Ha solo due anni, ma ha già dieci hotel nel suo portafoglio. Stiamo parlando di Smy Hotels, la catena alberghiera partecipata da Logitravel che ha nell’Italia il suo punto di forza.
Nata nel 2018 in Spagna, la catena ha una vocazione internazionale, con fulcro sul Mediterraneo: Spagna, Grecia, Tunisia e Italia. Ma è il nostro Paese a far la parte del leone con ben sei strutture su dieci, e un mix che unisce mare, montagna, campagna e città: in Sicilia c’è lo Smy Tonnara di Bonagia, ospitato in una tonnara del XVIII secolo, in Toscana lo Smy Borgo Magliano, un country resort, a Roma lo Smy Area Roma e in montagna lo Smy Bellamonte, in Val di Fiemme in Trentino, e lo Smy Koflerhof, in Val Pusteria, Alto Adige. A questi si aggiungerà a breve lo Smy Sighientu Thalasso & Spa di Marina di Capitana, in Sardegna.
«Nel 2019 Smy Hotels ha fatturato 20 milioni di euro. Il 2020 si annuncia molto meglio del previsto grazie all’ottima performance dell’Italia, che è stata decisamente protagonista della scorsa estate e ha generato un fatturato di 4,5 milioni di euro – dice Sergio Juan Lozano, Direttore Commerciale e marketing di Smy Hotels. – Le strutture italiane della catena, con poco meno di 700 camere, hanno infatti fatto registrare le performance più alte in termini di occupazione percentuale nei mesi aperti al turismo, e in particolare in agosto, mese, in cui la percentuale di occupazione è arrivata a livelli di circa il 90% nel Sud Italia, mentre nel centro Italia si è assestata intorno all’85%. Anche gli hotel in montagna hanno avuto ottime percentuali di riempimento». Cifre che hanno permesso di ottenere dei risultati tangibili e che hanno spinto il management a investire ulteriormente nel nostro paese con lo Smy Sighientu Thalasso & Spa. «Obiettivo della catena è passare dalle attuali circa 2.000 camere a 5.000 camere entro un anno – aggiunge Lozano – Con la nuova struttura in Sardegna confermiamo la nostra intenzione di continuare ad affiliare hotel nel Mediterraneo, con particolare attenzione all’Italia ma senza dimenticare il nostro Paese di origine, la Spagna».
Nella filosofia del gruppo ci sono innovazione, eccellenza e distribuzione commerciale, ma soprattutto si deve puntare sul legame con il territorio, per offrire esperienze legate alla destinazione. «Per me la ricchezza del territorio italiano non è segno di frammentazione, la sua eterogeneità è un vero e proprio Eldorado per chi lavora in questo business». Esordisce così Roberto Tedesco, CEO di Smy Italia che è al 60% di Logitravel e al 40% di Italica. E continua: «L’offerta alberghiera si deve coniugare con altre matrici, e in questo il legame con il territorio è fondamentale. In Italia abbiamo venti regioni, in ognuna delle quali abbiamo territori con caratteristiche diverse. Noi possiamo offrire ai nostri clienti mille Italie! La consumer experience si deve realizzare all’interno di un concetto di ospitalità del territorio». In Italia ci sono poco meno di 700 camere in sei strutture ma Smy Italia è già in trattativa per due altre strutture, una al mare e una in montagna, che porteranno le camere in Italia a circa 900.
Mauro Mazzolla, Direttore commerciale di Smy Italia, precisa che sono stati firmati accordi con alcuni dei più importanti T.O italiani, tra cui Eden Viaggi e Futura Vacanze, mentre per quello che riguarda la distribuzione sono stati siglati accordi con Geo, Gattinoni, Uvet. «Lavoriamo direttamente con le agenzie di viaggi indipendenti e con le piccole catene, incluso, naturalmente, Italicaintour, – aggiunge Mazzolla. – Abbiamo studiato un regime commissionale premiante e un servizio puntuale e personalizzato: da gennaio, inoltre, potenzieremo il call center con un canale B2B riservato alle agenzie, che possono comunque accedere al website alla sezione a loro dedicata».
Strategie per il futuro
«In Italia abbiamo trovato il partner giusto – dice in conferenza José Antonio Granja, Ceo di Smy Hotels – perché la nostra filosofia si basa sull’interazione del cliente col territorio, che è nel Dna di Italica. Difficile fare previsioni sul futuro – aggiunge – perché se nel nostro piano di sviluppo c’è quello di crescere nelle città, bisogna vedere come andrà il 2021, specialmente per le compagnie aeree. Ma con l’arrivo del vaccino sono abbastanza ottimista, e mi auguro che nel 2022 si possa tornare a vivere una situazione di normalità, un processo che sarà più semplice per le realtà che hanno solidità finanziaria e che hanno investito in tecnologia. Per Smy Hotels la sfida è continuare a crescere in modo oculato, scegliendo con attenzione, cogliendo le opportunità che il mercato offre e garantendo ai consumatori sempre, e in ogni caso, servizio, sicurezza e un prezzo corretto».
A lungo termine prevede per il gruppo internazionale un totale di 7mila camere con una cinquantina di hotel e un portafoglio che vede il 10% ai laghi o in montagna, il 40% al mare, il 30% in città e il 30% in country resort. Il piano 2023 Smy è in trattativa con 29 strutture.
Gli hotel affiliati a Smy possono contare sulla forza finanziaria e l’esperienza tecnologica di Logitravel e su un’organizzazione completa e tecnologia d’avanguardia, in particolare una piattaforma di ultima concezione per il gestionale, che rappresenta un vantaggio soprattutto per gli hotel indipendenti alla ricerca di un partner in grado di offrire supporto strategico, commerciale e operativo. La piattaforma, sviluppata nei primi mesi del 2020 e condivisa con gli hotel della catena, consente di proporre delle tariffe competitive sul mercato con estrema dinamicità e flessibilità, senza dover ricorrere al last minute o al ribasso.