Fotografa la situazione del comparto alberghiero la ricerca “Turismo, la sfida del new normal tra lusso e midscale” presentata da Alessio Candi alla seconda edizione dell’Hotellerie Summit di Pambianco che si è svolta al Palazzo della Borsa alla presenza di 300 professionisti del settore. E fotografa una situazione di cui si è già al corrente, quella della frammentazione, anche se stupisce il divario con gli altri Paesi europei: la penetrazione delle grandi catene internazionali è solo il 7% del totale, contro a competitor come Spagna con il 39% e Francia con il 21%, nettamente superiori alla media europea che è del 18,5%.
Come è risaputo, più della metà delle strutture alberghiere (valori 2022) è nel segmento 3 stelle (17.783 hotel su un totale di 32.452, pari al 55%), anche se è in contrazione rispetto ai dati pre-pandemia, mentre crescono i 4 stelle (+2,2%) e i 5 Stelle (+5,6%).
Parallelamente è in crescita la penetrazione delle catene alberghiere internazionali e domestiche: si passa dal 4% del 2013, al 6,8% del 2023, con un aumento un pochino più consistente (+7,4%) nel numero di strutture. 37 sono le catene alberghiere italiane, 101 quelle internazionali.
I TOP FIVE
Fra i primi 5 gruppi alberghieri italiani, (che in totale fatturano 982 milioni) c’è una novità: al quinto posto si inserisce Aeroviaggi – Mangia’s Resorts con 114 milioni di euro di fatturato e la crescita più consistente (+65%), mentre restano invariati i primi 4 gruppi. Al primo posto come sempre Starhotels con 304 milioni (+25%), seguito da Gruppo UNA con 200 milioni (+37%), Hotelturist – TH Resorts con 187 milioni (+37%) e la divisione alberghiera di Alpitour con 177 milioni (+32%).
Tra le catene internazionali la classifica vede al primo posto Marriott International con 21.451 milioni (+14%) seguito da Hilton Worldwide (9.259 milioni), Hyatt Hotels Corporation (6.031 milioni), Accor (5.056 milioni) e InterContinental Hotels Group (4.183 milioni). Il fatturato totale è di 45.979 milioni, in crescita del 16% sul 2022 (che era a sua volta cresciuto del 57%).
Per la prima volta è stata presa in considerazione anche l’ospitalità termale e del benessere. In testa QC Terme con 147 milioni e una crescita del 39%, seguita dalle Terme di Sirmione (44 milioni), Lefay Resorts (42 milioni), Terme Italia con 37 milioni e GB Thermae Hotels con 36. Un fatturato totale di 305 milioni con una crescita del 19% sul 2022 (che era cresciuto del 59% rispetto al 2021, a conferma della salute di questo settore).
Resta praticamente invariata la classifica dei Tour Operator che, con un fatturato totale di 2.049 milioni e una crescita sul 2022 del 52%, supera il fatturato del 2019 (1.926 milioni). Al primo posto si conferma Alpitour divisione Tour Operating, con 1 miliardo 361 milioni (+57%), seguito a distanza da Veratour e Quality Group con rispettivamente 230 e 205 milioni. A quarto posto Nicolaus Tour (148 milioni) che supera Idee per Viaggiare (105 milioni) che nel 2022 lo sopravanzava di 3 milioni.