Alla Brussels House, nel cuore del quartiere Porta Nuova, affacciata sul Bosco Verticale, la creatività made in Brussels prende forma in un allestimento che unisce sperimentazione, sostenibilità e meraviglia sensoriale. In occasione del Fuorisalone 2025, la capitale belga si presenta al pubblico internazionale con (Un)Wrapped, una mostra collettiva che esplora le potenzialità della materia nella creazione di esperienze immersive, e con un’inedita esposizione di gioielli fluttuanti che sembrano sfidare la gravità.

L’iniziativa si inserisce nel programma dell’Isola Design District sotto il filo conduttore “Design is Human”, una riflessione condivisa sul ruolo del progetto nel riconnettere le persone alla natura e alla dimensione emotiva dell’abitare. (Un)Wrapped nasce dalla collaborazione tra hub.brussels, MAD Brussels e Belgium is Design, ed è parte del circuito ufficiale del Fuorisalone, inserita nella Belgian Design Map.

I protagonisti della mostra sono dieci tra designer e studi emergenti di Bruxelles, impegnati a reinterpretare i materiali naturali e di recupero in chiave circolare, trasformandoli in oggetti che attivano i sensi e sollecitano nuove modalità di interazione. Legno, pietra, ceramica e metallo diventano strumenti per raccontare un design che non rinuncia alla funzione, ma si carica di valori estetici, etici e sociali.

Tra le opere più rappresentative, la sedia da meditazione Shanti dello studio Inner Design, realizzata in legno di frassino certificato e tessuto riciclato, pensata come rifugio silenzioso dalla frenesia quotidiana. Un elemento di arredo che è anche spazio intimo, apprezzato anche da Sua Altezza la Principessa Astrid del Belgio in visita alla mostra.

Le sculture in legno di recupero firmate da Hugh Roche Kelly stabiliscono un legame profondo con il paesaggio urbano, mentre le composizioni tessili di Louise Verstraete, ispirate alla fotografia e all’immaginario delle città, trasformano elementi banali del quotidiano in opere contemplative. Anna Tou, invece, gioca con l’argilla per oltrepassare i confini tra artigianato e arte.

Grande attenzione anche alla ricerca materica condotta da FINKR Studio, Cru Atelier e Iskandar Jani, che propongono elementi di illuminazione nati da tecniche innovative e sostenibili, con utilizzo di metalli tagliati al laser, cemento di calce non cotto, canapa e materiali locali.

Un’altra sezione della mostra è dedicata al design del recupero: tra i protagonisti Annie Delvenne, Ariane van Dievoet, Olivier Vitry di Claisse Architecture e il collettivo Chantal (che riunisce Vormen, Elmēs, Générale e Sarah & Charles). Le loro creazioni combinano materiali eterogenei – metalli, legni, tessuti di scarto, pietre – per realizzare mobili, installazioni e complementi d’arredo dalla forte identità visiva. Di particolare rilievo i pannelli decorativi di Claisse Architecture, ottenuti da alluminio riciclato e tessuti couture plissettati provenienti da celebri maison.

Accanto alla mostra principale, la Brussels House ospita anche una suggestiva esposizione di alta gioielleria curata da Katherine Berquin, fondatrice della maison Berquin Jewels. I suoi pezzi unici sono presentati in modo sorprendente grazie alla tecnologia sviluppata da Levita, azienda belga che ha brevettato il primo sistema di levitazione controllata al mondo. I gioielli, sospesi in aria, sembrano fluttuare nello spazio, offrendo al visitatore un’esperienza visiva coinvolgente e multidirezionale.

L’iniziativa è promossa da hub.brussels e Awex Milano, con l’obiettivo di consolidare il ruolo del design brussellese sulla scena internazionale. “Il design Made in Brussels sta assumendo un ruolo sempre più significativo a livello globale e Milano è la piattaforma ideale per valorizzarlo”, ha dichiarato Guglielmo Pisana, rappresentante della Regione di Bruxelles presso l’Ambasciata del Belgio in Italia, Malta e San Marino. “Il design è un volano per l’attrazione di talenti, investimenti e nuove sinergie. Con la Brussels House, diamo visibilità alla nostra creatività e rafforziamo i legami tra Belgio e Italia”.

L’esposizione è visitabile fino al 13 aprile e rappresenta un’occasione per scoprire non solo il talento di una nuova generazione di creativi, ma anche una visione del design inteso come linguaggio capace di generare consapevolezza e trasformazione.

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