battaglia pavia

Nel 2025, Pavia celebra il cinquecentenario della storica Battaglia di Pavia del 1525, un evento che ha segnato profondamente la storia europea. Le commemorazioni, organizzate dal Comune di Pavia in collaborazione con la Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, la Fondazione Monte di Lombardia e l’Università di Pavia, offriranno un ricco programma di iniziative culturali, storiche e turistiche per tutto l’anno.

L’Assessore al Turismo, Angela Barbara Gregorini, ha sottolineato l’importanza di questa ricorrenza: “Il cinquecentenario della Battaglia di Pavia rappresenta un’opportunità straordinaria per la nostra città, non solo per ricordare un evento storico di rilevanza internazionale, ma anche per promuovere Pavia come destinazione turistica, culturale e storica di primo piano ben oltre i confini locali.”

Eventi e attrazioni turistiche

Tra gli eventi principali, dal 21 al 23 febbraio 2025, il Parco del Castello di Mirabello ospiterà una rievocazione storica con oltre 500 figuranti provenienti da tutta Europa, ricreando l’atmosfera dell’epoca e permettendo ai visitatori di immergersi nella quotidianità dei soldati del XVI secolo.

Il 30 marzo è prevista la “Corri Battaglia di Pavia 2025”, una gara podistica di 12 km che attraverserà i luoghi simbolo della battaglia, offrendo ai partecipanti un’esperienza unica tra sport e storia.

Dal 7 al 9 aprile, l’Università di Pavia ospiterà il convegno scientifico internazionale “Pavia 1525. Una battaglia epocale in un mondo che cambia”, riunendo storici e studiosi di fama mondiale per analizzare le conseguenze politiche e culturali dello scontro.

Per gli appassionati d’arte, dal 18 settembre al Castello Visconteo sarà inaugurata la mostra “Pavia 1525: la città, le arti, la battaglia”, che esporrà, tra le altre opere, gli spettacolari arazzi del Museo di Capodimonte, realizzati pochi anni dopo la battaglia su disegni di Bernard van Orley.

L’Assessore Gregorini ha inoltre evidenziato l’importanza di queste iniziative per l’economia locale: “Ci auguriamo che un evento di tale portata possa avere ricadute positive anche sull’economia locale, contribuendo a rivitalizzare il commercio, l’artigianato e i settori collegati al turismo, e che la promozione di Pavia come meta di visita internazionale possa attrarre molti visitatori, incentivando anche l’occupazione e creando nuove opportunità sia nel settore alberghiero che in quello dei servizi.”

Oltre agli eventi principali, l’assessorato al Turismo ha programmato una serie di iniziative collaterali, tra cui visite cicloturistiche alla scoperta dei luoghi della battaglia, educational tour dedicati a giornalisti e blogger per promuovere la destinazione Pavia, e visite guidate tematiche che valorizzeranno il patrimonio artistico, culturale, naturalistico ed enogastronomico della città.

Per maggiori informazioni sul programma completo degli eventi e sulle modalità di partecipazione, è possibile consultare il sito ufficiale delle celebrazioni: battagliadipavia1525.it

Momento Barbero: cenni storici

La Battaglia di Pavia, combattuta il 24 febbraio 1525, fu uno degli scontri più importanti delle Guerre d’Italia (1494-1559) e segnò una svolta decisiva negli equilibri di potere in Europa. Vide contrapposti gli eserciti del Regno di Francia, guidati dal re Francesco I, e quelli dell’Impero Asburgico, comandati da Carlo V, rappresentati sul campo dalle truppe imperiali di Carlo di Lannoy e dal condottiero italiano Ferdinando Francesco d’Avalos, marchese di Pescara.

Il contesto

All’inizio del XVI secolo, la penisola italiana era teatro di una feroce lotta per la supremazia tra le principali potenze europee. Dopo la conquista del Ducato di Milano da parte dei francesi nel 1515, Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Spagna, cercava di riconquistarlo per riaffermare il proprio dominio sull’Italia settentrionale.

Nel 1524, Francesco I decise di invadere nuovamente la Lombardia con un potente esercito di circa 30.000 uomini, composto da cavalieri pesanti, fanti svizzeri e artiglieria moderna. Dopo una serie di vittorie iniziali, nell’ottobre 1524 assediò Pavia, strategico centro fortificato difeso dagli imperiali. Ma l’assedio si trasformò in una trappola per i francesi.

Lo scontro decisivo

L’alba del 24 febbraio 1525 segnò l’inizio di una battaglia devastante. Le forze imperiali, numericamente inferiori (circa 23.000 uomini), attaccarono con una strategia innovativa. Con il supporto dei Landsknecht tedeschi (fanteria mercenaria), delle truppe spagnole e di un efficace utilizzo della nuova tecnologia bellica – l’archibugio, un’arma da fuoco portatile – gli imperiali sbaragliarono le forze francesi.

L’elemento chiave della vittoria fu l’imboscata notturna dell’esercito imperiale, che sorprese i francesi mentre tentavano di attraversare il parco del Castello di Mirabello, oggi parte del Parco della Vernavola. Gli imperiali accerchiarono i francesi, annientando la loro cavalleria pesante, che fino ad allora era stata l’arma principale della strategia francese.

L’artiglieria francese risultò inefficace, mentre gli archibugieri spagnoli, posizionati strategicamente, inflissero pesanti perdite alla fanteria e alla nobiltà francese. Nel caos della battaglia, il re Francesco I venne catturato dalle truppe spagnole e condotto prigioniero a Madrid.

Le conseguenze della battaglia

La cattura di Francesco I fu un evento di portata storica. Per ottenere la sua liberazione, il re di Francia fu costretto a firmare il Trattato di Madrid (1526), con cui rinunciava alle sue pretese sul Ducato di Milano e cedeva Borgogna a Carlo V. Tuttavia, una volta rientrato in Francia, Francesco rifiutò di onorare il trattato, dando avvio alla Lega di Cognac, una nuova coalizione contro l’imperatore.

Dal punto di vista militare, la battaglia dimostrò il declino della cavalleria pesante medievale e l’ascesa della fanteria armata di archibugi, segnando l’inizio della guerra moderna.

Per Pavia, l’evento fu cruciale: la città rimase sotto il controllo asburgico per oltre due secoli, contribuendo a definire il destino politico della Lombardia all’interno dell’Impero spagnolo e, successivamente, austriaco.

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