In questo articolo:
- 1 Tendenza 1: la voglia di viaggiare è più forte dell’aumento dell’inflazione
- 2 Tendenza 2: l’influenza dei social e del digitale
- 3 Tendenza 3: i viaggiatori che lavorano vogliono oggi l’hotel del futuro
- 4 Tendenza 4: conquistare la fiducia dei viaggiatori con diversi digital touch point
- 5 Tendenza 5: neanche i viaggiatori più tecnologici vogliono rinunciare al contatto umano
- 6 Panoramica sull’Italia
Siteminder, piattaforma per l’acquisizione di ospiti del settore alberghiero, presenta l’analisi Changing Traveller Report 2022, la più grande indagine sui consumatori di servizi alberghieri a livello globale. Il report delinea le tendenze più importanti al centro di uno dei contesti di macro-viaggi più dinamici di sempre, analizzando come e perché i viaggiatori sono cambiati durante questo periodo storico.
Nel 2022 i viaggi mostrano segni di maggiore resilienza. I dati relativi all’andamento delle prenotazioni di soggiorni del World Hotel Index di Siteminder hanno evidenziato una ripresa sostenibile in tutto il mondo, in particolare le prenotazioni nelle destinazioni principali sono aumentate fino ad avvicinarsi per la prima volta ai record del 2019. La ricerca Changing Traveller Report 2022, che raccoglie le risposte di oltre 8.000 viaggiatori a livello globale, evidenzia le preferenze dei consumatori in continua evoluzione, la rapida adozione del digitale e le nuove comunità di viaggio. Il report identifica cinque trend principali che andranno a influenzare il settore alberghiero l’anno prossimo: Macro-Viaggi, Influenza Digitale, Bleisure, Fiducia, e Rapporti Umani.
Tendenza 1: la voglia di viaggiare è più forte dell’aumento dell’inflazione
Sarà l’effetto del fenomeno definito “revenge travelling”, ma, nonostante i problemi macroeconomici, l’intenzione di viaggiare è rimasta inalterata. I dati indicano che l’inflazione registra attualmente un impatto ‘moderato’ o ‘nullo’ sui viaggi e sulla scelta dell’alloggio degli utenti. L’87% dei viaggiatori dichiara di essere più felice durante l’attesa che precede il viaggio, mentre il 53% considera viaggiare ‘importante’, ‘molto importante’ o ‘estremamente importante’ per la propria salute mentale. In particolare, i viaggi sono considerati l’aspetto più importante per il benessere mentale dalle donne Millennial (di età compresa tra i 26 e i 41 anni) che hanno dichiarato l’intenzione di viaggiare all’estero. Anche spendere di più per gli extra non sembra essere un problema per l’85% dei viaggiatori intervistati che paga volentieri per i seguenti servizi: early check-in o late check-out (27%), trattamenti spa (28%), lavanderia (18%), colazione (50%), mini-bar (15%), camera con vista (34%), balcone (24%), fiori freschi (7%), scelta del piano (10%), dimensione della stanza (31%), parcheggio (24%), dimensione del letto (23%), transfer per aeroporto (26%).
In uno scenario in cui le informazioni sui motori di ricerca contano più dei consigli degli amici, il 78% dei viaggiatori dichiara di essere predisposto a ricevere annunci pubblicitari con offerte su misura per loro; percentuale che sale all’86% per i Millennial. Per quanto riguarda i social media, passano dall’essere un ‘nice to have’ a un’assoluta necessità per gli hotel. Spinti da Gen Z e Millenial, i social media influenzano ‘spesso’ o ‘sempre’ la scelta dell’alloggio del 43% dei viaggiatori. Si tratta di dati che dimostrano il rapporto online sempre più stretto e interdipendente tra gli albergatori e gli ospiti, in un momento storico in cui le strutture ricettive rivestono un ruolo fondamentale nell’assecondare la “fame” di esperienze degli ospiti.
