta di un territorio genuino e autentico come lo è la donna.

Ramla Bay


Un concept che esprime la forza delle donne, come forti sono le donne del Team di VisitMalta, guidato da Ester Tamasi, che ha ideato e realizzato il progetto.
«Il Pay off della mostra ci riporta a “Explore more …” che è il claim della nuova campagna di comunicazione di VisitMalta, – racconta Ester Tamasi, Direttore Italia di Malta Toursim Authority – tramite le immagini e il percorso in viaggio di una donna e le sue emozioni. I termini preferiti per descrivere questa miscela di territorio, paesaggio, emozioni esplode nella ricchezza della donna e nella sua forza: wonder – calm – freedom – depths – traditions – flavours – history – culture – treasures», ognuna abbinata a immagini specifiche di grande bellezza che raccontano il territorio attraverso questi paradigmi.

Nello stesso tempo, si sottolinea la forza dell’isola attraverso il racconto dei suoi luoghi emblematici perfettamente adatti a far da sfondo scenografico ad eventi, attività e team building creativi. Ed ecco che Gozo diventa il complemento naturale, anzi naturalistico, di qualsiasi convegno, seminario, congresso che si svolge nell’arcipelago, che può contare – sia a Gozo che soprattutto a Malta – su splendide location, alberghi votati al Mice e centri congressi, tra tutti il Mediterranean Conference Centre di La Valletta, ospitato nel seicentesco ospedale dei Cavalieri.

La Cittadella

Raggiungibile con 20 minuti di navigazione dal porto di Ċirkewwa nel nord di Malta (ma anche dal Grand Harbour di Valletta o con barche private dai porticcioli degli hotel), Gozo è il luogo ideale per il Mice.
Fare un retreat di yoga in una seicentesca Farm House, scoprire i panorami e le scogliere a strapiombo a bordo di un Tuk-Tuk, cimentarsi al tiro con l’arco a Ramla Bay, organizzare un aperitivo o una cena di gala nelle antiche Saline di Xwejni,visitare i templi di Ggantjia, patrimonio Unesco che risale al 3600 a.C. sono solo alcuni spunti per un incentive o un retreat all’insegna dell’autenticità. Gozo è infatti considerata il polmone verde dell’arcipelago, l’isola più selvaggia, più sincera, più spontanea, e non a caso si è guadagnata il soprannome di Eco island’, proprio per la grande quantità di iniziative green che porta avanti.

Ma a Gozo si possono anche scoprire le tradizioni artigianali e i metodi di coltivazione organici, partecipare alla raccolta delle erbe officinali, fare degustazioni di vini e cooking class, visitare la grotta di Calipso, immergersi nella cultura a Victoria, la capitale, o fare una caccia al tesoro nella Cittadella, detta Il Castello, che risale al periodo aragonese per la sua area a Nord e ai Cavalieri di San Giovanni tra il 1599 e il 1603 per l’area a Sud. La Cittadella racchiude al suo interno tutte le maggiori attrazioni storico-culturali di Gozo: la Cattedrale dell’Assunzione, un centro visitatori, tre musei e le vecchie prigioni, il tutto circondato da imponenti bastioni difensivi. Per una comprensione più profonda c’è il centro multimediale che consente una immersione nella storia usufruendo di supporti video interattivi a 360° disponibili in 9 lingue.
E se invece che nella cultura volete immergervi nel mare più bello che c’è, uno è il nome che tutti conoscono: il Blue Lagoon di Comino, dove si può fare snorkeling o scuba diving. Questa laguna dalle incredibili sfumature turchesi – da raggiungere a bordo di un tradizionale caicco, in catamarano o in barca a motore – è la degna conclusione di un incentive nel segno del relax, dello sport e dell’autenticità.

La Laguna Blu di Comino

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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