In questo articolo:
- 1 La Riduzione dell’Interesse per gli Accordi Commerciali
- 2 Il Concetto di Slowbalization
- 3 Un Passo Indietro: La Globalizzazione Post-Bellica
- 4 Un Incrinamento della Tendenza Globalizzante
- 5 Il Fenomeno della Newbalization
- 6 Il Rallentamento delle Riforme Commerciali
- 7 L’Impatto della Pandemia di Covid-19
- 8 Le Tensioni Geopolitiche
- 9 Il Protezionismo e le Nuove Strategie Commerciali
- 10 La Newbalization: Una Nuova Forma di Globalizzazione
- 11 Le Prospettive Future della Globalizzazione
- 12 Slowbalization: La Nuova Normalità
- 13 La Storia in Movimento: Lezioni dal Passato
- 14 Conclusione
Il mondo profondamente interconnesso in cui viviamo oggi è il frutto di decenni di integrazione economica. Tuttavia, negli ultimi 15 anni, sembra che l’ordine mondiale stia assumendo un nuovo volto. Da una decisa spinta verso la globalizzazione, si è passati a una de-globalizzazione che pare a volte imminente. Questo articolo esplorerà le dinamiche di questo cambiamento, analizzando fenomeni come la deglobalizzazione, la slowbalization e la newbalization.
La Riduzione dell’Interesse per gli Accordi Commerciali
Negli ultimi anni, l’interesse per gli accordi commerciali ha subito un calo significativo nei mercati finanziari. I dati della Banca Mondiale e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio mostrano una diminuzione del numero medio annuale di nuovi accordi commerciali firmati. Questa tendenza suggerisce un rallentamento del processo di integrazione economica globale.
Il Concetto di Slowbalization
Con il tempo, ci si è resi conto che la dinamica in atto non è semplicemente una deglobalizzazione, ma piuttosto un rallentamento della globalizzazione, noto come “slowbalization”. Il Fondo Monetario Internazionale ha coniato questo termine per descrivere il fenomeno di una globalizzazione che procede a un ritmo più lento rispetto al passato.
Un Passo Indietro: La Globalizzazione Post-Bellica
A partire dal secondo dopoguerra, abbiamo assistito a una convinta tendenza verso la globalizzazione. Questa ha comportato una crescita costante dei flussi internazionali di merci, servizi, capitali, persone, conoscenze e informazioni. I rapporti tra i Paesi sono migliorati, la povertà globale è diminuita e le differenze tra mondo sviluppato e mondo emergente si sono attenuate.
Secondo i dati della Banca Mondiale, la globalizzazione ha avuto un impatto positivo sulla riduzione della povertà globale. Milioni di individui sono usciti dalla soglia di povertà, stabilita a 2,15 dollari al giorno.
Un Incrinamento della Tendenza Globalizzante
Sebbene la globalizzazione sembrasse destinata a proseguire incontrastata, qualcosa ha iniziato a incrinarsi. Una tradizionale misura della globalizzazione reale è costituita dalla somma di importazioni ed esportazioni mondiali come quota del PIL. Questa misura ha continuato a salire fino al 2008, per poi raggiungere una sorta di plateau. Nonostante un nuovo incremento osservato nel 2022, resta da vedere se si tratta di un fenomeno temporaneo.
Il Fenomeno della Newbalization
Un altro termine che è emerso di recente è “newbalization”. Questo concetto suggerisce una nuova forma di globalizzazione, caratterizzata da un’attenzione maggiore alla sostenibilità, all’inclusione e alla resilienza. La newbalization potrebbe rappresentare un adattamento della globalizzazione tradizionale alle nuove sfide globali, come il cambiamento climatico, le disuguaglianze economiche e le crisi geopolitiche.
Il Rallentamento delle Riforme Commerciali
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un rallentamento significativo delle riforme commerciali. Questo fenomeno è stato influenzato da vari fattori economici e politici. Da un lato, l’aumento del potere d’acquisto nei Paesi emergenti ha ridotto l’effetto del basso costo della manodopera, che aveva accelerato la globalizzazione negli anni Novanta. Dall’altro, nuovi dazi e una crescente attenzione alla sicurezza nazionale, soprattutto nel commercio tecnologico tra Stati Uniti e Cina, hanno frenato la globalizzazione.
