“Dopo soli 20 giorni dal lancio, il certificato che doveva facilitare la circolazione nel continente europeo, ideato per dare unicità e omogeneità di regole e direttive su spostamenti e comportamenti dei cittadini europei, si sta trasformando da strumento efficace a operazione fallimentare in quanto molti Paesi dell’area Schengen adottano protocolli non univoci, diversi fra loro, generando incertezza fra i viaggiatori. L’allerta della Farnesina a valutare i rischi dei viaggi all’estero, a seguito dell’aumento dei casi di contagi da varianti Covid in alcuni Paesi, ha inoltre rimesso tutto in discussione”. A dichiararlo in una nota stampa è l’associazione dei tour operator italiani di ASTOI Confindustria viaggi che rileva come “confusione e schizofrenia delle informazioni sono nemiche della domanda, generano allarmismo e caos ed è quindi naturale assistere, in queste settimane, a prenotazioni in calo e a cancellazioni, con annullamenti maggiori sulla Spagna, ma un clima di terrorismo psicologico sta interessando anche la Grecia e soprattutto l’Italia, con una grave ricaduta sul turismo nazionale”.
Commenta Pier Ezhaya, Presidente ASTOI: “Bisogna invertire la rotta, altrimenti periodicamente ci troveremo a bloccare ogni attività in nome della variante Covid del momento. Occorre che le regole di frontiere e flussi siano chiare e semplici, sia quelle in ambito europeo, che non possono che essere omogenee, sia quelle per l’apertura di corridoi sicuri verso Paesi che hanno attuato protocolli vaccinali molto intensi. Il sentiment percepito era diverso rispetto allo scorso anno grazie al procedere della campagna vaccinale nel nostro Paese e nel mondo; gli italiani hanno un forte desiderio di viaggiare ma sono disorientati e spaventati. Chiediamo al Governo di rivalutare l’allerta per i viaggi all’estero, emanando regole e raccomandazioni semplici e chiare. Norme confuse e contraddittorie non fanno che fiaccare ogni tentativo di ripartenza del comparto con gravi ripercussioni economiche su aziende, lavoratori e su un settore già al collasso dopo ben 16 mesi di crisi. Ci aspettiamo dalle Istituzioni provvedimenti integrativi a ristoro dell’aggravarsi della crisi e di poter ricevere gli aiuti già deliberati e bloccati da una burocrazia che non fa onore al nostro Paese.”