Lo Stato si è scordato di più di 10.000 imprese con circa 80.000 occupati di cui il 72,5% è donna. La denuncia arriva da Fiavet che segnala l’assenza delle agenzie viaggi dal Decreto Ristori bis, anche se bisogna segnalare, a onor di cronaca, che agenzie e tour operator hanno già a disposizione un fondo dedicato.
“Siamo stati pazienti fino all’ultimo, ma ora è il momento di dire basta”. Afferma la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic. “Abbiamo avuto la comprensione per tutti i settori in difficoltà, perché il turismo, che ha perso quest’anno 23 miliardi di euro secondo l’ultima indagine Demoskopika, vive e coinvolge un indotto smisurato, ed ha a cuore molti settori paralleli, ma adesso siamo al colmo”.
Fiavet dopo mesi di dialogo, audizioni in Parlamento, riunioni partecipate, assemblee condivise con le Istituzioni, ha visto sparire i codici Ateco delle agenzie di viaggi dal Decreto Ristori, e aveva la speranza fondata, quasi la certezza, di vederle inserite nel Ristori Bis dove ai primi 53 codici Ateco si sono aggiunti altri 57 ammessi ai contributi a fondo perduto tra il 100 e il 200%. E invece niente.
“Questa dimenticanza non è tollerabile: sì ai sexy shop, ai tatuatori, ai dogsitter, ma a noi che portiamo a questo Paese il 13% del PIL, NO”.
Fiavet ribadisce inoltre che molte delle attività che godono di questi benefici, almeno hanno aperto nel periodo estivo, o possono tuttora restare aperte, prima del coprifuoco, nelle zone gialle, mentre le agenzie di viaggi, anche aperte, non potendo vendere il loro prodotto, i viaggi, sono ferme da febbraio, anzi, in alcuni casi sono in difficoltà con i rimborsi, ad esempio quelli dei viaggi scolastici. Si preparano inoltre a versare, come se nulla fosse accaduto in questo 2020, le tasse, i contributi, la rata IMU, e tanti altri oneri per migliaia di euro.