forum internazionale turismo

La seconda giornata del forum internazionale del turismo si è aperta con il panel “Crescita”, dedicato a esplorare il ruolo strategico delle fiere e degli eventi per il sistema turistico italiano. I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di questi appuntamenti non solo come motore economico, ma anche come leva di valorizzazione culturale e territoriale per il Paese. In un contesto economico in ripresa, il settore fieristico si conferma uno dei pilastri per il benessere socioeconomico del “Sistema Italia”.

Secondo uno studio della Fondazione Tor Vergata, presentato dal Ministero del Turismo durante il panel, gli oltre 500 eventi fieristici organizzati annualmente in Italia attirano circa 20 milioni di visitatori, tra cui 1,5 milioni di stranieri. Questo afflusso di pubblico genera un impatto economico significativo: la spesa per i viaggi d’affari nel Paese ha superato i 30 miliardi di euro nel 2023, segnando un incremento del 43% rispetto all’anno precedente. Proseguendo su questa traiettoria di crescita, si prevede che l’Italia raggiunga i 40 miliardi di euro di valore nel business travel entro il 2027, confermandosi al settimo posto tra le destinazioni mondiali per i viaggi d’affari.

L’importanza economica del turismo d’affari e l’effetto moltiplicatore delle fiere

Nel corso del panel è stato evidenziato che il turismo d’affari legato alle fiere rappresenta il 4% della spesa turistica nazionale, contribuendo con oltre 10 miliardi di euro al valore di produzione e generando occupazione per circa 90 mila addetti. I visitatori fieristici, in particolare quelli stranieri e alto-spendenti, ampliano il loro impatto economico grazie a un effetto moltiplicatore notevole: ogni euro speso durante una fiera produce 2,4 euro nell’economia locale, creando un circuito virtuoso che beneficia l’intero territorio.

L’opportunità al sud per il turismo congressuale

Come ha evidenziato nel proprio intervento Gabriella Gentile, Presidente di Federcongressi&eventi: “Il congressuale è un settore del turismo italiano in costante crescita e il nostro Paese è tra i leader mondiali del MICE. Una posizione che può essere consolidata e ulteriormente accresciuta con incentivi fiscali ad hoc per chi sceglie l’Italia quale sede dei propri congressi ed eventi business. Ma c’è un altro elemento che può aumentare la nostra competitività, e cioè la realizzazione di nuovi centri congressi sia nel Sud del Paese sia in quelle che definiamo come ‘destinazioni minori’. A oggi, infatti, come ci indica l’OICE, lo studio di settore promosso da Federcongressi&eventi, la maggior parte degli eventi e dei congressi in Italia (59%) si svolge al Nord dove si trova oltre il 53% delle sedi. Nuovi spazi sono quindi fondamentali per intercettare una domanda sempre crescente, sempre più alla ricerca di destinazioni autentiche e sempre più destagionalizzata. Decisiva per lo sviluppo del comparto è anche la formazione delle giovani leve e il costante aggiornamento dei professionisti, un ambito che vede Federcongressi&eventi molto attiva, con un ventaglio di proposte formative che potrà essere ampliato grazie ai fondi stanziati dal Ministero del Turismo”.

Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia ha aggiunto: “L’Italia ha fatto passi da gigante nel MICE, raggiungendo il primo posto in Europa nel 2023 per numero di congressi ospitati. La bellezza del Paese non basta: questi fenomeni non avvengono spontaneamente. Abbiamo lavorato duramente per superare la quanta/sesta posizione, cui eravamo delegati da anni. L’Italia è l’unica nazione che ha 10 città nella top 100 internazionale. Alcune di queste non erano nemmeno nelle classifiche qualche anno fa”.

La spesa dei viaggiatori stranieri e il valore delle destinazioni secondarie

All’interno del panel “Crescita”, il professor Carlo Brugnoli, direttore scientifico dell’osservatorio nazionale del turismo (ONT), ha presentato in anteprima alcuni dati del nuovo rapporto Nexi Tourism & Incoming Watch, che sarà pubblicato a inizio 2025. I dati rivelano come la spesa turistica straniera si distribuisca non solo nelle grandi città d’arte italiane, ma anche in province come Bolzano, Sassari, Salerno e Brescia, che hanno registrato una percentuale rilevante delle spese estive tramite POS fisici, pari al 13% del totale. Questo trend indica un crescente interesse per le destinazioni alternative, che rappresentano un’opportunità di sviluppo anche per i centri meno frequentati, capaci di attrarre un turismo di qualità.

La ricerca mostra come le preferenze di spesa varino in base alla provenienza dei visitatori: i turisti nordamericani privilegiano le esperienze enogastronomiche, mentre quelli del sud-est asiatico e della penisola araba si concentrano sul settore del lusso. Per i viaggiatori europei, invece, le spese sono maggiormente orientate verso la ristorazione, i beni di consumo e i costi di viaggio. Questi dati, commenta Marco Ferrero, chief regional officer Italy di Nexi, confermano il ruolo strategico di Nexi come osservatorio del settore, capace di fornire al ministero del turismo informazioni utili per orientare le strategie di sviluppo del comparto.

Durante la presentazione, il professor Brugnoli ha inoltre sottolineato il successo della Toscana come destinazione, non solo nel capoluogo Firenze, ma anche nelle sue aree rurali e costiere. Queste regioni, ha evidenziato, hanno contribuito per il 5% del transato turistico totale in Italia durante l’estate 2024, confermando l’attrattività dei paesaggi toscani al di fuori delle mete tradizionali.

Autore

  • Danilo Molaschi è un architetto specializzato in economia e pianificazione urbanistica. Ha cominciato a lavorare con gli albergatori nel 2003, quando è diventato direttore dello sviluppo di business di Swisscom per l'Italia, entrando in contatto con i migliori imprenditori alberghieri italiani. Successivamente si è specializzato in servizi finanziari per albergatori, in particolare la locazione operativa e la finanza agevolata, diventando un consulente di direzione in grado di trovare i finanziamenti per far crescere economicamente le strutture alberghiere, realizzando i loro progetti, mantenendo un corretto e bilanciato controllo di gestione.

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