La revisione della direttiva europea sui pacchetti turistici sta avanzando: a seguito della proposta di revisione alla Commissione Europea dello scorso novembre 2024, si è aperto è aperto il negoziato con il Consiglio dell’Unione Europea conclusosi con la votazione da parte Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER) organo del Consiglio dell’Unione Europea che ha approvato la quarta proposta di concordato, che sarà discusso nelle prossime settimane dal Parlamento Europeo.
Secondo Ectaa, l’associazione che rappresenta 80.000 agenzie di viaggio e tour operator in Europa, permangono criticità che potrebbero influire negativamente sull’operatività delle aziende del settore. Ectaa ha accolto positivamente l’eliminazione delle disposizioni che limitavano i requisiti di pagamento anticipato e il chiarimento delle definizioni di “pacchetto turistico” e “servizi turistici collegati”
Questi cambiamenti sono considerati passi avanti verso un quadro normativo più equo e prevedibile per il settore dei viaggi. Tuttavia, l’associazione invita alla cautela riguardo all’incorporazione delle regole sui voucher, temendo che possano non prevenire le interruzioni significative sperimentate durante la pandemia di covid-19.
Frank Oostdam, presidente di Ectaa, ha dichiarato: “Accogliamo con favore la decisione del consiglio di rimuovere le misure che limitano i requisiti di pagamento anticipato, poiché ciò garantisce la flessibilità necessaria alle aziende per gestire le proprie operazioni in modo efficace. Sebbene il testo raggiunga un equilibrio in alcuni settori, determinate disposizioni rischiano di imporre oneri aggiuntivi al settore, che è ancora in fase di ripresa. esortiamo il parlamento europeo a rivedere attentamente questi aspetti e a lavorare per una direttiva che supporti sia i consumatori che le imprese”
I rilievi dell’Italia
Nella discussione l’Italia ha sollevato perplessità in particolare sulla riscrittura dell’art 12 , che disciplina il recesso per circostanze eccezionali ed imprevedibili, in quanto declinato in forma troppo aperta a interpretazioni soggettive che potrebbero dare adito a contenziosi invece che eluderli. L’estensione del concetto di ‘circostanze straordinarie ed imprevedibili’, che legittima la cancellazione del pacchetto turistico senza penali, in mancanza del diritto di regresso nei confronti dei fornitori da parte delle agenzie di viaggi, sarà foriera di innumerevoli contestazioni e decodificazioni con ricadute negative a danno del turismo organizzato”.
AIAV, AIDIT, Assoviaggi Confesercenti, FIAVET Confcommercio e MAAVI hanno presentato proposte al tavolo del Ministero del Turismo italiano, per avere una linea comune equilibrata e tesa a redigere una normativa rispettosa dei diritti dei viaggiatori e delle imprese. Si vuole evitare che si presentino obblighi insostenibili per gli operatori del turismo nella creazione dei pacchetti turistici, obblighi che porterebbero a una regressione del mercato, anziché a un suo sviluppo.
Dichiarano le associazioni di categoria: “Crediamo che mai come in questo caso la linea tracciata dal nostro Ministro del Turismo di contemperare un bilanciamento degli interessi in campo era, e resta, l’unica soluzione ragionevole e praticabile. Essenziale è stata, durante il Covid, la norma italiana che consentiva all’organizzatore del pacchetto turistico di decidere tra voucher o rimborso pecuniario: una norma che ha salvato l’intero sistema turistico, dando prevalenza agli operatori, ma con l’obiettivo di salvaguardare i diritti dei consumatori che con la rigida applicazione della legge avrebbero rischiato di rimanere virtuali ed inattuati. Siamo i primi a volere un viaggiatore garantito e tutelato, è nel nostro interesse, ma questo non vuol dire che le nuove norme possano rendere insostenibili e irragionevoli gli obblighi di chi lavora nel turismo. Il nostro auspicio è che continui il dialogo anche in sede Parlamentare”. “ Auspichiamo che lo strumento del voucher torni ad essere nella piena disponibilità degli operatori (agenzie di viaggi e t.o.), che dovrebbero avere la facoltà di scegliere se utilizzarlo come strumento di rimborso per i viaggiatori, in luogo del pagamento in denaro. Non solo, con riferimento invece al Fondo di Garanzia contro l’insolvenza e il fallimento, l’auspicio è quello di non renderlo uno strumento ancora più complicato ed oneroso per gli operatori. Il rischio è infatti quello che le compagnie assicurative facciano marcia indietro, ritirando dal mercato un’offerta che già oggi funziona con parecchi limiti, diminuendo ulteriormente le garanzie a favore dei viaggiatori, anziché incrementarle”.
Anche Fto, Federazione del Turismo Organizzato di Confcommercio, ha elogiato il dialogo con il Ministero del turismo, che ha permesso all’Italia di mantenere una posizione efficace ed equilibrata sul dossier. Tuttavia, anche l’associazione sottolinea la necessità di spostare l’attenzione su aspetti non coperti dalla direttiva, che rappresentano oltre l’80% dei viaggi e per i quali i consumatori non hanno alcuna protezione, come l’assenza di fondi a copertura dell’insolvenza dei vettori aerei.
Franco Gattinoni, presidente di Fto, ha affermato: “La nostra missione è da sempre tutelare il cliente, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di fare il nostro lavoro. Le regole UE invece ci costringono a oneri economici e burocratici insostenibili, in particolare rispetto all’articolo 12 della direttiva che disciplina il recesso e all’aleatorietà delle circostanze eccezionali ed imprevedibili che giustificano il rimborso e aprono spazi a interpretazioni soggettive e possibili contenziosi. Non vorremmo che i nostri associati diventassero il parafulmine che deve farsi carico di tutti i rischi e le incognite, mentre la stragrande parte del mercato dei viaggi non dà alcuna garanzia al turista. proteggere il cliente è il nostro mestiere, ma se si tira troppo la corda, non saremo più in grado di farlo con la professionalità e la dedizione che oggi tutti ci riconoscono”.
La direttiva pacchetti turistici: un quadro di riferimento
La direttiva (ue) 2015/2302, nota come direttiva pacchetti turistici, è stata adottata per garantire un livello elevato e uniforme di protezione dei consumatori nell’ambito dei contratti per pacchetti turistici e servizi turistici collegati. Essa definisce i diritti dei viaggiatori e gli obblighi degli operatori, coprendo aspetti quali l’informazione precontrattuale, la responsabilità per l’esecuzione dei servizi e la protezione in caso di insolvenza dell’organizzatore o del venditore. Con l’evoluzione del mercato turistico e l’aumento delle prenotazioni online, la direttiva mira a tutelare i consumatori che acquistano combinazioni di servizi turistici, siano essi pacchetti preconfezionati o personalizzati. La revisione in corso intende aggiornare le disposizioni esistenti per affrontare le sfide emergenti e garantire una maggiore equità tra gli operatori del settore e una protezione adeguata per i viaggiatori.