E’ partito il conto alla rovescia per la 60a edizione di TTG Travel Experience, manifestazione di riferimento dei professionisti del turismo italiano organizzata da Italian Exhibition Group, che ha da poco aperto alla registrazione dei visitatori sul proprio sito. Il marketplace italiano del turismo e dell’ospitalità, che quest’anno avrà anche Qualitytravel come media partner, è in programma alla fiera di Rimini dall’11 al 13 ottobre 2023. La manifestazione avrà due anime: accanto alla consueta sezione dedicata al travel ce ne sarà una che raccoglie tutto il mondo che ruota attorno al mondo dell’hospitality, sotto l’ombrello del nuovo brand InOut. Per farci raccontare nei dettagli cosa ci aspetta abbiamo intervistato Gloria Armiri, Group Brand Manager di IEG per la divisione tourism & hospitality.
Buongiorno Gloria, con la stagione turistica in pieno svolgimento è già tempo per chi si occupa di trade di programmare il prossimo anno, e questo non può che partire dalla settimana del turismo di Rimini che, come da tradizione, detterà i trend dell’anno turistico che verrà. Quest’anno fra l’altro inizia con una sera di anticipo perché la fiera viene preceduta da un evento esclusivo dedicato al lusso. Ci racconti di cosa si tratta e per quale motivo il turismo di alta gamma sta diventando sempre più il motore trainante di questo settore?
Il turismo d’alta gamma rappresenta certamente un segmento molto importante della domanda e dell’offerta. Un segmento che si amplia di anno in anno, con la trasformazione e l’evoluzione del concetto di lusso, che oggi guarda a un prodotto in cui la qualità del servizio e dell’accoglienza è data per implicita, mentre si arricchisce di nuovi elementi, ad esempio le occasioni per intrecciare relazioni con i territori ospitati. Per questo il 10 ottobre si terrà il Luxury Event by TTG, un evento di business con i più qualificati buyer internazionali, per favorire incontri one to one tra gli operatori del turismo d’alta gamma. Un appuntamento B2B a invito dedicato al luxury travel che si terrà nella cornice del Teatro Amintore Galli di Rimini, nel pieno centro storico della città.
TTG Travel experience è arrivato alla 60esima edizione, e contemporaneamente debutta un nuovo format, InOut, che raccoglie tutto il contract dell’hospitality, prima diviso tra 4 manifestazioni. Cosa ha reso negli anni TTG un evento di riferimento per chi lavora nel turismo e quali obiettivi volete raggiungere introducendo InOut, quale messaggio volete dare all’industria dell’hospitality?
Il messaggio è segnalare che il nostro non è un mero contenitore di prodotti, ma uno spazio in cui novità di prodotto e di pensiero prendono forma e si rendono visibili. InOut è tutto questo, come il naming stesso lascia immaginare: un luogo in cui l’Ospitalità viene raccontata in tutte le sue manifestazioni, da quelle più tradizionali, legate al design o al marketing – che pertengono all’IN -, a quelle che si spingono oltre le “pareti” dell’hotel per allargarsi agli spazi esterni, con le aree dedicate al green, all’acqua e naturalmente al glamping.
Veniamo ora al tema della fiera di quest’anno. Avete scelto di parlare di Utopia nel senso di sogno che diventa realizzabile. Raccontaci meglio come lo avete inteso e qual è l’utopia che ha più probabilità di realizzarsi nel turismo italiano.
Il pensiero utopico può trasformarsi in innovazione di prodotto e di pensiero, ma dipende ovviamente da quanto sia solida la strategia che viene attivata per realizzare quanto inizialmente è solo Utopia. Siamo in una fase di grande ripensamento dei modelli economici e di consumo, e il trend ovviamente riguarda anche il turismo. L’industry ci sta lavorando, e nelle nostre Arene racconteremo in modo approfondito come lo stia facendo e come potrebbe continuare a farlo nel rispetto delle regole del mercato ma anche delle emergenze ambientali e sociali. Il nostro è un settore che molto più di altri prevede il contatto con mondi e culture esterni: non può non tenere conto delle emergenze in atto.
Siamo nell’anno dell’intelligenza artificiale e voi per stare al passo avete creato con Midjourney una parte delle creatività che accompagnano la nuova edizione di TTG Inout: questi nuovi strumenti a chi altro toglieranno il lavoro, oltre ai grafici, e quali nuove professioni creerà nel turismo? Pensi che l’utilizzo dell’AI renderà la promozione del turismo più professionale o rischia di essere tutto sempre più una copia di cose già esistenti?
L’intelligenza artificiale o, per meglio dire, generativa è un tema di cui da ormai qualche edizione parliamo nelle nostre Arene, grazie al contributo di numerosi esperti e accademici. Abbiamo quindi scelto di utilizzarla per la nostra creatività non per cavalcare una moda ma per evidenziare come questa scelta sia stata pilotata dall’intelligenza umana, in cui continuiamo a credere profondamente. I nostri visual sono infatti frutto di umanissime riunioni di team, secondo il metodo che abbiamo sempre seguito e che continueremo ad adottare. Quanto abbiamo proposto vuole proprio essere la conferma del fatto che la capacità di elaborazione delle macchine può unicamente essere uno strumento a supporto del lavoro umano ma certamente non un sostituto, come peraltro molti studi a livello globale stanno dimostrando.
Quali opportunità di networking e di business possono aspettarsi gli operatori del settore durante l’evento? Come TTG Travel Experience e InOut facilitano la connessione tra i partecipanti e le aziende chiave del settore?
Le occasioni d’incontro fra aziende sono moltissime, trattandosi di una Manifestazione esclusivamente dedicata al business. Avremo 1000 buyer provenienti da tutto il mondo, suddivisi per cluster di interesse, ma tengo a precisare che l’intera manifestazione rappresenta, per la sua intera durata e nelle sue tante declinazioni, un’unica lunga occasione per fare business, stringere contatti, fare formazione, fiutare le tendenze e progettare le strategie per l’anno successivo.
Ogni anno fornite una Vision previsionale sulle tendenze di consumo ancora in fase di emersione: puoi anticiparci qualcosa?
Ottobre sarà come sempre il momento in cui presenteremo in assoluta anteprima la nuova Vision, in questo caso quella per il 2024, e solo in quell’occasione potremo svelare i trend che nei prossimi 5 anni piloteranno le scelte di consumo del viaggio. Posso però dire che molti dei trend annunciati ogni anno ad ottobre, alcuni dei quali in quel momento ancora del tutto sommersi, si manifestano puntualmente nei mesi successivi. La Travel&Hospitality Vision by TTG ha infatti una capacità predittiva sorprendente, che molti nostri espositori utilizzano nei mesi successivi per fare strategia di prodotto.
Qual è il valore complessivo delle fiere TTG Travel Experience e INOut per l’industria turistica italiana? Come queste fiere contribuiscono alla crescita economica del settore e all’immagine del turismo italiano a livello internazionale?
Essendo una grande vetrina del prodotto turistico nazionale, con tutte le Regioni presenti e molti centri di ricerca nazionali che ci scelgono per le presentazioni in anteprima dei diversi studi di settore, possiamo dire che il nostro contributo è, da un lato, mettere in scena il prodotto attraverso la parte espositiva, supportandone la progettazione attraverso la parte di meeting, confronti, conferenze.
In conclusione, quali sono 3 motivi per cui non bisogna mancare all’edizione 2023 di TTG e INout?
Li sintetizzerei in 3 V: Visibilità di prodotto, Valore dei contatti, Visione strategica.