AIM Group International ha presentato in qualità di sponsor la vision lecture tenuta da Max Galli, presidente dell’agenzia di comunicazione vanGoGh (parte di AIM Group), e Federico Buffa, giornalista di Sky, autore e storyteller, alla convention annuale di Federcongressi&eventi tenuta a Vicenza.

AIM Group ha, infatti, scelto di offrire alla community dei professionisti degli eventi, riuniti nell’annuale assemblea dell’associazione nazionale del settore, una riflessione su alcuni aspetti divenuti ormai imprescindibili per la buona riuscita di qualsiasi evento: il coinvolgimento emozionale dei partecipanti e lo storytelling dell’evento.

“Siamo in un epoca dove il cambiamento e il “Play Different”, come recita il claim della convention, diventano una necessità e dovela comunicazione assume un ruolo sempre più significativo anche nel mondo degli eventi e dei congressi” ha sottolineato Flaminia Roberti, global sales director AIM Group International, introducendo i relatori. “Da questi presupposti è nata la recente acquisizione da parte di AIM Group di vanGoGh, un’agenzia che fa della creatività, dell’esperienza digitale e dell’innovazione il proprio dna. Ed ecco perchè oggi abbiamo scelto di riflettere grazie al contributo di due persone che fanno dell’emozione, della creatività e dello storytelling la loro arte”.

“In un’epoca di Big Data, dove dominano numeri, intelligenze artificiali e approcci precostituiti alla comunicazione, il vero motore del cambiamento consiste nel tornare alle radici e riscoprire il valore e l’efficacia delle emozioni, perché sono le emozioni, e non la comprensione razionale, capaci di muovere e portare all’azione” ha sottolineato Max Galli. “Alla base di una sollecitazione emotiva, ci devono essere però sempre un’idea creativa e una storia ispirante, che tiene al centro l’uomo, i suoi valori, le sue debolezze e le sue dinamiche comportamentali”.

In particolare Max Galli Federico Buffa hanno messo in luce come costruire uno storytelling efficace in 6 punti:

·         Puntare sui valori. Individuare gli elementi che caratterizzano l’identità del brand e trasformarli in punti di forza narrativi, ricordando che oggi i brand non sono loghi statistici ma devono instaurare una relazione emotiva basata sulla condivisione dei valori.

·         Coinvolgere. Organizzare le micro-storie d’impresa in una narrazione organica e coinvolgente in grado di stimolare l’identificazione del lettore. Bisogna riuscire a portarlo  dentro la storia.

·         Focus sulle emozioni. Il livello emotivo della storia è ancora più importante dei contenuti del proprio racconto. È fondamentale narrare una storia che l’interlocutore vorrebbe ascoltare.

·         Pathos, perché l’emozione che parla al cuore smuove e si può trasformare in spinta al cambiamento.

·         Ethos. La narrazione deve essere coerente con la sostanza. Occorre credibilità, autenticità e coerenza.

·         Adattarsi all’interlocutore. Ogni racconto si rivolge a una comunità con le sue regole, linguaggi e stili. È molto importante capire a chi si parla e mettersi nei suoi panni.

“Lo storytelling è un insieme di ingegneria e poesia” ha fatto notare Max Galli. “Il racconto non è di chi lo fa ma diventa di chi lo ascolta. Occorre permettergli di riconoscersi nel mio racconto, poiché così il mio racconto diventa il suo e lo accompagnerà a lungo”.

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