Inoltre, per l’80% dei viaggiatori è ‘importante’ o ‘molto importante’ poter modificare o cancellare facilmente, liberamente e gratuitamente la propria prenotazione, mentre il 53% ritiene di dover dedicare ‘più’ o ‘molto più’ tempo a cercare i prezzi migliori per il proprio soggiorno rispetto a due anni fa.
Tendenza 3: i viaggiatori che lavorano vogliono oggi l’hotel del futuro
In seguito alle restrizioni causate dalla pandemia, il ‘Work From Home’ ha assunto il significato di ‘lavorare da casa’ prima, e ‘lavorare mentre si è anche in vacanza’ poi. Ed è così che è nato il viaggiatore “bleisure” – definizione che unisce le parole inglesi business e leisure. Un cluster composto in particolare Gen Z (49%) e Millennial (46%). Si prevede che entro il 2035, un miliardo di nomadi digitali farà parte della forza lavoro mondiale; comprendere e affrontare in modo significativo questa categoria sta diventando quindi una priorità urgente per i responsabili di strutture ricettive di tutto il mondo, in modo da garantire che le loro esigenze siano adeguatamente soddisfatte. Per i viaggiatori che lavorano, il soggiorno in una struttura ricettiva deve essere un’esperienza unica e edificante. Inoltre questi utenti desiderano che il loro alloggio sia in grado di donare un senso di familiarità e di “casa”. Un esempio è l’atteggiamento nei confronti degli animali domestici, tipicamente esclusi da molte strutture moderne: quasi l’80% dei viaggiatori bleisure è favorevole a una maggiore accoglienza di animali domestici da parte delle strutture, dato che si ferma al 68% per i viaggiatori di piacere.
Tendenza 4: conquistare la fiducia dei viaggiatori con diversi digital touch point
Quando si parla di utilizzo della tecnologia nell’era dell’hotel commerce, le generazioni più giovani non sono disposte ad accontentarsi. Per il 64% dei viaggiatori a livello globale se un albergatore non utilizza correttamente la tecnologia, è ‘probabile’ o ‘molto probabile’ che cambi idea verso la struttura.
Prenotazioni sicure, contenuti e recensioni affidabili sono gli aspetti più apprezzati del sito web di un hotel, e secondo i viaggiatori questi elementi rappresentano indicatori di fiducia importanti.
In un’ottica di ‘Try now, buy later’, dove i consumatori chiedono sempre più di vedere e sperimentare il più possibile la struttura prima di impegnarsi nell’acquisto, il 70% di tutti i viaggiatori visiterebbe ‘probabilmente’ o ‘sicuramente’ la proprietà nel metaverso prima del check-in.
Infine, con la normalizzazione di esperienze di e-commerce sicure e fluide, il pagamento online è la principale preferenza dei viaggiatori a livello globale (49%).
Tendenza 5: neanche i viaggiatori più tecnologici vogliono rinunciare al contatto umano
La fedeltà a un brand alberghiero rimane profondamente legata alle persone di una struttura e la maggior parte dei viaggiatori non vuole sostituire gli esseri umani con i robot. Esiste però un gap tra le maggiori aspettative nei confronti dei servizi ricettivi forniti dagli esseri umani (per il 61% le aspettative sono più alte o molto più alte oggi rispetto a prima del Covid) e la carenza di personale che attualmente sta influenzando il settore a livello globale. Per il 43% degli intervistati, le persone rappresentano il motivo principale di ritorno presso una struttura; in particolare, i viaggiatori più anziani (77-94) ritengono che il personale di una struttura sia garanzia di fedeltà, mentre lo staff viene considerato un aspetto maggiormente importante per gli utenti più giovani (18-25), rispetto ai viaggiatori Millennial (26-41) e Gen X (42-57).
Si rilevano segnali di apertura verso l’automatizzazione di uno dei principali momenti di contatto tra personale e viaggiatore: il check-in. Rituale cruciale nell’esperienza di soggiorno e funzionale nel definire l’equilibrio ottimale tra persone e tecnologia nella struttura, la maggior parte dei viaggiatori desidera una procedura di check-in più rapida e automatizzata, ma quasi nove su dieci di essi preferiscono comunque che sia presente del personale in loco.
