Sono state diffuse lo scorso weekend le prime bozze del DL rilancio, ex Decreto Aprile, con le misure per le imprese che tutti aspettano, in particolare nel settore del turismo e degli eventi che da settimane chiedono un impegno concreto dal Governo per poter riprendere l’attività nella fase 2 della pandemia covid-19. Non pubblichiamo il documento (di 437 pagine) perché è ancora incompleto e cambierà ancora prima della firma, soprattutto perché per molte misure non sono indicate le coperture finanziarie e le cifre, ma è già possibile vedere un orientamento importante del governo su come saranno destinate le risorse. Rispetto a questa bozza qualcosa potrà ancora essere tagliato o ridotto, mentre è improbabile che nuove misure vengano aggiunte.
Tra le misure generali troviamo un contributo a fondo perduto (in attesa di verifiche coperture) che al momento è destinato ad aziende con meno di 5 milioni di fatturato e che hanno registrato un calo di attività ad aprile 2020 superiore di due terzi ad aprile 2019. L’ammontare del contributo andrà dal 15 al 25% della perdita subita ad aprile.
Molto importante anche il credito di imposta per gli affitti, pari per le imprese al 60% del canone di locazione mensile, leasing o concessione immobili ad uso non abitativo. Il canone viene riconosciuto a chi ha meno di 5 milioni di fatturato, ad esclusione degli alberghi a cui viene riconosciuto in ogni caso, a patto che abbiano registrato una diminuzione di fatturato superiore al 50%.
Un credito d’imposta è riconosciuto anche per i lavori di adeguamento alle nuove normative anti-contagio mentre viene azzerata l’IVA sui DPI.
Interessanti i 250 milioni stanziati per le startup innovative di cui 20 milioni a fondo perduto.
Per i lavoratori da una parte viene scaricata sulle Regioni e altri enti autonomi la possibilità di procedere a una sovvenzione alle aziende, da destinare al pagamento dei dipendenti, dall’altra c’è l’aumento di fruibilità per cassa integrazione straordinaria e cassa integrazione in deroga da 9 a 18 settimane, con un’aggiunta di fondi che non è però stata ancora determinata.
All’articolo 183 si comincia finalmente a parlare di misure specifiche per i settori: la prima è la più sbandierata delle ultime settimane, il Tax credit vacanze, confermato fino a 500 euro ma che nelle modalità di utilizzo desta più di una sorpresa. Destinato a redditi fino a 35mila euro potrà essere detratto dal turista al 10% dalla dichiarazione dell’anno successivo e sarà fruito al 90% come sconto sull’importo del soggiorno. Lo sconto, che può essere chiesto fino al 31 dicembre 2020, potrà essere rimborsato alle aziende del turismo solo sotto forma di credito di imposta. L’unico modo per ottenere questi soldi prima della scadenza naturale della dichiarazione dei redditi sarà la cessione del credito d’imposta ai fornitori (nel caso di intermediari come le agenzie viaggi) o alle banche. In buona sostanza su un soggiorno da 1000 euro una famiglia si vedrà scontati 450 euro subito e 50 euro potrà detrarli l’anno dopo. L’intermediario o la struttura ricettiva incassa 550 euro invece di 1000 e rischia di non rivederli molto presto.
Il ministro Franceschini, in un’intervista al Corriere, l’ha definita una misura importante che porterà 2 miliardi di euro a tutto il comparto, perché queste sono le stime del provvedimento. A quanto pare, però, non subito: sarà tutto da valutare se le misure previste riusciranno a sopperire al fabbisogno di liquidità delle aziende del turismo.
Le reazioni non si sono fatte attendere e AICA Confindustria alberghi nella serata di domenica 10 maggio ha precisato: Le bozze che stanno girando in queste ore del “Decreto Rilancio” ci lasciano sconcertati. Al 10 maggio ancora non ci sono misure concrete e capaci di sostenere un settore che in questo momento vede il 97% del proprio personale in cassa integrazione.Una situazione drammatica cui gli imprenditori stanno facendo fronte in questi mesi DA SOLI, ma in assenza di interventi consistenti e soprattutto veloci, non sarà possibile pensare alla riapertura”.