L’Impatto della Pandemia di Covid-19
La pandemia di Covid-19 ha messo in luce le fragilità delle catene di approvvigionamento globali, evidenziando i rischi di un’eccessiva interdipendenza economica. Le interruzioni nelle forniture e le difficoltà logistiche hanno spinto molte nazioni a ripensare le loro strategie commerciali, favorendo una maggiore indipendenza e sicurezza nazionale.
Le Tensioni Geopolitiche
I conflitti geopolitici, dalla situazione in Ucraina alla volatilità del Medio Oriente, hanno ulteriormente complicato il quadro globale. Questi eventi hanno rafforzato le tendenze protezionistiche, con le principali potenze mondiali che stanno ritarando le loro politiche commerciali in chiave restrittiva, cercando di accorciare le catene di approvvigionamento e di rendersi il più possibile indipendenti.
Il Protezionismo e le Nuove Strategie Commerciali
L’avanzata del protezionismo è evidente nella moltiplicazione delle restrizioni commerciali imposte negli ultimi anni. Le aziende stanno iniziando a parlare di rilocalizzazione delle produzioni (“backshoring”), trasferimento in Paesi vicini (“nearshoring”) o limitazione dei network produttivi a Paesi politicamente affini (“friendshoring”).
La Newbalization: Una Nuova Forma di Globalizzazione
Nonostante il rallentamento generale, le esportazioni internazionali di servizi digitali sono in deciso aumento. Questo fenomeno, denominato “newbalization”, rappresenta un cambiamento nella natura stessa della globalizzazione, con un maggiore focus sugli asset immateriali. La crescente digitalizzazione e l’importanza dei servizi tecnologici stanno trasformando l’economia globale, creando nuove opportunità di crescita.
Le Prospettive Future della Globalizzazione
L’ordine mondiale sta cambiando, ma non significa necessariamente un ritorno all’era pre-Guerra Fredda o a un inevitabile conflitto tra USA e Cina. La completa autarchia è impraticabile, soprattutto considerando la distribuzione globale di materie prime critiche come il litio, il silicio e il cobalto, essenziali per la tecnologia verde. Secondo Dani Rodrik, professore della Harvard Kennedy School, stiamo assistendo a un ritracciamento naturale e auspicabile dall’iperglobalizzazione verso una via di mezzo più sostenibile.
Slowbalization: La Nuova Normalità
Lo scenario più probabile è quello della “slowbalization”, con un’interconnessione economica che cresce a un ritmo più lento e un’inflazione e tassi d’interesse su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico. Questa evoluzione riflette una ridotta competizione sulle importazioni che favorisce l’aumento dei prezzi.
La Storia in Movimento: Lezioni dal Passato
Analizzando la storia economica, scopriamo che la globalizzazione ha già subito battute d’arresto in passato. Tra il 1914 e il 1945, ad esempio, il protezionismo e la regionalizzazione del commercio erano predominanti. Tuttavia, il mercato azionario, come dimostra l’andamento dell’indice S&P 500, ha sempre mostrato una capacità di recupero nel lungo termine, offrendo nuove opportunità agli investitori.
Conclusione
Il mondo sta attraversando un periodo di trasformazione economica, passando dalla globalizzazione a forme più complesse e sfumate di interconnessione economica. La deglobalizzazione, la slowbalization e la newbalization sono tutte espressioni di un processo in evoluzione che risponde alle nuove realtà globali. Resta da vedere quale sarà il volto definitivo dell’ordine mondiale, ma è chiaro che stiamo vivendo un momento cruciale di cambiamento.
La globalizzazione, fenomeno che ha dominato l’economia mondiale negli ultimi decenni, sta attraversando una fase di trasformazione. Dopo la crisi finanziaria globale del 2008, siamo entrati in un’era ribattezzata “slowbalization”, caratterizzata da un rallentamento del ritmo delle riforme commerciali e da un indebolimento del supporto politico all’apertura del commercio, in concomitanza con l’aumento delle tensioni geopolitiche. Tuttavia, questo fenomeno ha dato vita anche a una nuova forma di globalizzazione, nota come “newbalization”, focalizzata sugli asset immateriali come i servizi digitali.