Panoramica sull’Italia
Recensioni, hotel pet-friendly e automazione sono le parole chiave per i viaggiatori italiani. Analizzando i viaggiatori italiani, il report Changing Traveller 2022 individua diversi aspetti principali:
1. Macro-Viaggi: raggiunge l’86% la quota di italiani che hanno dichiarato di sentirsi più felici durante l’attesa che precede il viaggio. Il 46% è la percentuale di coloro che dichiarano che pianificare un viaggio è importante/molto importante per la propria salute mentale (in particolare per la Gen X – 42-57).
2. Social e media digitali: il 74% dei viaggiatori italiani sono predisposti a ricevere pubblicità di offerte di accomodation purché in linea con le proprie esigenze. Il dato sale al 79% tra i Millennial. I social media riescono ad influenzare il 41% degli italiani nella fase decisionale della prenotazione. L’82% degli italiani intervistati ha inoltre segnalato come importante/molto importante la possibilità di poter modificare parzialmente o completamente in modo gratuito la prenotazione.
3. Bleisure: il 31% dei viaggiatori italiani prevede di lavorare durante il prossimo viaggio; valore che sale al 41% tra la Gen Z.
4. Fiducia: per i viaggiatori italiani le recensioni degli ospiti sono la priorità assoluta: il 60% dei viaggiatori intervistati, infatti, considera le recensioni degli ospiti come uno degli aspetti più importanti del sito web di una struttura. Percentuale che scende al 50% nella media globale. Mentre i pagamenti di persona restano la scelta preferita rispetto al pagamento online per il 56% degli italiani intervistati.
5. L’importanza del contatto umano: le persone rappresentano la motivazione principale per cui gli ospiti tornano in una struttura ricettiva. Infatti, il 91% degli italiani gradisce essere accolto e seguito dallo staff di un hotel. Tuttavia, un 57% dichiara di apprezzare un check-in più veloce e quindi automatizzato.
E ancora:
• Gli italiani approvano ampiamente che le strutture ricettive siano pet-friendly: l’82% dei viaggiatori italiani (93% nella Gen Z) è favorevole a una maggiore accoglienza di animali domestici da parte delle strutture, il 10% in più rispetto alla media globale.
• L’83% degli italiani sceglierà di visitare le bellezze del nostro Paese invece di prendere l’aereo per destinazioni internazionali, scelte solo dal 17%.
• Il 90% degli italiani intervistati dichiara di apprezzare il personale di una struttura in grado di consigliare esperienze capaci di far scoprire aspetti culturali e storici di una destinazione.
“La tanto attesa ripresa dei viaggi si è manifestata presentandoci un nuovo tipo di viaggiatore che ha aspettative più alte che mai nei confronti degli hotel e delle proprie esperienze di viaggio” commenta Sankar Narayan, Managing Director and CEO of SiteMinder. “Il settore ricettivo è rimasto centrale anche negli ultimi due anni durante i quali sono aumentati i viaggi regionali e nazionali. Ora la domanda repressa sta spingendo la fase di ripresa degli spostamenti a livello globale nonostante diversi ostacoli legati all’offerta, come alcune restrizioni ancora in essere e la scarsità di voli – scarsità superata per le destinazioni del mondo con maggiore affluenza turistica. Si tratta comunque più di un semplice risveglio dell’entusiasmo per i viaggi: i viaggiatori di tutto il mondo hanno segnalato una forte intenzione di prenotare e spendere di più, nonostante l’aumento dell’inflazione. Il rapporto 2022 Changing Traveller di SiteMinder dimostra che i viaggiatori hanno l’ambizione di prenotare, viaggiare, lavorare, connettersi e vivere il mondo con la massima flessibilità e sicurezza possibile. Questa forte determinazione dei viaggiatori è destinata a far evolvere ulteriormente il ruolo delle strutture ricettive e gli albergatori devono farsi trovare pronti”.