Mentre i governi e la travel industry esaminano i benefici dell’utilizzo di passaporti sanitari digitali, il messaggio dei viaggiatori è chiaro: i passaporti sanitari digitali possono essere uno strumento vitale per far ripartire i viaggi. Secondo lo studio, più di 9 intervistati su 10 (91%) hanno dichiarato che si sentirebbero tranquilli ad usare un passaporto sanitario digitale nei loro viaggi futuri.
Questa ricerca offre un stimolo per accelerare i progetti per i passaporti sanitari digitali che contribuiranno ad affrontare e cercare di risolvere le preoccupazioni dei viaggiatori. Sempre secondo lo studio, più di 2 viaggiatori su 5 (41%) hanno inoltre affermato che prenoterebbero un viaggio internazionale entro sei settimane dalla revoca delle restrizioni, dimostrando che la voglia di viaggiare rimane alta.
Il sondaggio, che ha coinvolto 9.055 viaggiatori tra Francia, Spagna, Germania, India, Emirati Arabi, Russia, Singapore, Regno Unito e Stati Uniti, evidenzia anche una certa cautela per il settore, con oltre 9 viaggiatori su 10 (93%) che esprimono qualche incertezza su come verrebbero custoditi i dati relativi agli aspetti sanitari del loro viaggio.
Alla domanda sulla capacità di archiviazione e di condivisione dei dati sanitari digitali, i risultati mostrano:
- Poco meno di tre quarti (74%) degli intervistati sarebbero disposti a fornire elettronicamente i propri dati sanitari se ciò permettesse loro di attraversare l’aeroporto più velocemente con meno contatti fisici
- Più di 7 viaggiatori su 10 (72%) sarebbero propensi ad archiviare in formato digitale i dati sulla salute se questo consentisse loro di viaggiare in un maggior numero di destinazioni.
- Il 68% ha concordato che sarebbe più incline a comunicare i propri dati sanitari se le compagnie aeree con le quali viaggiano più frequentemente offrissero un modo per conservare i dati relativi al proprio stato di salute.
Anche se la disponibilità a condividere i dati è elevata, la travel industry deve prendere in esame le preoccupazioni dei viaggiatori circa il loro utilizzo. I tre principali dubbi dei viaggiatori riguardano:
- Rischi di sicurezza legati alla violazione delle informazioni personali (38%)
- Preoccupazioni sulla privacy riguardo a quali siano le informazioni sanitarie da condividere (35%)
- Mancanza di trasparenza e controllo sul luogo di condivisione dei dati (30%).
La ricerca ha anche analizzato quali soluzioni potrebbero contribuire ad alleviare le preoccupazioni legate ai dati sanitari digitali e ai viaggi in futuro, e i risultati hanno mostrato che:
- Il 42% dei partecipanti ha dichiarato che un’app che possa essere utilizzata durante l’intero viaggio migliorerebbe notevolmente la loro complessiva esperienza e li rassicurerebbe che le loro informazioni siano tutte in un unico posto
- Il 41% concorda sul fatto che un’app ridurrebbe lo stress da viaggio
- Il 62% sarebbe più incline a usare un’app per memorizzare i propri dati sanitari se fornita da una travel company in collaborazione con un’azienda sanitaria di fiducia.
Questa è la seconda indagine svolta da Amadeus per il monitoraggio regolare delle opinioni e delle preoccupazioni dei viaggiatori in modo da fornire dati concreti al settore e ricostruire i viaggi nel modo più efficace. Il sondaggio Rethink Travel del 2020 ha evidenziato come la tecnologia possa contribuire ad aumentare la fiducia dei viaggiatori e Amadeus ha riproposto questa domanda per vedere come la fiducia dei viaggiatori sia cambiata da settembre 2020. Il 91% dei viaggiatori ora afferma che la tecnologia aumenterà la loro fiducia nel viaggiare, un incremento rispetto all’84% di settembre 2020.
Alla domanda relativa a quale tecnologia aumenterebbe la fiducia nel viaggiare nei prossimi 12 mesi, le tecnologie mobili sono state una delle opzioni più richieste, dove le prime tre comprendono:
- Applicazioni mobili che forniscono notifiche e avvisi durante il viaggio (45%)
- Pagamenti mobili contactless (per esempio, Apple o Google Pay, Paypal, Venmo) (44%)
- Imbarco tramite cellulare (ad esempio, avere la carta d’imbarco sullo smarthphone) (43%)
Francesca Benati Senior Vice President, Online Travel WEMEA, e Amministratore Delegato Italia, afferma: “Non c’è dubbio che il COVID-19 continuerà a influenzare il modo in cui viaggiamo nei mesi a venire, così come ha condizionato tante altre aree della nostra vita. Eppure, nonostante le incertezze, ricerche come questa rinforzano il mio ottimismo sulla capacità di far ripartire il settore dei viaggi come non mai. La collaborazione tra i governi e la nostra industry è la chiave per far riprendere a viaggiare, mentre rispondiamo in modo efficiente a tutti i dubbi dei viaggiatori sui dati sanitari digitali emersi in questa indagine, impiegando la giusta tecnologia per consentire un viaggio ampiamente connesso e privo di contatti. “
Christophe Bousquet, CTO di Amadeus, commenta: “Questo studio evidenzia ancora una volta il ruolo chiave che la tecnologia giocherà nel futuro dei viaggi. Abbiamo visto un cambiamento rispetto alla nostra ultima indagine, in quanto i viaggiatori ora si concentrano maggiormente sulla tecnologia mobile e touchless, aree cruciali che rafforzeranno chiaramente la fiducia dei viaggiatori. È altrettanto molto rilevante vedere che i viaggiatori sono aperti ai passaporti sanitari digitali e alla condivisione dei loro dati durante il viaggio, una volta che le giuste salvaguardie sono in atto. In Amadeus, siamo impegnati a ricostruire un settore migliore, insieme ai nostri clienti e partner. “