Entro il 2022 Italia.it diventerà “l’hub digitale del turismo” italiano grazie a un finanziamento di 114 milioni che arriva direttamente dal PNRR e da ulteriori stanziamenti nel bonus digitalizzazione che prevedono detrazioni per i costi sostenuti dagli operatori del turismo per connettersi al rinnovato portale. La conferma del progetto, con alcuni distinguo è arrivata direttamente dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in audizione presso le Commissioni riunite Attività produttive Camera e Industria Senato in merito alla Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
“Sulla digitalizzazione abbiamo 114 milioni destinati a rifare il portale Italia.it, l’hub digitale del turismo, che è più di un semplice portale: deve essere uno strumento di competitività del sistema Paese. I lavori sono iniziati e entro l’estate, penso entro maggio, avremo la prima release sostanziale del portale – ha spiegato il ministro – L’obiettivo del Pnrr è a fine 2024, il nostro obiettivo è entro quest’anno: già da maggio-giugno per poi completare il lavoro entro l’anno. Il nuovo portale hub ci consentirà di incrociare quelle quote di mercato che ogni anno perdiamo, e non è una questione di Covid. L’obiettivo è avere un portale integrato con gli strumenti regionali di attrazione turistica e quello che un territorio può offrire. Per questo è fondamentale il rapporto con Regioni, città, per far sì che tutto sia reso disponibile in tempo reale. Gli aspetti dei territori e dei temi vanno a incrociarsi a livello territoriale”.
Dunque un grade hub digitale in cui far convergere imprese, associazionismo, regioni, istituzioni, enti, ricettività, DMO, guide turistiche. Il dubbio che attanaglia molti addetti ai lavori è che si stia cercando, da un sito già considerato un carrozzone, di creare una grande OTA nazionale che si troverebbe in grande difficoltà a competere con colossi del web che investono cifre annuali con uno zero in più, ma su questo il ministro è stato chiaro: “Sul tema dell’Ota nazionale, che si trascina da anni, la mia opinione è che siano troppo alte le barriere all’ingresso. Quello che si prevede è appunto di ricreare un vero hub digitale, che abbia due obiettivi: il primo di integrare l’offerta che già esiste delle diverse Dmo (Destination Management Organization) regionali e territoriali e il secondo di fare una promozione integrata ben fatta. Ce ne è anche un terzo, che è la fornitura di dati. Sul fornire dati, attualmente gli operatori si possono avvalere dei dati che però sono vecchi, perché i dati Istat arrivano un anno dopo. È evidente che non sono utilizzabili per fare offerte commerciali di qualità, visto che serve il dato del giorno prima, non di un anno prima. Quello è perfettamente inutile. Su questo aspetto sono già stati rilasciati i dati più aggiornati, nell’arco di qualche settimana saremo in grado di fornire finalmente dei dati utilizzabili sotto questo aspetto”.
L’hub dunque avrà anche lo scopo di una promozione internazionale univoca che confluisca in un solo sito, centrale anche per l’analisi della domanda, con possibilità di integrazione dei big data e dell’intelligenza artificiale utili alle destinazioni e alle imprese per comprendere i trend di mercato in tempo reale. Sul nuovo portale si stanno già tenendo riunioni operative: Fiavet-Confcommercio ci fa sapere, attraverso Giancarlo Raverenna, coordinatore della commissione incoming e delegato alla digitalizzazione, che ha partecipato ad un primo incontro del Ministero del Turismo per valutare assieme l’impatto di questa rete e calibrarla nel nuovo mercato: “Un hub digitale è senza dubbio un facilitatore nella costruzione di un’offerta, in cui convergano tutte le imprese e le professionalità, e in unico luogo potrebbe essere rappresentata tutta la filiera, senza costi per le imprese, e con sistemi di ricerca ed intercettazione della domanda che nessuna azienda, soprattutto le micro imprese, potrebbe permettersi”.
Una parte significativa dell’offerta territoriale è offline e con questo hub potrebbe accedere a strumenti che necessitano di grandi investimenti. Fiavet-Confcommercio ha messo a disposizione il proprio know-how. “Le agenzie di viaggi sono le migliori rappresentanti a livello territoriale per professionalità e per presenza capillare in tutta Italia, tanto più che il turista oggi non cerca tanto la struttura ricettiva o la destinazione, quanto l’esperienza, partendo dalla motivazione del viaggio, e per questo la risposta migliore può averla dall’agenzia in loco” prosegue Raverenna. Il consigliere Fiavet-Confcommercio in vista dei nuovi sviluppi nel digitale già è al lavoro per un progetto della Federazione che vede uniti gli associati incoming, una rete che volentieri potrebbe integrarsi nel nuovo hub del Ministero del Turismo. “Siamo contenti di essere coinvolti in un progetto propositivo del Ministero – aggiunge la presidente Fiavet-Confcommercio Ivana Jelinic – il PNRR è una opportunità che non va sprecata e il confronto con chi lavora ogni giorno nel turismo può dare luogo ad una pianificazione di rete nuova, in cui le Istituzioni abbiano il ruolo di facilitatore in piena trasparenza”.