Da sempre interessato al mercato italiano, il Senegal partecipa alla Bit, e lo fa per promuovere una diversa immagine e un’offerta che va al di là della percezione che si aveva negli anni Novanta, quando il Paese veniva vissuto principalmente come destinazione balneare. E per far conoscere il suo nuovo volto, il Senegal ha cercato in Italia un partner importante. Ed è proprio di lunedì 13 sullo stand della Bit che è avvenuta la firma dell’accordo di collaborazione con il Tour Operator Il Diamante, del network Qualitygroup, che si impegna a far conoscere gli aspetti meno conosciuti della destinazione, forte anche dei collegamenti diretti operati da Air Senegal il lunedì e il sabato da Milano Malpensa (sei ore di volo su Airbus A319 che presto saranno sostituiti da A321). Questo permetterà al Paese di essere presente nei cataloghi di 200 operatori e 6000 agenzie.

Papa Mahawa Diouf, direttore generale dell’Agence Sénégalaise de Promotion Touristique

«Vogliamo puntare sugli aspetti meno scontati e meno conosciuti della nostra destinazione» – dice Papa Mahawa Diouf, direttore generale dell’Agence Sénégalaise de Promotion Touristique, ASPT – «e cioè sull’ecoturismo, la cultura, la scoperta delle zone dell’interno. Il nostro territorio è molto vario, attraversato da quattro grandi fiumi, ci sono numerosi i parchi naturali (qui ad esempio c’è il Parco nazionale di Djoudi, terza riserva ornitologica al mondo, il Delta del Saloum, riserva della biosfera dell’Unesco, e il Parco nazionale Niokolo Koba, la più grande riserva dell”Africa occidentale), ma anche deserti di dune, il Lago Rosa, oltre naturalmente ai 500 km di costa per cui il Senegal è noto. Ma vorrei porre l’attenzione anche su altri aspetti: il Paese è sicuro, stabile, non ci sono conflitti interni, nel nostro Parlamento ci sono 50% uomini e 50% donne… E abbiamo una grande cultura dell’accoglienza che noi chiamiamo teranga, una filosofia di vita che sottolinea la generosità di spirito e la condivisione, soprattutto con gli stranieri, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dalla classe sociale. Questa mentalità di gentilezza innata unisce anche membri di religioni diverse. Il Senegal, nazione a maggioranza musulmana, è un punto di riferimento per la coesistenza pacifica delle religioni. Il mio obiettivo» – conclude Papa Diouf – «è che il turista italiano, se pensa all’Africa più autentica, pensi subito anche al Senegal». Il mercato italiano, terzo dopo quello francese e quello belga, contava prima della pandemia 58.000 turisti.

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  • Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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