La generazione Z (che comprende la fascia di età tra i 16 e i 24 anni) sembra essere quella più socialmente ed ecologicamente responsabile rispetto alle generazioni che l’hanno preceduta. La domanda che ci si pone è se i suoi appartenenti vivranno e viaggeranno secondo le aspettative riposte sulle loro giovani spalle, e fino a dove seguiranno le orme di chi già ha intrapreso la strada dell’ecologismo.

Booking.com ha condotto una ricerca globale su 29 mercati per scoprire le abitudini di viaggio di questa giovane generazione. La ricerca rafforza l’idea che i viaggiatori di tutte le età stiano abbracciando i “viaggi green”, e la generazione Z non è certo da meno. Questi ragazzi vogliono essere dei viaggiatori consapevoli e desiderano dare qualcosa in cambio, sia con esperienze di volontariato nelle comunità che visitano, sia prendendo decisioni che aiutino a proteggere il nostro pianeta.

Volonturismo

La generazione Z è quella in assoluto più interessata al volontariato come esperienza di viaggio, che qui raccoglie il 37% di consensi rispetto alla media globale del 31%. Metà dei viaggiatori di questa generazione (52%) che non hanno mai fatto del volontariato sono aperti all’idea di farlo in futuro durante un viaggio (le ragazze per il 57%, i ragazzi per il 48%) e circa la metà degli appartenenti alla generazione Z afferma di credere nell’importanza di dare qualcosa in cambio alle comunità locali dei luoghi che visitano viaggiando (44%).

Una generazione che vuole lasciare il segno

Nell’organizzare i loro viaggi, i ragazzi della generazione Z affermano di preoccuparsi per la salute del pianeta e per gli effetti che le loro decisioni hanno sulla Terra. Oltre la metà (54%) dice infatti che l’impatto ambientale che i viaggi hanno sulle destinazioni è un fattore importante da considerare. Di nuovo, oltre la metà (52%) preferirebbe visitare una destinazione meno nota, se ciò avesse un impatto inferiore sull’ambiente. La cosa sorprendente al riguardo, però, è che la generazione Z risulta leggermente indietro rispetto a quelle che l’hanno preceduta. Guardando nello specifico all’overtourism, il 63% della generazione Z considererebbe l’idea di non visitare una destinazione, se sapesse che questa è minacciata dai danni del turismo di massa. In questo caso però i baby boomer (ovvero chi ha un’età superiore ai 55 anni), la generazione X (fascia di età compresa tra i 40 e i 54 anni) e i millennial (chi ha tra 25 e 39 anni) si classificano meglio della generazione Z: il 67% dei baby boomer e il 65% dei millennial e della generazione X rinuncerebbero infatti a una destinazione per limitare i danni dell’overtourism. Oltre la metà (56%) dei viaggiatori appartenenti alla generazione Z afferma che quando si tratta di prenotare gli alloggi per un viaggio, vorrebbe soggiornare in una struttura eco-friendly. Tuttavia, questa percentuale è più bassa, se confrontata con le generazioni precedenti, dal momento che il 62% dei baby boomer sceglierebbe un alloggio green, seguito dal 60% della generazione X e dal 58% dei millennial.

I trasporti durante i viaggi per la generazione Z

Circa la metà dei viaggiatori globali di qualunque età (51%) sceglierebbe di ridurre le proprie emissioni di CO2, limitando le distanze percorse per i viaggi. Questa percentuale aumenta per gli appartenenti alla generazione Z una volta raggiunta la destinazione dei propri viaggi: il 63% di loro infatti sceglierebbe mezzi di trasporto più eco-friendly, come auto a noleggio ibride o elettriche, i mezzi pubblici o anche i giri a piedi o in bici. Anche se ben intenzionati riguardo al turismo sostenibile, questi ragazzi vengono ancora una volta superati dalle generazioni precedenti: infatti ben il 69% dei baby boomer e il 65% degli appartenenti alla generazione X infatti userebbe opzioni di trasporto sostenibili nella pianificazione dei propri viaggi. Benché le buone intenzioni non manchino alla generazione Z, e ci sia la consapevolezza dell’impatto che i viaggi hanno sull’ambiente, questi ragazzi hanno comunque ottimi esempi da seguire, poiché la ricerca di Booking.com svela come siano i viaggiatori più “anziani” ad avere più a cuore la sostenibilità ambientale durante i propri viaggi.

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