C’era una volta un catalogo-oggetti: c’erano Tv, oggetti hi-tech, prodotti per la casa. Erano divisi per merceologia. Poi è arrivata la volta dei viaggi. Era un modo per scoprire il mondo. Non c’erano low cost, non era così facile spostarsi. Quindi il viaggio incentive era l’oggetto del desiderio. Molti aspettavano l’appuntamento annuale per conoscere luoghi e paesi nuovi. Sempre in location esclusive. Il viaggio durava anche dieci giorni. Era quello che accadeva nel mondo dell’incentive fino alla fine degli anni Novanta.
Era questa la fotografia dei premi nel mondo incentive di una volta.
Poi la crisi, i cambiamenti rapidi dettati anche dallo sviluppo della Rete hanno mutato e a volte stravolto gli scenari.
Ma questo non significa che le aziende non abbiano a cuore il benessere dei propri dipendenti. Anzi. A darci conforto sono i risultati di una ricerca del Top Employers Institute che rivela che il 76% delle imprese si preoccupa dell’equilibrio psicofisico delle proprie risorse umane. I benefit più gettonati oggi risultano essere le palestre e i counselor-coaching. Insomma benessere fisico e mentale.
Non è una notizia da poco. Vuol dire davvero avere a cuore il benessere dei propri dipendenti intesi come “esseri umani”. Che sia la nascita di un nuovo umanesimo? Lo speriamo e lo vogliamo credere. La ricerca Top Employers fotografa una vera e propria cultura della salute psico-fisica. Il 71% parla di benefit che prevedono programmi fitness, corsi di yoga, incontri con i nutrizionisti.
Manco a dirlo i più attenti a questi aspetti sono gli americani. Secondo un sondaggio del 2016 un quarto delle aziende statunitensi ha al proprio interno un centro fitness. E che ci sia attenzione agli aspetti nutrizionistici legati anche alla buona alimentazione lo ha mostrato la presenza in questi giorni di Obama a Milano in occasione della Food Week. Insomma la tendenza ormai è in atto. E come si sa quello che accade negli Usa fa scuola in fatto di nuovi scenari.
Comunque gli esempi “illuminati” esistono già in Italia. Aziende con palestre annesse cominciano a non essere più un’eccezione. Oltre ovviamente al caso di Technogym, dove non poteva essere altrimenti, dove esiste un vero e proprio centro sportivo di 3500 metri quadrati che fornisce personal trainer e istruttori di Tai Chi, ci sono altri esempi virtuosi: American Express, la multinazionale americana Sas, l’azienda farmaceutica Elli Lilly e Unicredit dispongono tutte al loro interno di palestre super attrezzate. Per non parlare della nuovissima sede appena inaugurata di Microsoft che ha al suo interno addirittura una sala da ginnastica aperta sino alle 22, un campo di calcetto e un percorso running. Avevamo anche citato un altro felice caso in un precedente articolo, quello di Cnp Italia.
Ma oltre al corpo, anche la “mente” e lo spirito vanno coltivati. La nuova frontiera sono e lo saranno sempre più anche i percorsi di Counseling e Coaching per i dipendenti. Finalmente si sta facendo strada la consapevolezza che un ambiente con un clima disteso, senza tensioni, e dove la persona è valorizzata, produce benefici per tutti.
Lavorare sulle relazioni fra i colleghi, sugli stili comportamentali è fondamentale. Aiutare a valorizzare le risorse e i talenti di ciascuno può davvero condurre a risultati sorprendenti.
Si aprono nuove prospettive. Soprattutto per tutte quelle attività rivolte alla cura della persona. Perché essere felici è un’opportunità. Anche per le aziende.