“In attesa di vedere i testi definitivi del DL rilancio (attesi lunedì 18 maggio in Gazzetta Ufficiale) è forte la preoccupazione del settore per i contenuti del decreto che sembra non cogliere la drammaticità che sta vivendo l’industria alberghiera e oltre un milione e mezzo di famiglie che vivono dell’industria turistica”. Il commento arriva da AICA Confindustria Alberghi che in una nota spiega: “Le maggiori risorse stanziate sono quelle per il buono vacanza, ma in questo momento stiamo ancora lottando per garantire la sopravvivenza stessa delle imprese che, ricordiamo sono completamente ferme dallo scorso mese di febbraio. Il 96% dei lavoratori del settore in questo momento è a casa in cassa integrazione. Solo se le aziende saranno rimesse in condizioni di ripartire sarà possibile richiamare questi lavoratori in servizio. Solo se avremo dei protocolli operativi, un regime delle responsabilità chiaro e non vessatorio, un reale sostegno alla liquidità, eliminazione delle imposte che gravano sugli immobili ad uso alberghiero. Solo allora sarà possibile pensare ad accogliere gli ospiti che potranno usufruire del bonus vacanze”.
Il bonus vacanze è l’oggetto delle maggiori critiche: “Per come è formulato, pesa sugli alberghi costretti di fatto ad anticiparne l’80% del valore ricevendone in cambio un ennesimo credito di imposta che contrasta con le drammatiche esigenze di liquidità che caratterizzano in questo momento le aziende del settore.La crisi ormai, è chiaro, condizionerà tutto il 2020. Se vogliamo rendere possibile la riapertura, abbiamo l’esigenza di una serie di misure che, definite oggi, accompagnino le imprese fino almeno all’inizio del prossimo anno.Il turismo Italiano è a rischio. E la rabbia monta ulteriormente sentendo degli accordi che altri paesi europei stanno attivando e che sposteranno quote di mercato dall’Italia ad altre destinazioni”