Al comma 5 dello stesso articolo abbiamo anche uno stanziamento di 30 milioni per la promozione del turismo in Italia nel 2020 con provvedimento da adottare entro 30 giorni. Nella stessa data sarà anche nominato un nuovo CDA di Enit che aiuterà nella attuazione del provvedimento. Qui possiamo trovare anche l’unica vittoria delle associazioni di settore: un posto nel CDA di Enit sarà riservato a un loro rappresentante.
Proseguendo nella lettura nell’articolo 184 c’è un piccolo giallo che riguarda il mondo degli eventi: il primo comma che dava 20 milioni di euro di ristoro per le perdite dovute a covid19 per eventi con almeno 1000 persone di pubblico e alle fiere con durata con inferiore a 5 giorni risulta cancellato e quindi con ogni probabilità è già uscito dalla discussione.
L’articolo così prosegue con un nuovo comma 1 che dispone 50 milioni di euro in finanziamenti per acquisto e valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico-ricettive e a 50 milioni in contributi ad aziende turistico-ricettive, aziende termali e stabilimenti balneari come aiuto nelle spese di sanificazione degli ambienti.
Per la cultura abbiamo un finanziamento più consistente: 150 milioni di euro destinato al sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria, nonché dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura non appartenenti allo Stato, alle Regioni e agli altri enti territoriali. Quasi a dimostrazione di quanto abbiamo sostenuto in queste pagine nei mesi scorsi sul peso di cultura e turismo all’interno del Mibact.
Gli articoli dal 197 al 209 sono dedicati al settore dei trasporti: sostegno al trasporto ferroviario e via mare, copertura dei costi per la ridefinizione della rete stradale, un fondo compensazione danni del trasporto aereo, aiuti al sistema portuale e al trasporto pubblico locale, incentivi per la mobilità sostenibile con una piccola grande incognita: non sono indicate le cifre dei finanziamenti e quindi è difficile dare un giudizio.
L’unica cifra messa nero su bianco è invece quella per Alitalia all’articolo 206: 3 miliardi per la costituzione di una newco sotto il controllo del Ministero dell’economia (o comunque a prevalente partecipazione pubblica) che andrà a rilevare rami di azienda di società del trasporto aereo non meglio precisate ma in cui sono casualmente incluse anche quelle in amministrazione straordinaria. Vedremo se sarà autorizzata dalla Commissione Europea: “Per l’esercizio dell’attività d’impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci, è autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta. L’efficacia della presente disposizione è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea. Ai fini della costituzione della società di cui al comma 3, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di natura non regolamentare e sottoposto alla registrazione della Corte dei Conti, che rappresenta l’atto costitutivo della società, è definito l’oggetto sociale, il capitale sociale iniziale e ogni altro elemento necessario per la costituzione e il funzionamento della società. Con lo stesso decreto è, altresì, approvato lo statuto della società, sono nominati gli organi sociali per il primo periodo di durata in carica, sono stabilite le remunerazioni degli stessi organi ai sensi dell’articolo 2389, primo comma, del codice civile, e sono definiti i criteri, in riferimento al mercato, per la remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche da parte del consiglio di amministrazione ai sensi dell’articolo 2389, comma 3, del codice civile. Le successive modifiche allo statuto e le successive nomine dei componenti degli organi sociali sono deliberate a norma del codice civile. Il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato a partecipare al capitale sociale e a rafforzare la dotazione patrimoniale della società di cui al presente comma con un apporto complessivo di 3000 milioni di euro, da sottoscrivere nell’anno 2020 e versare anche in più fasi e per successivi aumenti di capitale o della dotazione patrimoniale, anche tramite società a prevalente partecipazione pubblica. 4-bis. La società di cui al comma 3 redige senza indugio un piano industriale di sviluppo e ampliamento dell’offerta, che include strategie strutturali di prodotto. La società può costituire una o più società controllate o partecipate per la gestione dei singoli rami di attività e per lo sviluppo di sinergie e alleanze con altri soggetti pubblici e privati, nazionali ed esteri. La società è altresì autorizzata ad acquistare e prendere in affitto, anche a trattativa diretta, rami d’azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, anche in amministrazione straordinaria“.