La scorsa settimana ha occupato notevole spazio sui media la notizia dei 340 ospiti tenuti “prigionieri” al Santo Stefano Resort nell’arcipelago della Maddalena in Sardegna in seguito all’attivazione delle procedure standard per la scoperta di una persona dello staff positiva al covid-19: tutti i presenti sono stati sottoposti a tampone e ospitati in attesa dei risultati dei test che sono arrivati dopo pochi giorni. Il risultato è stato quello di 1 positivo su 340 ospiti del resort e 24 positivi su 135 componenti dello staff, tutti asintomatici.

Secondo il comunicato stampa rilasciato da Uvet la storia inizia la sera del 14 agosto: un componente della band che fa musica dal vivo non si sente bene e il mattino dopo con temperatura a 37.8 scattano le procedure anti-covid con trasferimento precauzionale in struttura attrezzata. Il 16 agosto il risultato del tampone positivo porta all’attivazione dell’unità di crisi con tampone effettuato in 24 ore a tutte le 475 persone residenti nel resort che, in attesa dei risultati del test, non possono lasciare la struttura, ma possono comunque continuare a viverla liberamente. Nessuna prigionia quindi, ma i qui i media si scatenano e nella foga di dare la notizia viene anche attribuità la proprietà della struttura al gruppo Valtur che è totalmente estraneo ai fatti. Il resort è invece gestito da Uvet Hotel Company che esce comunque con un danno di reputazione notevole da questa vicenda: invece di essere lodata per aver gestito bene la situazione, rappresentando quindi un esempio di come gestire personale e ospiti nell’affrontare un caso di covid-19, viene invece demonizzata e dipinta come non sicura, insieme a tutta la Sardegna che da regione covid-free oggi sembra la fonte di tutti i contagi sul continente. Anche la notizia di una coppia riportata all’hotel dopo aver provato ad andare via, viene descritta come la fuga da Alcatraz invece che come una corretta applicazione del protocollo, quasi a voler avvalorare la tesi della prigionia.

Dal 22 agosto Il Santo Stefano Resort è tornato ad accogliere nuovi ospiti nonostante i danni subiti in termini di riprotezione di chi non ha potuto soggiornare nella settimana di emergenza, di reputazione persa e di personale da sostituire perché dovrà fare la quarantena. A questa situazione dovranno abituarsi tutte le strutture della penisola che avranno a che fare con un caso di covid, per cui si potrebbe almeno evitare il danno reputazionale da allarmismi non giustificati.

Perché chiariamo una cosa: acclarato che con questo virus bisogna conviverci, oggi dovremmo concentrarci sul promuovere e far adottare da tutti le procedure che aiutano a minimizzare i danni e continuare la nostra vita di sempre con nuove precauzioni.

Invece ci si divide tra chi minimizza la pandemia e vorrebbe tornare a fare e organizzare lo stesso identico turismo di prima e chi demonizza qualunque attività possa causare un assembramento di persone invocando un nuovo lockdown.

In un momento così delicato il ruolo dei media sarebbe quello di educare i lettori, invece sembra che l’unico obiettivo di chi fa informazione sia aizzare le due fazioni per qualche click in più. Bisognerebbe invece mettere più in evidenza le corrette gestioni della pandemia, come quella di MSC che la scorsa settimana ha impedito l’imbarco a una famiglia che non ha rispettato le regole sulle escursioni e quella del Santo Stefano stesso, che magari è migliorabile (24 positivi nello staff indicano che forse servono maggiori precauzioni tra i contatti del personale), ma che oggi deve essere da esempio per gli altri per non aver sottovalutato l’emergenza, a partire da spa e ristorante chiusi al pubblico, fino all’attivazione delle procedura anti-covid alla prima comparsa di un sintomo sospetto.

Autore

  • Domenico Palladino è editore, consulente marketing e formatore nei settori del travel, della ristorazione e degli eventi. Dal 2019 è direttore editoriale di qualitytravel.it, web magazine trade della travel & event industry. Gestisce inoltre i progetti editoriali di extralberghiero.it, dedicato agli operatori degli affitti brevi e cicloturismo360.it, per gli amanti del turismo su due ruote. Ha pubblicato per Hoepli il manuale "Digital Marketing Extra Alberghiero". Laureato in economia aziendale in Bocconi, indirizzo web marketing, giornalista dal 2001, ha oltre 15 anni di esperienza nel travel. Dal 2009 al 2015 è stato web project manager del magazine TTG Italia e delle fiere del gruppo. Dal 2015 al 2019 è stato direttore editoriale di webitmag.it, online magazine di Fiera Milano Media dedicato a turismo e tecnologia.

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